La storia d’amore tra Eleanor Roosevelt e Lorena Hickok. “Due donne alla Casa Bianca” di Amy Bloom
Due donne alla Casa Bianca è il titolo del romanzo di Amy Bloom, tradotto in italiano da Giacomo Cuva, dal titolo originale White Houses, pubblicato da Fazi Editore e uscito oggi in Italia.
In queste pagine si parla di un periodo storico che molti americani avrebbero preferito non vivere e, nello stesso tempo, si narra l’amore di una donna che è diventata un simbolo di rinascita e di affermazione. Si tratta di Eleanor Roosevelt, la moglie del presidente Franklin Delano Roosevelt. Il capo dello Stato americano se n’è appena andato e la moglie decide di superare il lutto, rifugiandosi tra le braccia dell’unica persona al mondo che l’abbia mai capita: Lorena Hickok.
«Undici anni fa vivemmo il nostro periodo d’oro e la nostra prima vacanza. Il Maine e oltre furono il nostro momento d’oro. Fuori Hoover. Dentro Franklin. Ci trasferimmo tutti alla Casa Bianca, amici, familiari e io. Io ed Eleanor facemmo il primo pranzo privato alla Casa Bianca, fra sorrisi a trentadue denti e scenette da ragazzine davanti ai ritratti. Perché non ti trasferisci qui? disse. Abbiamo parecchio posto.»
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Due personalità femminili legate a doppio filo, che hanno vissuto uno dei legami più intensi che la storia americana possa ricordare. Non si tratta di due amiche, bensì di due complici, di due anime gemelle, che entreranno in sintonia tra di loro, fin dal primo sguardo. Una storia d’amore parallela a quella ufficiale, tra la first lady e il presidente, una storia d’amore che vede come protagoniste due donne.
Dopo la morte di Roosevelt niente sarà più come prima, Eleanor si riscoprirà e ricorderà la sua storia, quella vera storia d’amore che l’ha portata a conoscere Lorena, una giornalista invitata alla Casa Bianca, dalla quale non è mai uscita completamente, perché non si poteva uscire di scena senza dare nell’occhio.
«Franklin ed Eleanor erano dei fantastici proprietari di oggetti. Erano amministratori di proprietà, collezioni e mobili, su piazza da oltre duecento anni. Loro possedevano l’argenteria, non l’avevano comprata, alla gente piaceva si dicesse così. Io possedevo sei forchette e sei coltelli e avevo sempre avuto otto piatti di portata, casomai fossi impazzita e ne avessi tirati un paio. Il giorno della morte di Franklin ho camminato sulla spiaggia, senza il cane, e ho rotto tutto ciò che avevo. Era stato il miglior presidente della mia vita, e ogni giorno era un figlio di puttana. Il suo fascino e la sua allegria accecavano.»
Tutti sapevano, tutti mormoravano, ma nessuno era in grado di comprendere il legame che le univa, quell’amore da tenere segreto a tutti i costi, quella relazione che avrebbe compromesso il mandato del presidente. Due storie affiancate: quella di rappresentanza tra Eleanor e Franklin Delano Roosevelt e quella di passione tra Eleanor e Lorena, fatta di pazzie e di scherzi senza tempo.
Una narrazione che ripercorre un pezzo di storia, che riesce a far perdere il punto di vista obiettivo e razionale, per dare spazio a una tridimensionalità creata meticolosamente. Un noi differente, ma comunque sincero e leale. Aneddoti che si sgretolano in un racconto lineare, che procede spedito, senza intoppi, quasi come fosse una confessione della quale liberarsi, un susseguirsi di avvenimenti che portano a un punto di non ritorno, perché tutto ciò che si è vissuto vale la pena ricordarlo.
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Ancora oggi una relazione omosessuale crea scandalo, all’epoca era una vera e propria rivoluzione, ma la forza del genere femminile consiste anche in questo: combattere sempre e comunque, spendendosi soprattutto quando si tratta di qualcosa da proteggere, di qualcosa di importante. Eleanor aveva già una famiglia e Lorena ne divenne parte integrante, riuscendo a districarsi in un labirinto di cene ed eventi mondani, con una naturalezza disarmante. Era facile, bastava fingere, mentire per tutta la giornata, fino alla sera, fino a quando la porta si chiudeva e rimanevano solo due amanti. Le loro fragilità, il ricercarsi reciproco, era tutto lì, perché erano solo loro, due ragazzine nello spirito che semplicemente si amavano.
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