“Le inchieste del colonnello Reggiani” di Valerio Massimo Manfredi
Le inchieste del colonnello Reggiani, pubblicato da Einaudi all'interno della collana Stile Libero Big, è l’ultima fatica letteraria di Valerio Massimo Manfredi.
L’autore – come noto – deve la sua popolarità a una lunga serie di romanzi storici, oltre all’attività di giornalista sia su carta che in video e alla continua collaborazione con il mondo del cinema. Senza considerare l’insegnamento in alcuni atenei di grande rilevanza nazionale, nonché la partecipazione a una serie di scavi archeologici estremamente importanti. Un curriculum, quindi, di tutto rispetto, ma che va ora ad arricchirsi anche di una raccolta di racconti davvero ben fatti. Una serie di vicende che vedono come protagonista un detective leggermente “anomalo” rispetto al panorama letterario poliziesco italiano, un colonnello che segue le piste e le tracce più disparate al fine di ritrovare opere d’arte rubate. Una ricetta diversa da quella che caratterizza, ad esempio, il Commissario Montalbano di Camilleri, in quanto Reggiani non deve lottare contro la “solita criminalità tradizionale” o il classico serial killer, bensì contro esponenti del mondo economico, politico e religioso che si fanno scudo della loro posizione.
Le inchieste che Reggiani si trova a dover svolgere in questo volume sono raccontate da Manfredi attraverso cinque racconti: La Muta, Intrigo internazionale, Noblesse oblige, Passio e Gli Dèi dell'impero, tutti caratterizzati da un buon livello di suspense e apprensione e scritti con un linguaggio non troppo prolisso e ricercato, come invece si aspetterebbe chi ha già letto qualche libro dell’autore.
Reggiani, si intuisce sin dalle prime pagine, è un personaggio sapientemente e abilmente costruito. Anzi, volendo trovare un difetto a questa raccolta di racconti, si può dire proprio che il colonello diventa troppo spesso un cliché, tanto da far prevedere le sue mosse al lettore in molte occasioni. Con un poliziotto come lui, tuttavia, costretto a rapportarsi con criminali “particolari” e sovente protetti da una rete di complicità ad altissimi livelli, è difficile immaginare lo sviluppo completo delle trame, spesso caratterizzate da colpi di scena inattesi e ben congeniati.
Reggiani, infatti, è costretto ad agire di frequente nell’ombra. Il tatto, nel suo mestiere, è assolutamente indispensabile. E uscire allo scoperto, metterebbe a repentaglio non solo la sua posizione personale, ma anche l’indagine in corso, spingendo la controparte ad attivare tutte le proprie pedine pur di sfuggire alla giustizia.
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Anche il background del personaggio Reggiani è stato saggiamente costruito: è un colonnello che ha già avuto modo di formarsi grazie a una vasta esperienza all'interno del ROS, occupandosi di criminalità organizzata; un’esperienza proficua, messa a disposizione di una guerra assolutamente diversa; se nella fase precedente la lotta era per impedire ai criminali di minacciare le persone e la loro incolumità fisica, ora deve far in modo che essi non riescano a sottrarre l'anima delle stesse, ovvero la memoria storica rappresentata dal patrimonio artistico, tesori dal valore incommensurabile, la cui sottrazione al godimento pubblico rappresenterebbe un crimine contro l’umanità.
In ogni caso, l’azione di contrasto ai furti di opere d'arte, come raccontate in questo libro, è un impegno che sottrae a Reggiani anche il tempo necessario da dedicare alla propria figlia. Il colonnello, infatti, è costretto a seguire le sue piste non solo in Italia, ma anche all'estero, dove deve recarsi spesso sulle tracce della refurtiva.
Ad affiancarlo è il tenente Ferrario, il suo prezioso braccio destro, insieme al quale si ritrova a dover indagare su furti clamorosi di quadri, statue e altre opere d'arte sottratti da residenze private, scavi archeologici, chiese o musei.
Persona colta e poliziotto di vecchio stampo, il colonnello riesce a sfruttare nel modo migliore le risorse umane messe a sua disposizione, dando vita a una task force che si rivela un'arma a sua volta micidiale contro i trafficanti d'arte, limitando per quanto possibile il danno di immagine che potrebbe derivarne al Paese.
Riassumendo, dunque, chi si attende un poliziotto come quelli che popolano le fiction televisive probabilmente rimarrà deluso. Il protagonista de Le inchieste del colonnello Reggiani di Valerio Massimo Manfredi si muove in un ambito differente da quello che vede solitamente protagonisti spacciatori, serial killer o mafiosi.
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