Le astratte illustrazioni di Goethe
Siamo nel 1810 quando Johann Wolfgang von Goethe pubblica la prima edizione della sua Teoria dei colori, l’opera con cui confutò le teorie di Newton e sviluppò quell’arte scientifica che in seguito avrebbe ispirato filosofi iconoclasti come Wittgenstein e pittori espressionisti come Vasilij Kandinskij.
Considerato da molti come un genio universale, uno di quei talenti i cui lavori trascendono la razza, la nazione, la lingua e anche il tempo, quando pensiamo al genio nel senso romantico del termine, non possiamo che soffermarci su Goethe, poeta, filosofo e scienziato.
Qui vi mostriamo alcune immagini scansionate presso la Biblioteca Medica Hagerstromer di Stoccolma tratte dalla prima edizione della Teoria dei colori, che l’autore stesso considerò come il suo miglior lavoro.
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«Nata come un feroce attacco alla dimostrazione di Newton secondo cui la luce bianca è composta» si legge sul sito della Biblioteca Hagerstromer, «la teoria dei colori di Goethe resta un lavoro epocale».
Le illustrazioni di Goethe derivano direttamente da «un ampio numero di osservazioni di percezioni-colori soggettivi, registrati con tutta l’esattezza di uno scienziato e l’intuito di un artista».
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E in parte è proprio questo ponte tra scienze e arti, tra Illuminismo e Romanticismo, che ha reso Goethe una figura notevole nella storia intellettuale dell’Europa.
