Libera il libro, o l’arte del bookcrossing
Spesso si sente parlare di Bookcrossing; tuttavia, i non addetti ai lavori e i distratti non sempre hanno chiaro quale sia il valore intimo di questa iniziativa, e, presi dalla fretta, o dalla semplice pigrizia, perdono l'opportunità di conoscere una modalità accattivante di condivisione del sapere.
Questo fenomeno culturale parte da un semplice presupposto: ogni libro racchiude in sé l'anima di chi lo scrive e di coloro che lo leggono, pertanto non lo si può considerare un mero oggetto inanimato destinato a prendere polvere in una libreria, ma deve mantenersi vivo attraverso la condivisione e la circolazione, ad opera proprio di chi l'ha letto ed amato. Tutto ciò grazie a una buona dose di generosità. È difficile, infatti, per un lettore, staccarsi da un libro che lo ha appassionato o gli ha insegnato qualcosa su se stesso o sul mondo. È proprio lo spirito di condivisione, quindi, a doverlo animare, al fine di far sognare e crescere umanamente un altro individuo.
Nel bookcrossing il libro viene “liberato”, è cioè volutamente “abbandonato” dal suo possessore in un luogo pubblico in attesa che un nuovo lettore lo possa adottare; oppure è depositato in bizzarre biblioteche outdoor, dove i libri possono essere presi in prestito o semplicemente scambiati.
Il bookcrossing ha avuto il suo esordio nel 2001 negli Stati Uniti, grazie all'iniziativa di Ron Hornbaker e di sua moglie Kaori, i quali, prendendo spunto da alcuni siti che seguivano la tracciabilità delle banconote e delle fotocamere usa e getta, hanno pensato di applicare lo stesso principio alla circolazione libera e gratuita di libri. È nato così il sito www.bookcrossing.com: un club di lettori on-line attraverso cui chi desidera far intraprendere al proprio libro un viaggio deve registrarlo sul sito, ottenere un codice identificativo da apporre sul testo, indicare la località e lo spazio dove verrà liberato e infine depositarlo in uno spazio pubblico o in appositi luoghi di scambio. A propria volta il “trovatore” che desidera far proseguire il cammino dello stesso libro dovrà eseguire la medesima procedura e così via. In questo modo, è possibile conoscere il percorso di viaggio del testo liberato.
Il fenomeno del bookcrossing ha avuto una diffusione a livello mondiale. Diverse e stimolanti sono le iniziative intraprese da organizzazioni di volontari, associazioni culturali o enti pubblici volte ad avvicinare il pubblico alla lettura e al reciproco scambio culturale.
L'ultima iniziativa italiana è di sabato 28 settembre nella città di Saronno. L'associazione culturale Cerchio delle Serpi ha deciso di promuovere l'apertura della propria sede associativa con un'azione di bookcrossing: 500 libri, timbrati, etichettati, forniti di cartolina e singolarmente incartati sono stati depositati su panchine, portoni, gradini, cassette e tavolini di tutta la città.
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Un'altra pregevole forma di bookcrossing è la Little free library, anch'essa di origine statunitense, fondata nel 2009 da Todd Bol, del Wisconsin; il quale commemorò la morte della madre, un'insegnate amante della lettura, costruendo un casetta avente la forma di una piccola aula di scuola, riempiendola di libri e depositandola davanti la sua abitazione con la scritta: «prendere un libro, lasciare un libro». L'idea piacque molto agli abitanti della zona e da qui Todd Bol fondò il movimento no-profit che prese appunto il nome di Little free library, per il libero e gratuito scambio di libri. Vennero costruiti più modelli di casette eco-compatibili e distribuite alle famiglie che desideravano contribuire alla circolazione dei libri. L'idea ha avuto un così grande successo da diffondersi in diversi Stati nord americani ed oltre.
In Italia, “filiali” della Little free library sono presenti in sei punti tra Corbetta, Trento e Roma.
Interessanti sono altresì le ulteriori formule di book-sharing che coniugano il valore della cultura con quello del riciclo e del recupero. Il Comune di Acquaviva ha deciso, ad esempio, di riutilizzare dei frigoriferi presi dalle discariche per riadattarli come mini biblioteche sparse nella città.
In Lettonia, gli studenti della Riga Technical University International Summer School hanno costruito a Censis, la Story Tower: una torre dal tetto argentato realizzata con legno locale e tetrapak riciclato con i cartoni dei succhi di frutta. I ripiani integrati all'interno della struttura accolgono una biblioteca semi-permanente che, secondo gli obiettivi del team del progetto, deve offrire al viaggiatore di passaggio la possibilità di sfogliare i libri al suo interno, prenderli in prestito o scambiarli con altri libri.
A Merate, lo scorso giugno, il Comune ha dato vita all'iniziativa: Guarda, c'è un libro nell'albero creando in tre diversi punti della città delle casette che racchiudono volumi per grandi e piccini destinati al libero scambio, impegnandosi a realizzare nel prossimo futuro ulteriori postazioni .
E l'elenco potrebbe continuare con variegate e fantasiose azioni di persone ed enti volenterosi che hanno a cuore il valore della cultura, rendendosi portatori dell'idea che il sapere è un bene di valore inestimabile che deve essere reso accessibile a chiunque e reso desiderabile da tutti.
I libri sono uno strumento di crescita individuale e collettiva, per questo non vanno dimenticati, né intrappolati, ma letti e liberati.
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