La rivolta di Kiev destabilizza il popolo del web
Voglio essere impopolare, a sinistra, e schierarmi con i rivoltosi di Kiev, con la piazza armata, con i cadaveri e i morenti: con chi vuole sovvertire un governicchio alto-borghese e autoritario. E voglio essere talmente impopolare da sostenere fino in fondo quella battaglia, perché nel furore delle armi ritrovo il senso delle rivoluzioni russe, delle piazze dove Lenin e Trotskij aizzavano la folla contro il potere zarista.
Esagero? Certo, ma lo faccio perché l’opinione del web – quella che produce ondate emotive su qualunque stupidaggine – si è mossa poco e tardi su queste vittime. Come mai? Perché pare che a capo della rivolta ci sia un’opposizione di destra? E quindi? Riteniamo davvero che questa sommossa eurasiatica sia lontana da quella difformità tra aspettative e realtà che Beck pone al centro di qualunque rivolta sociale? Siamo alle solite, si sta con i buoni quando conviene. Ma conviene a chi?
In Ucraina, i cecchini della polizia militare sparano contro i manifestanti per difendere un parlamento esautorato, protetto da una Russia imperialista e rinforzato dai nuovi magnati di Putin contrari all’integrazione ucraina con l’Ue. Dunque, interessi imponenti (gas, materie prime, mafie) su un Paese che dovrebbe essere sentito dall’Italia come vicino, dal momento che tante donne ucraine aiutano i nostri anziani a invecchiare decentemente. Eppure un pezzo del popolo del web si ritrae, chiuso in un ideologismo stalinista fuori tempo, assurdo e perfino compiaciuto. Perché?
Mentre me lo domando, il bollettino sui cadaveri di Kiev fa a pugni con quello sugli zombie di Sanremo, e il presidente della Rai s’interroga sulla caduta dell’audience del festival canoro più nazional-popolare del pianeta quando la Cnn manda in onda le atrocità commesse in Ucraina.
[I servizi di Sul Romanzo Agenzia Letteraria: Editoriali, Web ed Eventi.
Seguiteci su Facebook, Twitter, Google+, Issuu e Pinterest]
Siamo dentro una bolla soffocante: vecchi ideologismi, incrostazioni del passato, rivelano la vetustà italiana dentro i social e dentro la tivù. Uscirne sembra quasi impossibile, perché se a prendere la parola a favore dei rivoltosi non è un big dei media il web non si muove, disorientato nella sua ignoranza amorale. Anche per questo voglio essere contro il regime emotivo della rete e appassionarmi con partigianeria conclamata alla vicenda reale della rivolta di Kiev. Prendo una posizione e mi schiero con la piazza, come ho fatto per la Grecia, l’Egitto, la Tunisia, la Turchia, perché, male che vada, lì si produrrà almeno un cambiamento, mentre noi staremo ancora a domandarci con chi stare.
Speciali
- Conoscere l'editing
- Corso online di Scrittura Creativa
- Corso online di Editing
- Corso SEC online (Scrittura Editoria Coaching)
- Scrivere un romanzo in 100 giorni
- Interviste a scrittori
- Curiosità grammaticali
- Case editrici
- La bellezza nascosta
- Gli influencer dei libri su Instagram – #InstaBooks
- Puglia infelice – Reportage sulle mafie pugliesi
- Letture di scrittura creativa
- Consigli di lettura
- L'Islam spiegato ai figli
- Interviste a editor e redattori
- Interviste a blog letterari
- Interviste a giornalisti culturali
- Interviste a docenti
- Come scrivere una sceneggiatura
- Premio Strega: interviste e ultimi aggiornamenti
- Premio Campiello: interviste e ultime novità
- Premio Galileo: interviste
- I nuovi schiavi. Reportage tra i lavoratori agricoli
- La Webzine di Sul Romanzo
Archivio Post
Più cercati
- Quanto fa vendere il Premio Strega? I dati reali
- Che tipo di lettore sei?
- I 20 consigli di scrittura di Stephen King
- Test di grammatica italiana, qual è la risposta giusta?
- Classifica dei libri più venduti di tutti i tempi nel mondo
- Come scrivere un romanzo: 15 modi utili
- 11 consigli per trovare la tua writing zone
- 13 cose che gli amanti dei libri sanno fare meglio di tutti
- 7 posti che tutti gli scrittori dovrebbero visitare almeno una volta
- Carlos Ruiz Zafòn ci racconta il suo Cimitero dei libri dimenticati
- I 10 film più divertenti di tutti i tempi
- I consigli di scrittura di 11 scrittori
- La reazione di Cesare Pavese quando vinse il Premio Strega
- Le 10 biblioteche più grandi del mondo
- Marcel Proust pagò per le prime recensioni di “Alla ricerca del tempo perduto”
- Perché uscire con uno scrittore? 10 motivi validi