Lasciapassare! Chi sei, da dove vieni e dove vai?
In un Paese come l’Italia, così ricco di beni culturali – anche se non sempre, purtroppo, curati e valorizzati come meriterebbero – non è raro imbattersi in piccoli musei locali che custodiscono tesori semisconosciuti, oppure in istituzioni che organizzano mostre particolari, anche se rivolte a un pubblico più ristretto di quello che si mette stoicamente in coda per accedere ai Monet, ai Picasso o ai Warhol ospitati nelle città più grandi.
Gli Archivi di Stato, che si occupano della conservazione dei documenti ufficiali redatti dallo Stato italiano e anche dai differenti regni preunitari, sono un punto di riferimento obbligato per chiunque si dedichi a ricerche storiche, ma non sono soltanto semplici depositi di vecchie carte: oltre a essere caratterizzati geograficamente, perché molte delle città di provincia italiane sono state in passato capitali di piccoli regni, di cui custodiscono la memoria, organizzano spesso interessanti manifestazioni culturali.
L’Archivio di Stato di Modena, che conserva ancora i documenti della casa D’Este, che qui regnò fino al XVIII secolo, e poi del periodo austriaco fino all’annessione al Regno d’Italia, ospita fino al 28 febbraio 2014 una mostra dal titolo intrigante: Lasciapassare!! Chi sei, da dove vieni e dove vai? Evoluzione del passaporto come documento identitario.
Si tratta di una storia dei documenti d’identità, che con l’esposizione di esemplari anche molto antichi, appartenenti sia a cittadini comuni, sia a personaggi autorevoli, ne ripercorre l’evoluzione attraverso le varie forme di governo che si sono succedute nel tempo.
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Lasciapassare, salvacondotti, lettere patenti e carte di sicurezza fino all’epoca napoleonica erano, in realtà, più simili a dei moderni visti d’ingresso, perché consentivano ai viaggiatori di entrare in un territorio per un periodo limitato. È a partire dall’era napoleonica che nascono i veri passaporti, che certificano l’identità di una persona elencando non solo il nome, la provenienza, la professione, ma anche i tratti somatici, che prima delle fotografie sono affidati a minuziose descrizioni: non si sa però quanto veritiere, se da tre documenti presenti alla mostra e appartenenti allo stesso individuo emergono tre ritratti ben poco somiglianti tra loro.
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