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“La casa per bambini speciali di Miss Peregrine” di Ransom Riggs

Recensione e retroscena editoriali, con l’agente letterario Rossano Trentin

La casa per bambini speciali di Miss Peregrine, Ransom RiggsÈ certamente uno dei romanzi più attesi di quest’ultimo scorcio di 2011, La casa per bambini speciali di Miss Peregrine (Rizzoli, 2011), vero bestseller negli USA – dove ha venduto più di 200.000 copie in poche settimane – e probabile futuro campione di vendite pure nel nostro Paese, dove è approdato in grande stile il 2 novembre scorso. Atteso non soltanto per l’entusiasmo dimostrato dai lettori e dai più influenti blogger d’oltreoceano, né solamente per la notizia della bagarre scatenatasi tra le case produttrici americane per ottenerne i diritti per un adattamento cinematografico (ora in mano alla 20th Century Fox), ma soprattutto per una trama e un’ambientazione che si prestano a una combinazione di azione ed effetti speciali.

«Sono convinto – spiega il vicentino Rossano Trentin, della Trentin e Zantedeschi Literary Agency, agenzia che ha portato il libro in Italia – che il romanzo di Ransom abbia tutte le carte in regola per diventare un bestseller a livello mondiale. Le straordinarie e inquietanti foto d'epoca che ha al suo interno hanno il potere di rendere ancor più affascinante e magica la lettura. La sua unicità, però, sta soprattutto nella capacità dell'autore di dosare alla perfezione suspance ed emozioni. Un delicato equilibrio di generi - dal romanzo di formazione al fantastico, fino ad arrivare all'horror e al racconto per ragazzi - che fanno de La casa per bambini speciali di Miss Peregrine un'avventura oltremodo coinvolgente».

È la trama, infatti, insieme a uno stile che dosa sapientemente realtà e sogno, presente e passato, a costituire il vero punto di forza del libro. La storia di Jacob, un ragazzo di sedici anni che assiste impotente al tragico assassinio del nonno Abe, venendone così turbato da voler a tutti i costi scoprire una verità per niente a portata di mano, si scontra con le sue aspirazioni di teenager americano, con i suoi progetti di una vita normale. Ma è proprio della normalità, ricercata a lungo nelle sedute col dottor Golan e rincorsa fino in Galles, in un viaggio che avrebbe dovuto chiarire tutti i suoi dubbi su se stesso e sull’infanzia oscura del nonno, che Jacob imparerà ben presto a fare a meno. La sua condizione di bambino speciale, di cui diventerà consapevole nel corso delle sue scorribande avanti e indietro nel tempo – attraverso un passaggio nascosto da un tumulo di pietre che lo catapulta, ogni giorno, al 3 settembre 1940 – e le nuove amicizie con i bambini della casa di Miss Peregrine (tutti dotati, come Jacob, di strani poteri) lo convinceranno a lanciarsi in un’avventura senza precedenti, contro gli stessi nemici che, molti anni prima, erano stati nemici del nonno. Sarà proprio grazie al bambino venuto dal futuro che gli Speciali riusciranno a fronteggiare il nuovo attacco dei Vacui, le creature che minacciano da sempre la loro sopravvivenza e che avevano popolato, pur senza avere un nome, i peggiori incubi di Jacob.

«Seguo molto il mercato anglosassone – racconta Trentin –, se ne parlava moltissimo fin dalla primavera, su Twitter e nei siti specializzati. Ho letto il libro in inglese ancor prima che uscisse negli Stati Uniti e mi ha stregato. L'asta vinta dalla Fox per i diritti cinematografici ha scatenato, poi, una reazione a catena un po’ ovunque. Gli editori italiani erano particolarmente agguerriti. Alla fine l'ha spuntata Rizzoli. Un'altra asta molto combattuta».

Un fenomeno, quindi, che da letterario potrebbe diventare cinematografico, conquistando il botteghino sull’esempio fortunatissimo di saghe presentate al mercato come letteratura per ragazzi, ma poi letteralmente esplose. I poteri magici dei bambini speciali – la capacità di sviluppare il fuoco di Emma, l’invisibilità di Millard, le doti profetiche di Horace – sembrano fatti apposta per dare il meglio di sé sul grande schermo e non stupisce che, per il ruolo di regista, spuntino i più grandi nomi dell’animazione.

«La 20th Century Fox – spiega l’agente letterario – ha affidato il progetto alla Chernin Entertainment di Peter Chernin (che, tanto per capirci, recentemente ha prodotto il blockbuster L'alba del pianeta della scimmie e Terranova). Ransom ha un sogno: vedere Tim Burton dietro alla macchina da presa. E le voci che circolano da qualche giorno sembrerebbero almeno confermare le trattative in corso tra produttori e regista. C'è un sequel del romanzo in cantiere, che uscirà nel 2013. Direi che gli elementi per ben sperare ci sono tutti».

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