La lettera di Beethoven a una giovane pianista
Siamo abituati al viso non proprio gentile di Beethoven e a sentirne parlare come di un uomo facile all’ira, ma in realtà nel fondo del suo animo conservò sempre una luce di bontà che sapeva far emergere in determinate circostanze. Una di queste si verificò a proposito di quello che stiamo per raccontarvi.
Nell’estate del 1812, riporta il sito BrainPickings, Emilie, una giovane aspirante pianista, inviò a Beethoven un bel portafogli cucito a mano per esprimergli ammirazione per il suo genio artistico. Toccato dal gesto, Beethoven le rispose, offrendole alcune semplici ma profonde parole di incoraggiamento e qualche consiglio sulla vita creativa, quasi un piccolo manifesto di cosa significhi essere un artista e cosa l’arte pretende da chi la pratica.
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Così Beethoven scrive a Emilie in una lettera del 17 luglio:
Mia cara buona Emilie, mia cara amica!
[…]
Non limitarti a praticare l’arte, ma vai dritta al suo cuore; questo essa merita, perché solo l’arte e la scienza sollevarono gli uomini fino a Dio. Se, mia cara Emilie, in qualsiasi momento desideri sapere qualcosa, non esitare a scrivermi. Il vero artista non è orgoglioso, egli vede che l’arte non ha limiti; sente cupamente quanto sia lontano dall’obiettivo; e sebbene possa essere ammirato dagli altri, è triste per non aver raggiungo quel punto a cui il suo miglior genio appare come un sole distante, una giuda.
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E facendo leva sul suo intimo senso di umanità in questa stessa lettera aggiunge una nota toccante sull’umiltà dell’artista:
Preferirei forse venire da te e dalla tua gente piuttosto che da molti ricchi che mostrano una profonda povertà interiore. Se un giorno dovessi venire nella tua città, verrò da te, nella tua casa; non conosco altre eccellenze nell’uomo che quelle che gli permettono di emergere tra gli uomini migliori; dove trovo questo, lì è la mia casa.
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Cara Emilie, se desideri scrivermi, indirizza le tue lettere solo qui dove resterò ancora quattro settimane, o a Vienna; non cambia nulla. Considerami un tuo amico, e un amico della tua famiglia.
Per la prima foto, copyright: Lauren Mancke.
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