La Banda della Magliana è ancora attuale?
Pare assurdo, ma in Italia la Banda della Magliana è ancora attuale.
Negli ultimi anni, a quel che rimane di un manipolo di criminali incalliti e violenti sono stati sequestrati beni che rivelano la loro intatta capacità di penetrare negli affari della capitale e di rinnovarsi stando al passo coi tempi. La Guardia di Finanza ha sottratto al boss Ernesto Diotallevi immobili e società per un valore superiore ai venticinque milioni di euro. Una cifra spaventosa, che fa pensare ai grandi sequestri di mafia, quelli a Totò Riina e a Bernardo Provenzano, e che rivela la spudoratezza di questo gruppo, ma anche la sua capacità di stare negli affari immobiliari come pochi.
La Banda della Magliana è nota alle cronache per aver imperversato a Roma alcuni decenni fa e per aver tessuto trame di potere e di corruzione con la Mafia siciliana, pezzi deviati dei servizi segreti e una porzione del Vaticano.
A questi, a quel che resta del gruppo, è stato consentito di continuare a fare affari, a trafficare nella droga e a riciclare nel mattone, di vivere nel lusso e nello sperpero immorale mentre il resto dalla capitale italiana sprofonda nella miseria e nella bruttezza.
L’incongruenza italiana si palesa in questi episodi che denunciano la natura crudele del sistema criminale e di coloro che, dentro le Istituzioni, lo proteggono, lo sostengono, lo irrobustiscono e lo servono. È chiaro che questi qui non possono aver continuato ad agire per decenni senza il beneplacito e le coperture di una volta, di quando governavano Roma come imperatori del male.
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Il Paese si ripropone nel peggio di una generazione di criminali che non vuole abbandonare lo scettro e gettare la spugna, e Roma, una Roma imbarbarita e sotto-acculturata, ne paga le spese, le conseguenze.
Il Diotallevi, in fondo, è uno dei tanti simulacri di un romanzo criminale nazionale che non vuol chiudersi dopo la parola fine, che non vuol bruciare nel rogo della storia. È davvero paradossale e illuminante, insomma, che nel 2014 si debba leggere, attoniti, di un sequestro così imponente, dopo processi, inchieste, omicidi. Allora, certo che la Banda della Magliana è ancora attuale, perché tutto ciò che è vecchio, in Italia, non vuol morire.
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