La rivincita delle donne nell’Italia del XX secolo. “Semafori rossi” di Gianna Radiconcini
Italia, seconda metà del Novecento. Siamo nel periodo in cui le donne devono cercare di superare la barriera che le ostacola nell'ingresso al mondo del lavoro, dei diritti, di un ruolo attivo nella società. È questo il background del bellissimo romanzo di Gianna Radiconcini, Semafori rossi, pubblicato da La Lepre Edizioni. Liberamente ispirato alla vita dell'autrice, oggi novantenne e, in passato, attiva "staffetta" partigiana, giornalista e corrispondente RAI dall'estero, antifascista dall'età di nove anni. I diritti delle donne, conquistati con fatica e lavoro, riemergono con prepotenza nel libro in cui la protagonista, Anna, cerca a tutti i costi di mantenerli.
Sposata con un uomo che la tradisce, la giovane inizia una relazione extra-coniugale con un uomo per il quale prova un grande sentimento, e del quale rimane incinta. I tempi di allora non permettono però facilmente di dare alla luce un bambino nato da un rapporto adulterino. I problemi e le accuse mosse contro Anna potrebbero essere svariate. In primis l'adulterio.
Così, tra diversi stratagemmi, la donna decide di dissimulare questa gravidanza, mettendo però a rischio la sua stessa vita e quella del nascituro.
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Anna, da poco avviata alla carriera giornalistica, con una rubrica incentrata sui diritti negati alle donne (lavoro rischioso per l'epoca), ha una vita alquanto complicata. C'è il suo matrimonio, iniziato felicemente con un uomo amato ma che, a causa del tradimento, si avvia al declino irreversibile. C'è poi il godimento sessuale, nel cui complicato campo ella non ha ancora avuto il piacere di provare il vero orgasmo, che invece scoprirà con il suo secondo uomo. E c’è poi l’amore-sentimento, difficile da gestire, soprattutto se arriva da un uomo che non desidera il successo per la sua amata, a causa forse di complessi di inferiorità.
Giuliano è infatti l’amante di Anna, uomo con un passato complicato alle spalle, tra una relazione che ancora lo tormenta e una figlia con cui però non ha rapporti, se non minimi. È la persona che risolleverà, seppur tra alti e bassi, la vita della protagonista. Non senza complicazioni.
Anna, a causa della debolezza per dissimulare la gravidanza e perdere così il lavoro, unica fonte di sostentamento per lei e per il suo futuro bambino, si ritrova in una clinica di Milano a partorire precocemente. Dopo aver rischiato la vita per le complicazioni del parto, cerca però di rimboccarsi le maniche e iniziare una nuova vita. Ma il passato torna di nuovo a farle visita. Dopo essere riuscita a ottenere l'affidamento del suo bambino (cosa non scontata, considerato il periodo delle vicende), Anna ritorna a Roma, dove lavora. Ma un’occasione le bussa alla porta: un impiego come corrispondente dall'estero. La donna è turbata, pensa e ripensa a cosa sia giusto fare. Alla fine si trasferisce con Alessio, l'ultimo arrivato, e gli altri due figli avuti dal suo matrimonio, in Francia, dove finalmente riesce ad avviarsi alla sua nuova vita e dove, soprattutto, la carriera sembra prendere il giusto piede. Anche qui incontrerà un uomo, ma il finale aperto del romanzo ci lascia con varie domande in sospeso, portandoci a diverse riflessioni personali. Giuliano, l'uomo che Anna ha creduto di amare, si rivelerà invece una persona intenzionata a ostacolare il suo lavoro di giornalista, forse anche per un sentimento di superiorità nei confronti delle donne. Fortunatamente, la donna comprende la situazione e, seppur con dolore, lo rifiuta per sempre.
La vita descritta nel romanzo è una sequenza di vicissitudini che si alternano e mescolano velocemente, senza concedere il tempo di una pausa per riprendersi, per riflettere, per rigenerarsi. Le uniche soste che la protagonista ricorda sono quelle davanti ai semafori rossi della città, dove appunto, per qualche minuto, riesce a pensare a ciò che le sta accadendo e alle scelte e decisioni che, in qualche modo, le hanno cambiato la vita. Scelte coraggiose, in un’Italia del dopoguerra dove le donne sembrano ancora non emergere quanto gli uomini.
Il ruolo attivo della donna è il leitmotiv di tutto questo breve ma intenso romanzo.
Semafori rossi arriva diritto alle coscienze, e sembra ancora così attuale in determinati Paesi del mondo. Una testimonianza unica di una donna, Gianna Radiconcini, che grazie alle sue parole riesce a far riflettere chi è capace di ascoltarla.
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Un romanzo piacevole e dalla lettura scorrevole, consigliato a chi vuole prendersi del tempo per sé per riflettere su questioni ancora spinose.
Per la prima foto, copyright: Christin Hume su Unsplash.
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