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Libertà di stampa, per l’Italia va sempre peggio

Libertà di stampa, per l’Italia va sempre peggioÈ stata resa nota questa mattina la classifica di Reporters sans Frontieres, che ogni anno analizza la libertà di stampa in ben 180 Paesi, prendendo in esame le situazione generale del Paese, le minacce e le intimidazioni ai danni dei giornalisti e le azioni concrete contro di loro.

 

La top 10 dei Paesi più virtuosi?

Qui di seguito, la lista dei 10 Paesi che hanno una più spiccata libertà di stampa.

 

Finlandia: 8,59

Paesi Bassi: 8,76

Norvegia: 8,79

Danimarca: 8,89

Nuova Zelanda: 10,01

Costa Rica: 11,10

Svizzera: 11,76

Svezia: 12,33

Irlanda: 12,40

Giamaica: 12,45

 

Non è un caso forse che alcune delle prime posizioni corrispondano alla top 10 dei Paesi più alfabetizzati del mondo, come emerso da una recente ricerca condotta dalla Central Connecticut State University.

 

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Secondo Reporters sans Frontieres, la Finlandia, dunque, mantiene la sua reputazione di prima della classe in termini di libertà di stampa per il quinto anno consecutivo. Questo, però, nonostante il fatto che la scena finlandese sia caratterizzata da una concentrazione molto forte con due gruppi, Sanoma e Alma Media, responsabili della pubblicazione della maggioranza dei quotidiani.

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E i peggiori?

Tra i Paesi dove la libertà di stampa è più in pericolo figurano Stati in cui esiste una dittatura più o meno esplicita o sono ancora in corso scenari di guerra:

Libertà di stampa, per l’Italia va sempre peggio

Eritrea: 83,92

Corea del Nord: 83,76

Turkmenistan: 83,44

Siria: 81,35

Cina: 80,96

Vietnam: 74,27

Sudan: 72,53

Laos: 71,58

Gibuti: 70,90

Cuba: 70,23

 

L’Eritrea si conferma all’ultimo posto per l’ottavo anno di seguito. Da più di 20 anni, è una dittatura in cui l’informazione non ha cittadinanza. Questo è quanto sostengono da Reporters sans Frontieres. Ad oggi, almeno cinque giornalisti sono stati arrestati, alcuni anche in segreto. La stampa, come tutta la società eritrea, è sottomessa all’arbitrio del presidente Issayas Afeworki.

 

La situazione italiana

La situazione per l’Italia non si rivela affatto rosea. Il nostro Paese, infatti, scende dalla posizione n. 73, occupata nel 2015, alla n. 77, e si presenta con il punteggio più negativo nell’Unione europea (28,93).

 

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Secondo Reporters sans Frontieres, sarebbero tra 30 e 50 i giornalisti posti sotto protezione dalle forze dell’ordine, dopo aver ricevuto minacce anche gravi. Il livello di violenza ai danni dei giornalisti (intimidazioni verbali o fisiche, minacce di morte…) si rivela molto inquietante. L’obiettivo principale sono i giornalisti che indagano contro la corruzione e la criminalità organizzata. In Vaticano, è la stessa giustizia a prendere di mira la stampa, nel contesto degli scandali Vatileaks e Vatileaks 2, con due giornalisti che rischiano 8 anni di prigione per i loro libri. In particolare, ci si riferisce a Emiliano Fittipaldi con il suo Avarizia edito da Feltrinelli (leggi la nostra intervista) e a Gianluigi Nuzzi con Via Crucis, pubblicato da Chiarelettere.

Se a tutto questo aggiungiamo anche i dati non molto positivi sul rapporto tra tirature dei quotidiani e copie effettivamente vendute (LEGGI ANCHE – I famosi giornali italiani che non vendono, vediamo i dati), possiamo senz’altro comprendere perché la salute della libertà di stampa in Italia dovrebbe preoccuparci.

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