L'UE e il mondo ci osservano: Pompei deve essere salvata
Non poteva mancare una forte presa di posizione da parte dell'Europa in merito a Pompei. Nel caso l'Italia (o chi la governa e gestisce i fondi statali ed europei) se ne sia dimenticata, il sito archeologico campano è Patrimonio Mondiale dell'Umanità dal 1997. L'UE, da parte sua, ha lavorato per valorizzare una delle mete più ambite del turismo culturale. Eppure, a Pompei i danni si moltiplicano.
Ma c'è l'attentissimo Commissario Europeo Androulla Vassiliou. Alla notizia dell'ennesimo crollo, le sue parole sono state molto chiare. Il 5 marzo scorso, ha ricordato i 78 milioni di euro che l'Europa (attraverso l'EU Regional Funds for Pompeii) ha fatto affluire nelle casse dello Stato italiano dal 2007. Domanda da leggersi fra le righe: “Dove sono finiti i finanziamenti UE?”. Le forti piogge sarebbero all'origine dei danni al Tempio di Venere? E pensare che i 78 milioni di euro dovevano servire proprio alla progettazione di interventi strutturali sulle aree più a rischio, inclusa la creazione di un sistema di drenaggio!
E, infatti, la stessa Vassiliou ha aggiunto: «Ma le autorità locali, regionali e nazionali devono fare di più e coordinare meglio per far sì che il denaro speso sia usato in modo efficace e che Pompei sia salvata per le future generazioni». Siamo stati insomma, per l'ennesima volta, bacchettati dall'Europa. I crolli alla “scuola dei gladiatori” e i danni al Tempio di Venere devono essere stati l'ultima goccia.
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Intanto, per non farci mancare nulla, siamo in bella esposizione nelle vetrine di tutto il mondo. Ci dedicano servizi da BBC ad Aljazeera.
Ovvio che, proprio richiamando la vergogna italiana, Androulla Vassiliou abbia aperto la Conferenza Europea sul Patrimonio Culturale, il 6 marzo ad Atene. Insomma, impossibile ignorare quanto accaduto a Pompei.
L'Italia, che già si era messa in moto col suo Grande Progetto Pompei, cerca di correre ai ripari anche a forza di mea culpa. Ma il problema rimane lo stesso, ed è strutturale: saprà e vorrà usare le risorse finanziarie proprie e d'Oltralpe, e usarle bene?
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