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La lezione che ci danno i bambini. “Baby boss” e la famiglia

La lezione che ci danno i bambini. “Baby boss” e la famigliaCosa pensano i bambini? Forse ce lo siamo sempre chiesti e Tom McGrath, regista di Baby Boss, ha saputo spiegarlo alla perfezione, a grandi e piccoli.

Tutti abbiamo bisogno di credere nelle favole e Baby Boss è una favola moderna. Il film di animazione, nelle sale italiane da aprile 2017, racconta dell'arrivo di un nuovo fratellino, per una famiglia composta da mamma, papà e fratello maggiore.

Riuscirà questo bambino a sconvolgere la vita di tutti? Assolutamente sì! Baby Boss è arrivato sulla terra con una missione ben precisa, è arrivato in incognito, nessuno sospetta niente, tutti lo credono un bambino come tanti altri, un bambino adorabile, un bambino che non fa altro che piangere... Tutti, tranne suo fratello Tim, che ha capito fin da subito che nei modi di fare di quel neonato, si nasconde una spia della Baby Corp.

Ma quale sarà la sua missione? Riuscirà a portarla a termine? Questo lo potremo sapere solo dopo aver visto il cartone.

Un film di animazione adatto a grandi e bambini, che riuscirà a portare al cinema molte mamme e molti papà, un film adatto a chi sta per aspettare il secondo figlio, a chi vuole far comprendere il valore dell'amicizia ai propri figli, a chi vuole far capire loro che un fratello è un alleato per la vita.

La lezione che ci danno i bambini. “Baby boss” e la famiglia

Nonostante il titolo e il tema, apparentemente spensierato, Baby Boss affronta tanti argomenti legati alla quotidianità e a quei gesti che, spesso, facciamo senza pensarci, a quelle parole che spesso diciamo senza darci troppo peso.

 

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Una mamma e un papà che lavorano non sempre possono regalare molto tempo ai loro figli, ma uno dei ricordi che rimarrà ai bambini, per sempre, sarà quello del “rituale della buonanotte”, saranno le favole lette prima di addormentarsi, le discussioni fatte a bordo del letto, saranno quegli abbracci che riescono ad avvolgerti e a trasmettere l'unica forma di amore che non avrà mai fine.

La nascita di un fratello, per molti bambini, può rappresentare un trauma, perché le attenzioni d'ora in poi dovranno essere “divise”, perché ora c'è il nuovo arrivato, perché mamma e papà saranno impegnati a dargli la pappa e non potranno controllare i compiti o ammirare il dentino caduto. In Baby Boss tutto ciò viene raccontato attraverso gli occhi di un bambino, che sono gli occhi più sinceri in assoluto.

La lezione che ci danno i bambini. “Baby boss” e la famiglia

Quali sono i valori fondamentali per gli esseri umani? Se lo chiede questo film, ce lo chiediamo anche noi, quando diamo troppa importanza ad avvenimenti od oggetti che potrebbero passare in secondo piano. Ce lo chiediamo anche noi, spettatori di Baby Boss, quando ci accorgiamo che il lavoro assorbe tutta la nostra vita, che quel tempo che ci è dato non equivale solo ed esclusivamente al tempo per lavorare, che la vita è altro, che la vita ha un altro fine.

Come faranno i bambini a salvare il mondo? La risposta a questa domanda è molto semplice; usando quei valori che noi stiamo per perdere, credendo ancora nell'amicizia e credendo che si può vincere solo restando uniti, solo dandosi una mano gli uni con gli altri, solo perseguendo un obiettivo comune, che porterà tutti ad un futuro migliore.

La lezione che ci danno i bambini. “Baby boss” e la famiglia

Una trama incessante, una trama che riesce ad entusiasmare, con un continuo movimento, con un cambiamento di visione e di prospettiva intrinseco, con l'immancabile cattivo, perchè si sa, non esistono fiabe senza i personaggi malvagi.

Baby boss è un film di animazione che può e deve far riflettere, che può e deve far divertire, che può insegnarci, come ogni favola, ad essere migliori, ad essere noi stessi e a comprendere che nella vita esistono cose più importanti del successo personale.

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La famiglia, quella famiglia tanto discussa, quella famiglia quasi “passata di moda” che continua a essere la protagonista di una storia moderna, quella stessa famiglia che ci porterà a credere che al mondo non esistano legami più forti di quelli tra fratelli, di quelli tra genitori e figli, di quelli che ci renderanno delle persone veramente migliori, perché un mondo migliore è ancora possibile, basta rifletterci, ma soprattutto basta trovare il coraggio e la forza di opporsi a quel mondo che ci vuole “automi” senza sentimenti, senza valori e senza amore.

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