Libri e musica, collegamenti e influenze reciproche
I libri e la musica hanno da sempre avuto collegamenti e influenze reciproche: è sufficiente eseguire una breve ricerca sul web per scoprire che sono centinaia le canzoni che rimandano a opere letterarie o che contengono delle loro frasi, utilizzando i generi musicali più diversi, come il rock, il punk, il metal, ma anche il blues, il soul e il pop. Tutte le arti si sovrappongono, si prendono per mano, hanno qualcosa da raccontarsi.
Proprio per questo ho voluto raccogliere quattro grandi autori che attraverso i loro libri, non solo hanno cambiato il passo della narrativa moderna, ma sono riusciti a superare la linea della parola scritta, per sconfinare nella musica, influenzando generazioni intere di artisti.
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1. 1984 di George Orwell: Grande Fratello, potere e ribellione
Il libro capolavoro di Orwell uscito nel 1949, ma iniziato a scrivere nel 1948 (il titolo è ottenuto dal cambio di posizione delle ultime due cifre), racconta di un mondo post-atomico, nel quale il potere si concentra nelle mani di tre superstati. Il Grande Fratello, onnisciente e infallibile, detiene il potere politico e il Ministero della Verità, dove lavora il protagonista Winston Smith, ha il compito di censurare libri e giornali non in linea con la politica ufficiale e di alterare la storia secondo gli ordini ricevuti. Per quanto sia tenuto sotto controllo, Smith comincia a condurre in segreto un'esistenza sovversiva. Una trama potente e universale che ha ispirato moltissime canzoni.
La rock band ingleseMuse, ad esempio, dedica al volume di Orwellil suo quinto album di studio, The Resistance(2009). L’omonimo singolo racconta, proprio come il libro, dell’Amore come unica via di resistenza, in un mondo controllato dal Potere. Il ritornello, come tutto il testo, si concentra sulla storia d’amore segreta fra il protagonista e Julia.
«Love is our resistance, they'll keep us apart and they won't stop breaking us down, hold me, our lips must always be sealed.»
[L’amore è la nostra resistenza, loro cercheranno di separaci e non la smetteranno di tormentarci, abbracciami, le nostre bocche dovranno sempre rimanere sigillate.]
Sempre dei Muse, il brano Citizen Erased, dall’album Origin Of Simmetry (2001), parla di una persona che scompare nel nulla, che preferisce essere invisibile piuttosto che inchinarsi al potere o abbracciare il caos.
I Radiohead nel 2003 rilasciano sul mercato 2+2=5, una canzone dal titolo significativo, che, collegandosi al volume di Orwell, è la massima espressione della manipolazione della verità.
Nell’album Diamond Dogs del1974, David Bowie inserisce diverse canzoni che fanno riferimento al libro: 1984, Big Brother [Il Grande Fratello] e We Are The Dead [Noi siamo i morti] che è anche la frase finale pronunciata da Smith prima che sia catturato dalla psicopolizia, che ha scoperto la sua storia d’amore. Il poliedrico artista inglese avrebbe voluto realizzare anche un musical dedicato al libro, ma il progetto non andò a buon fine.
Gli Eurythmics pubblicano l’album 1984, che è pure la colonna sonora dell’adattamento cinematografico del testo di Orwell, a opera del regista Michael Radford. Meravigliosa e inquietante la canzone Ministry of Love, dedicata al Ministero dell’Amore, il più terrificante dei quattro dipartimenti (Verità, Amore, Pace e Abbondanza) che gestiscono il potere.
Ma Orwell non ha collegamenti solo con il rock e il pop, persino il punk gli sembra particolarmente affezionato. Sono stati registrati decine di pezzi dedicati al libro 1984, il più significativo del genere è certamente Big Brother dei Subhumans: tema della canzone è ancora il Grande Fratello che osserva da ogni luogo, con un chiaro riferimento alla polemica del 2011 sulle cctv inglesi, che a quanto pare erano (e sono?) una ogni 32 persone.
