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Libreria di casa, voi come la organizzate? Ecco alcune idee

LibreriaQuanti modi ci sono per sistemare i libri sulla libreria di casa? Mensole, scaffali o vere e proprie librerie, da quelle più leggere e moderne a quelle più antiche e imponenti, ogni libreria, che sia a casa, in ufficio per strada, per far bene la sua funzione, richiede almeno un po’ di ordine. Le possibili sistemazioni, volendo, sono veramente molte. Ognuno di noi ne avrà una in mente, basata su abitudini, comodità, piacere estetico o, perché no, turbe psichiche personali. Voi in quale vi riconoscete?

La prima organizzazione che viene in mente, per una biblioteca casalinga che si rispetti, bella da mostrare agli amici, è quella che tiene assieme volumi di una stessa collana, o quantomeno simili in quanto a misure e, possibilmente, argomento. Una più rustica, ma comoda per reperire velocemente le proprie letture, divide i libri semplicemente per genere, e pazienza se a una copertina rigida si appoggia un volumetto in brossura. Per questo può essere utile anche dedicare gli scaffali a determinati editori, dividendo i titoli in base alle case editrici da cui provengono. Gli esteti, ne siamo certi, prediligeranno una sistemazione per colore, abbinandola a un ordine in base alla dimensione del libro. Facile con i gialli e alcuni noir, difficile da realizzare con altri generi, così può capitare l’abominio bibliofilo di trovare un volume di ricette o una guida micologica accanto a un Maigret. Un buon compromesso potrebbe essere quello di sistemare i titoli per autore, puntando al fatto che solitamente un autore ha una linea bibliografica piuttosto uniforme.

Se avete amici o conoscenti che adottano una sistemazione casalinga in base ai principi di Melvil Dewey (per capirci, è quella che utilizza i decimali, solitamente applicata nelle grandi biblioteche pubbliche) l’invito è, oltre che a stringergli la mano, anche a stargli accanto (o alla larga, dipende dai punti di vista). Mi spiego: ammirevole, tanto di cappello per il tempo dedicatoci, ma a meno che il bibliomane non abbia migliaia di volumi e uno stuolo di domestici laureati in biblioteconomia a sua disposizione, forse ha qualche problema sociale o, nel migliore dei casi, un po’ bisogno di compagnia. Non trovate? Se quella persona siete voi attenzione: la nostra libreria parla di noi. Che dire, ad esempio, di chi ordina i libri in base all’anno di pubblicazione?

Per una ricerca più comoda ogni categoria può fungere anche da sottocategoria. Così tra i romanzi di uno stesso scaffale si può preferire un’organizzazione alfabetica, per autore o per titolo, piuttosto che una di quelle già viste in precedenza. Ma sono convinto che le sistemazioni più utilizzate, anche se nessuno lo ammetterà mai, sono quelle tipo “questi li poggio qui perché sono comodi per il cassonetto della carta” e “questo lo metto lì perché fa figo”, senza troppe filosofie di contorno.

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Poi, oltre ai libri, ci sono anche altri oggetti che possono essere utili per tenere in ordine una biblioteca domestica, scarna o nutrita che sia:

  • un fermalibro, ad esempio, utile per tenere i libri in piedi soprattutto per chi usa le mensole, e salvare la vita, o la salute, di chi bivacca sul divano sottostante;

 

  • scatole a forma di libro o portadocumenti, per “nascondere” in un posto comunque facilmente accessibile bollette, corrispondenza importante o altri documenti, ma perché no anche denaro, chiavi o armi del delitto (l’ultima solo per chi usa la Dewey);

 

  • vasi di fiori o soprammobili, per dare un tocco di originalità, o magari per nascondere titoli che “ce l’ho solo perché me l’hanno regalato”;

 

  • cornice digitale: come dvd e cd, anche la cornice può essere un buon riempitivo per chi ha pochi volumi ma non resiste al fascino che una libreria può dare all’ambiente domestico. Uno spazio che raccoglie e mostra, finalmente, a qualcuno, le migliaia di foto dimenticate nell’hard disk (togliendo magari i propri selfie più scandalosi), può essere un ottimo diversivo.

E voi, come organizzate la vostra libreria casalinga? Vi siete ritrovati in una delle descrizioni qui sopra? Se avete un modo alternativo a quelli qui descritti raccontatecelo. Ma attenzione: a casa sua l’autore dell’articolo usa la Dewey.

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