“Manon Lescaut” e la progressione della tensione emotiva
Manon Lescaut è un romanzo che riesce a tenere incollati alla pagina e, se inizialmente il lettore è diffidente nei confronti dei personaggi, nel finale si scoprirà a provare una profonda compassione per la loro sorte. L’autore, infatti, costruisce una trama carica di tensione emotiva attraverso un gioco di anticipazioni e un intreccio di picchi di gioia e profonda disperazione che perdura fino all’ultima avventura.
Il vero titolo dell’opera è Storia del cavaliere Des Grieux e di Manon Lescaut; fu pubblicata nel 1731 e subito bandita e condannata a essere bruciata. L’autore, Antoine François Prévost, più noto con il titolo ecclesiastico di abbé Prévost, fu costretto, in una successiva edizione, ad attenuare alcuni passaggi ritenuti scandalosi.
Il romanzo narra le peripezie di due giovani che, innamoratisi perdutamente, decidono di sfuggire al destino programmato per loro dalle rispettive famiglie e scappano insieme. I due conducono una vita piuttosto superficiale, sono sempre alla ricerca di soldi, benessere e divertimento. Le loro disavventure nascono proprio dalla maniera illecita di procurarsi da vivere. Manon non è capace di accontentarsi delle cose semplici, ama il lusso ed è pronta a sacrificare la fedeltà per la ricchezza. Il punto debole di Des Grieux, invece, è proprio la sua ossessione per Manon: pende dalle sue labbra e per lei è pronto a perdere la serenità di una vita modesta e pia, a imbrogliare, e persino a uccidere.
I personaggi sono molto umani, soprattutto nelle loro debolezze e le loro scelte sbagliate sono sempre giustificate da un sentimento nobile quale l’amore giovanile che non conosce virtù, morale e onore.
Quello che rende la storia coinvolgente è il modo in cui è narrata; l’autore fa un largo utilizzo della prolessi, anticipa, cioè, quello che succederà più avanti e in particolare suggerisce un tragico finale, creando una continua suspense. Ogni disavventura sembra essere fatale, poi un colpo di scena risolleva la situazione dei protagonisti, e quando crediamo sia tutto risolto, i due ripiombano in una condizione apparentemente senza vie d’uscita e di nuovo giunge una soluzione insperata; la vicenda continua così fino alla fine, con i personaggi che superano ostacoli come il carcere, per poi ritrovarsi deportati in America.
Leggiamo un estratto del testo nel quale, in un momento in cui i protagonisti vivono nel lusso grazie agli imbrogli di Des Grieux al gioco, i due scoprono di essere stati derubati e Manon, che non può sopportare l’idea della povertà, è pronta a prostituirsi pur di continuare a vivere nell’agio.
***
Un giorno, poiché Monsieur Lescaut ci aveva trattenuti a cenare con lui, era circa mezzanotte quando facemmo ritorno alla nostra dimora. Chiamai il mio servitore e Manon la sua domestica; non si presentarono né l’uno né l’altra. In casa ci riferirono che i due non si erano visti da otto ore e che erano usciti dopo aver fatto trasportare alcune casse, seguendo gli ordini che dicevano di aver ricevuto da me. Presagii una parte della verità, ma i sospetti che avevo formulato furono di gran lunga superati da quello che scoprii entrando nella mia stanza. La serratura del mio armadio era stata forzata, e i soldi erano stati portati via insieme a tutti i vestiti.
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Mentre io riflettevo, solo, su quella sciagura, arrivò Manon, piena di spavento, a dirmi che anche il suo appartamento aveva subito la stessa razzia. Il colpo mi parve talmente crudele che solo uno straordinario sforzo della ragione mi impedì di abbandonarmi alle grida e al pianto.
Il timore di palesare la mia disperazione a Manon mi fece assumere un’espressione tranquilla. Le dissi, scherzoso, che mi sarei vendicato su qualche sciocco all’hôtel de Transylvanie. Malgrado ciò, lei mi sembrò così scossa dalla nostra sventura che la sua tristezza mi afflisse molto di più di quanto la mia finta allegria non le aveva impedito di perdersi d’animo. «Per noi è la fine!» mi disse con le lacrime agli occhi. Mi sforzai invano di consolarla con le mie carezze; le lacrime tradivano la disperazione e lo sconforto che provavo. Eravamo infatti davvero rovinati, al punto che non ci rimaneva neppure una camicia.
Decisi di mandare a chiamare Lescaut in tutta fretta. Lui mi suggerì di andare subito dal luogotenente di polizia e dal prevosto di Parigi. Io ci andai, ma fu solo per la mia grande sventura; perché non solo il mio tentativo e quelli che feci fare ai due ufficiali di giustizia non ebbero alcun successo, ma diedi anche il tempo a Lescaut di intrattenersi con sua sorella e di ispirarle, mentre io ero assente, un’orribile soluzione. Le parlò di Monsieur de G. M., un vecchio lussurioso che pagava profumatamente per i suoi piaceri, e le fece immaginare tali benefici a mettersi al suo soldo, che, angosciata com’era dalla nostra disgrazia, si convinse ad assecondare le sue proposte. Quel rispettabile mercato fu portato a termine prima del mio ritorno, e l’esecuzione rimandata al giorno seguente, dopo che Lescaut avesse avvertito Monsieur de G. M.
***
La volubilità di Manon e l’impulsività di Des Grieux nel contesto di un mondo corrotto e vizioso, costituiscono gli elementi perfetti per la realizzazione di un intreccio narrativo avvincente. La tecnica dell’anticipazione realizzata grazie alla narrazione in prima persona del protagonista maschile che racconta a uno sconosciuto la sua triste storia, ha appassionato intere generazioni di lettori.
Manon Lescaut ha inoltre ispirato numerosi scrittori, registi e compositori, tra cui Giacomo Puccini che realizzò un’opera rappresentata per la prima volta nel 1893 e che ebbe un enorme successo.
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