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2. I racconti e le poesie di Edgar Allan Poe e il Metal: il lato oscuro del romanticismo
Le trame tormentate di Edgar Allan Poe e l'amore per il macabro sono stati una fonte d'ispirazione per molti testi heavy metal e, negli ultimi anni, diversi artisti hanno raccontato o addirittura riscritto alcuni delle sue migliori opere horror. Dagli omicidi ai misteri e dalle poesie ai racconti, Poe rimane un’inesauribile fonte di ispirazione per la musica.
Una muscolosa canzone degli Iron Maiden, Murders in the Rue Morgue, riprende il titolo del famoso racconto di Poe I delitti della Rue Morgue, considerato il primo poliziesco moderno. I Maiden raccontano del terribile delitto di una madre e una figlia, ma a differenza del racconto di Poe, nel quale l’assassino è un enorme orango del Borneo, il cantante lascia intendere che ad avere commesso l’omicidio sia proprio il protagonista della canzone.
Stein um Stein tradotto in inglese in Stone by Stone, canzone degli hard rock Rammstein, è un testo che racconta di un uomo murato vivo, un chiaro riferimento a Fortunato, il protagonista di Il barile di Amontillado.
King of Terrors dei Symphony X è basata sul racconto di Poe Il Pozzo e il Pendolo, e la canzone, collegandosi al testo, narra il terrore del prigioniero nelle profondità del pozzo, con le pareti che si restringono e la lama affilata del pendolo sopra di lui, i demoni interiori ed esteriori che lo inseguono, conducendolo alla pazzia.
E poi la poesia The Raven (Il corvo), fonte di ispirazione per molte canzoni, tra le quali, ad esempio With Twilight as My Guide dei Mars Volta, o Nevermore, un pezzo dei Queen del 1974.
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3. Sulla strada di Jack Kerouac: il brivido del jazz e della Beat Generation
Sulla strada [On The Road] è un romanzo autobiografico di Jack Kerouac, basato su una serie di viaggi in auto attraverso gli Stati Uniti. Pubblicato nel 1957, è diventato un cult e il manifesto d’ispirazione per la Beat Generation.
Il libro stesso è intriso di musica, il jazz, e rappresenta una colonna sonora di se stesso, che va ascoltata per poterlo comprendere a fondo: ci sono Miles Davis, Charlie Parker, Dexter Gordon, Red Norvo e Wardell Gray, solo per citarne alcuni.
E poi, il volume di Kerouac ha influenzato profondamente la storia musicale delle generazioni a venire.
Sono state le sue parole a dare vita ai Doors, una delle band più rappresentative degli psichedelici anni Sessanta. Come summa del loro pensiero la canzone Light my fire. L’epico tastierista della band, Ray Manzarek ha dichiarato nella sua autobiografia:
«Suppongo che se Jack Kerouac non avesse mai scritto On the Road, i Doors non sarebbero mai esistiti.»
Il gruppo rock britannico King Crimson ha registrato nel 1992 la canzone Beat, in occasione del venticinquesimo anniversario della pubblicazione del libro dell’autore americano. Anche Bob Dylan è stato profondamente ispirato dagli scritti di Kerouac, e ha dichiarato: «Ho letto On the Road nel 1959 e mi ha cambiato la vita.»
Tra gli artisti contemporanei che stanno portando avanti la filosofia Beat c’è Lana Del Rey che con la canzone Ride (2012) esplora il tema del viaggio come Kerouac. Anche Katy Perry, icona del pop, con la sua Fireworks (2010), si è ricollegata al libro,in particolar modoquando, nel testo, esortaa tirare fuori quello che si ha dentro, a brillare nella notte come un fuoco d’artificio.
Un grande rappresentante della musica italiana, Francesco De Gregori, ha pubblicato nel 2012 un album intitolato Sulla strada, proprio in riferimento a Kerouac.
