La vita di Frida Kahlo in queste bellissime illustrazioni
La vita di Frida Kahlo non fu affatto facile, e altrettanto difficile è riuscire a raccontarla senza cadere nel patetico. A farlo ci hanno provato anche la scrittrice Zena Alkayat e l’artista Nina Cosford in un bellissimo volume illustrato dedicato alla biografia della pittrice sudamericana.
La storia insieme concisa e lirica segue Frida dalla sua infanzia in Messico segnata dalla poliomielite fino al terribile incidente che le inflesse un dolore fisico che non l’abbandonò per il resto della sua vita.
Alkayat scrive:
A sei anni, Frida si ammalò di poliomielite. Fu confinata nella sua stanza per nove mesi con la gamba destra avvizzita. Per aiutarla a riprendere le forze, suo padre la incoraggiò a praticare sport che in genere erano riservati ai ragazzi.
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Un momento importante nella vita di Frida, sia dal punto di vista fisico sia da quello psicologico, si verificò il 17 settembre 1925, quando ancora diciottenne rimase quasi uccisa in un incidente su un bus con un corrimano che le si conficca nel tronco, dalle costole sinistre fino al suo utero. Anche l’evolversi di questa tragedia assume connotati quasi mistici.
È durante l’angosciante a all’apparenza senza fine processo di guarigione che Frida inizia a dipingere, all’inizio solo per distrarsi. Con l’aiuto di uno specchio affisso sul baldacchino del suo letto, dipinge il suo primo auto-ritratto, un regalo per Alejandro, il suo primo grande amore.
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Ci vorranno due anni per iniziare a camminare di nuovo, ma a quel punto Frida stava già muovendo i suoi primi passi come artista. Il suo desiderio di una guida professionale la porta a incontrare Diego Rivera che sarebbe diventato l’amore della sua vita.
Frida sposò Diego il 21 agosto 1929. Aveva 22 anni, mentre lui 42. Accanto al grasso e poco attraente Diego, sembrava un uccello bellissimo, luminoso. Lei lo chiamava: “Rospetto”.
Diego era ossessionato dal suo lavoro e lo poneva al di sopra di tutto il resto. Incoraggiava Frida a dedicarsi alla pittura e a esplorare il proprio stile artistico. Ma la giovane sposa andava trasformandosi in una buona moglie. Cucinava, puliva e intratteneva il marito.
Ogni giorno per pranzo, preparava un cestino di cibo ricoperto di fiori e lo lasciava sul pontile dove Diego lavorava.
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Anche quando la coppia arrivò negli Stati Uniti nel 1930, Frida continuò a indossare gli abiti tradizionali delle donne di Tehuana, nel Messico meridionale.
Ma il suo armadio era anche imposto dalle esigenze del suo corpo torturato ed era obbligata a indossare corsetti per sostenere il suo tronco fratturato.
La vita di Frida continuò a essere segnata dal dolore. Il suo desiderio di un figlio fu deluso da due aborti spontanei, il secondo dei quali durò tredici giorni. Mentre era ancora a letto, fu richiamata a casa al capezzale della madre, ammalata di cancro al seno. Ancora una volta trasformò il trauma in arte e la sua pittura acquistò una nuova profondità emotiva.
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La storia della vita di Frida prosegue con il suo problematico matrimonio con Diego, il loro divorzio e il secondo matrimonio, i tradimenti di Diego e le relazioni di Frida sia con uomini che con donne. Kahlo era profondamente scoraggiata per le difficoltà della sua vita amorosa, ma questo tumulto del cuore trovò modo di esprimersi nella sua arte e continuò a modellarla, intrecciandola sempre più intimamente con la sua vita interiore.
La vecchia scintilla di Frida emerse di nuovo nella primavera del 1953 quando fu organizzata una mostra in suo onore. Non essendo in grado di camminare il giorno dell’inaugurazione, Frida si fece precedere dal suo letto a baldacchino e arrivò in grande stile su una barella. I suoi ammiratori l’adorarono, e lo show fu celebrato internazionalmente al punto da rafforzare la sua immagine di grande artista.
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In un certo senso, il letto divenne l’utero in cui il genio creativo di Frida seguì la sua gestazione: imparò a dipingere a letto, incontrò il grande successo di critica a letto, e morì a letto, mentre dormiva, l’estate dopo.
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