La tragedia della Grande Guerra raccontata in “Florence” da Stefania Auci
A cento anni dall’entrata dell’Italia in guerra nel primo conflitto mondiale, la scrittrice siciliana Stefania Auci ci racconta una storia d’amore e d’amicizia, ambientata a Firenze e nel Chianti, tra il 1914 e il 1919. Florence è il suo secondo romanzo storico, edito quest’anno da Baldini & Castoldi, nella collana Romanzi e Racconti.
Stefania Auci è un’insegnante e si è dedicata fin dall’adolescenza alla narrativa, collaborando con blog e riviste letterarie online. Il suo romanzo di esordio Fiore di Scozia, è stato pubblicato nell’ottobre del 2011, seguito nel dicembre 2012 dal sequel La Rosa Bianca. Autrice anche di racconti di genere urban fantasy, la scrittrice trapanese ha scelto di ambientare Florence nell’Italia del 1914, in procinto di entrare in guerra e divisa al suo interno tra interventisti e pacifisti.
È il 7 agosto 1914, la guerra è iniziata da pochi giorni e l’Italia ha deciso di rimanere neutrale.Ludovico Aldisi, il protagonista del romanzo, cammina per le strade di Firenze, diretto in Via Ricasoli n. 8, dove ha sede il quotidiano per cui lavora, «La Nazione». È un ambizioso giornalista di idee interventiste: si dovrebbe sfruttare la debolezza dell’Austria per riprenderci Trento e Trieste.
Il giovane proviene da una famiglia umile e, grazie alla sua determinazione, si è fatto strada da solo: ha iniziato a lavorare come archivista prima ancora di laurearsi ed è membro dell’Associazione nazionalista italiana, dove ha conosciuto la bella e ricca Claudia Anselmi, adultera e più grande di lui, della quale è diventato amante. Ludovico chiede al direttore del giornale di essere mandato in Francia come inviato di guerra. Desidera diventare un cronista stimato e ammirato per il suo coraggio e pur di partire decide di pagarsi da solo le spese, chiedendo un prestito alla facoltosa amante, disposta a tutto per tenerlo legato a sé.
Poco prima di partire per il fronte, si imbatte per caso in Dante, un compagno di studi ai tempi dell’università. Il fortuito incontro lo riporta ai tempi passati. L’amico collabora con l’anziano Professor Laurenti, che ha sempre creduto in lui, apprezzandone le osservazioni pungenti e astute. Contrariamente a Ludovico, essi fanno parte di un gruppo di pacifisti e lo invitano a una delle loro riunioni settimanali. Tra i partecipanti c’è anche Irene, la figlia diciottenne del Professore. La ragazza è cresciuta a Parigi e in Italia si sente prigioniera di una società contraria alle donne, considerate solo nelle vesti di mogli e madri. Ludovico ne rimane colpito dal momento in cui la sorprende a fumare di nascosto: è avida di libertà, decisa e risoluta. Nulla a che vedere con Claudia, vittima delle umiliazioni del marito, Mario Anselmi, avvocato di prestigio, violento e malato di protagonismo.
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Il 16 agosto 1914, Ludovico è a Parigi. I tedeschi hanno sconfitto il Belgio e il primo a metterlo in guardia sull’atrocità del fronte è Gabriele D’Annunzio, durante un’intervista che gli concede. Ma il giornalista è disposto a tutto, vuole realizzare il suo sogno e dimostrare a se stesso e alla sua famiglia che studiare è servito a qualche cosa. Viene preso in simpatia da un ufficiale inglese e si aggrega al suo battaglione.
Dal fronte scrive a Claudia ma di notte sogna la giovane Irene. Intorno a lui, la morte: gli uomini con i quali trascorre le giornate periscono davanti ai suoi occhi e anche egli stesso, per salvarsi la vita, è costretto a premere il grilletto, uccidendo un soldato tedesco.
Nell’ottobre dello stesso anno, ferito al polpaccio, torna a Firenze. Tuttavia, il ricordo di quei momenti di terrore continuano a perseguitarlo. Ludovico è cambiato, non è più lo stesso. Per la seconda volta, incontra Dante per caso. Il giovane lo invita a trascorrere la convalescenza a Torricella, nel Chianti, presso la tenuta della sua famiglia. Lì incontrerà Irene, la sola persona con la quale è in grado di mettere a nudo la sua anima. Nel frattempo l’Italia è prossima all’entrata in guerra.
Florence narra storie di sogni e speranze di giovani, spezzate da una guerra in cui non esiste logica e controllo, così come afferma il protagonista.Molteplici sono i riferimenti agli avvenimenti storici di quei giorni. I ricordi di Ludovico, i suoi incubi e racconti costituiscono una denuncia alle atrocità dei conflitti tra popoli. L’ambizioso giornalista cambierà il suo modo di vedere la vita dopo i giorni trascorsi in battaglia.
Con uno stile semplice e un linguaggio fluido, Stefania Auci racconta la vita di numerosi personaggi, ognuno con una particolare caratteristica, messa in evidenza dai numerosi dialoghi.Anche i luoghi sono descritti in modo scrupoloso: le strade di Firenze, il Chianti e il fronte.
Florence è un romanzo storico e psicologico nello stesso tempo e i numerosi colpi di scena accompagneranno il lettore fino all’ultima riga.
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