E sono innumerevoli, nella storia della musica, le canzoni che lo citano, con una frase, o un rimando al libro: dal jazz di Some of these Daysdi Ella Fitgerald al boogie di On the Road Again dei Canned Heat, al rock dei Morrisey per arrivare al folk raffinato di Belle and Sebastien con la loro Le Pastie de la Boureoisie: «Non ti piacerebbe andare via? Kerouac ti fa cenno con le braccia aperte e strade aperte di eucalipti, in direzione ovest.»
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4. Alice nel Paese delle meraviglie di Lewis Carroll: un fantasy che ha collegamenti con musica, cinema e arte
Il libro Alice nel Paese delle Meraviglie è stato scritto da Lewis Carroll e pubblicato nel 1865.
A oltre 150 anni dalla sua uscita, il testo è ancora un punto di riferimento per l’arte in generale e sarebbe impresa ardua, in un solo articolo, descrivere l’impatto che ha avuto sulla cultura.
Sono innumerevoli gli artisti che ne hanno tratto ispirazione: per citarne alcuni, Gwen Stefani e Robbie Williams, per il pop, gli Aerosmith e i Dhamm per il rock, ma a questo link potete trovare un breve elenco.
Quello che incanta del volume di Carroll sono le molteplici vie in cui è stato interpretato: ad esempio, il viaggio di Alice attraverso la tana del Bianconiglio è considerato da molti come un’iniziazione al mondo delle sostanze stupefacenti.
Forse non c'è nessun altro musicista che sia profondamente radicato nel Paese delle meraviglie come l’americano Marilyn Manson. Famoso per la sua immagine oscura e il personaggio che ricorda l’Anticristo, in realtà Manson è un artista complesso e multiforme, anche un vero appassionato d’arte, in particolar modo della pittura ad acquerello. I suoi dipinti sono stati esposti a Parigi e Berlino e nei suoi quadri non potevano mancare collegamenti con Alice nel Paese delle meraviglie.
Nel 2007, ha pubblicato il suo sesto album in studio, Eat Me, Drink Me e l’omonima canzone è un esplicito riferimento alla Regina di Cuori assetata di sangue.
Ma il reverendo del rock ha fatto molto di più: già nel 2004 era stato reso noto che stesse lavorando, come attore e regista, a un film interamente dedicato al romanzo di Alice, dal titolo Phantasmagoria: The Visions of Lewis Carroll. Un adattamento oscuro e horror del libro, nel quale l’artista avrebbe interpretato proprio Lewis Carroll e sarebbe stato affiancato da Angelina Jolie. Ma, dopo quasi dieci anni di conferme e smentite, il sogno di Manson, purtroppo, non è riuscito ad arrivare sul grande schermo. Pare che non sia stata trovata una casa di distribuzione pronta a scommettere sul lungometraggio, perché il trailer di presentazione fu considerato troppo scioccante.
Ma quale può essere considerata la canzone più famosa ispirata da un libro?
Difficile prendere una decisione, i collegamenti fra musica e scrittura sono variegati ed eterogenei, ma, fra le tante, esiste una canzone che è stata capace di reggere il confronto con il testo da cui ha tratto ispirazione: Cime tempestose, Wuthering Heights, della cantante inglese Kate Bush.
Pubblicata nel 1978, rimane ancora oggi una hit senza tempo: il testo racconta la controversa storia d’amore e di odio tra Catherine e Heathcliff, protagonisti dell’omonimo romanzo di Emily Brontë, che, grazie alla voce celestiale ma sofferente della Bush e il ridondante pianoforte che ne fa da sfondo, riesce a incarnare con perfezione assoluta il tema e le emozioni del libro.
Esiste un adattamento italiano di Mia Martini, certamente più cupo, che è conservato nell’album dal vivo Miei compagni di viaggio, pubblicato nel 1983.
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Il viaggio che lega musica e letteratura è immenso e attraversa oltre settant’anni di storia che hanno forgiato la cultura moderna, lasciando a noi la meravigliosa sensazione di potersi immergere in mondo senza confini, fatto solamente di parole e note, di libri e musica che continueranno a viaggiare e ispirarsi reciprocamente.
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