L’Italia alluvionata, una metafora del Paese
Siamo ad agosto ancora, e l’Italia s’è già alluvionata. In Calabria, bassa Campania e Puglia, le piogge, i fortunali, le trombe d’aria hanno scatenato nuovamente l’inferno sulle coste, sui campeggiatori, sui turisti e sugli abitanti. Non è tanto il dato materiale – il fatto in sé – ad essere interessante, quanto la metafora che esso racchiude: il Paese Italia vive in una morale emergenza alluvionale, tanto è vero che i soccorritori, i giudici e il Ministro preposto ai disastri si sono affrettati a puntare l’indice accusatore contro chi del territorio ha fatto scempio e degrado, rapina e stupro.
E chi sarebbero, questi colpevoli? Le mafie? I poteri del cemento? I degradanti boss delle camorre meridionali? O non si tratta, purtroppo, di pezzi del potere politico ed amministrativo – come ci ha rivelato il caso Paita in Liguria – a cui si legano interessi particolari che tanto stonano con l’idea generale di prevenzione e cura del territorio?
Il caso italiano è forse il più emblematico al mondo. Un Paese ricco di biodiversità si comporta moralmente come una specie di mostro collettivo coi paraocchi, che intasa lame e gravine riempiendole di cemento e di immondizie, determinando disastri, eccidi, stragi previste e prevedibili.
I tempi dei Vajont sono finiti, quello fu un episodio di proporzioni storiche irripetibili, ma le microstragi e i microdrammi che ogni estate colpiscono l’Italia da Nord a Sud sono una somma di comportamenti inaccettabili.
Ce lo ricordano le imminenti sanzioni Ue, quelle che a Ottobre saranno comminate al nostro governo perché ogni sessantuno chilometri di costa c’è un sito altamente inquinato. E ce lo rammenta la sostanziale intolleranza del turismo di più alta qualità culturale verso il degrado in cui versano coste e grandi città come Roma.
[I servizi di Sul Romanzo Agenzia Letteraria: Editoriali, Web ed Eventi.
Leggete le nostre pubblicazioni
Seguiteci su Facebook, Twitter, Google+, Pinterest e YouTube]
Ora, le alluvioni tendono a spostare l’attenzione sui morti e sui danni istantanei, ma quel che resta dopo – come a Ginosa, nella provincia di Taranto – è uno strascico di odio, rancore, rabbia sociale montante che non trova ascolto presso le Istituzioni.
A sentire gli alluvionati, come abbiamo fatto noi in Puglia in queste settimane, l’assenza dello Stato è segnalata dall’insipienza delle risposte, dalla nullità delle ricette, dal qualunquismo delle analisi e delle terapie. Gli alluvionati non domandano fondi, ma solidarietà e comunità: società, italianità, una mano, insomma, come ai vecchi tempi. Quei tempi in cui, dentro l’ossatura etica del Paese, viveva un germe che si chiamava forza di volontà: ci si rimboccava le maniche per non privare il territorio della sua naturale vocazione al lavoro e alla produttività. Oggigiorno, l’Italia alluvionata è abbandonata a se stessa, in questa metafora della decadenza senza assoluzione o ripresa. E si resta ad aspettare i temporali di settembre.
Speciali
- Corso online di Scrittura Creativa
- Corso online di Editing
- Corso SEC online (Scrittura Editoria Coaching)
- Lezioni di scrittura creativa
- Conoscere l'editing
- Scrivere un romanzo in 100 giorni
- Interviste a scrittori
- Curiosità grammaticali
- Case editrici
- La bellezza nascosta
- Gli influencer dei libri su Instagram – #InstaBooks
- Puglia infelice – Reportage sulle mafie pugliesi
- Letture di scrittura creativa
- Consigli di lettura
- L'Islam spiegato ai figli
- Interviste a editor e redattori
- Interviste a blog letterari
- Interviste a giornalisti culturali
- Interviste a docenti
- Come scrivere una sceneggiatura
- Premio Strega: interviste e ultimi aggiornamenti
- Premio Campiello: interviste e ultime novità
- Premio Galileo: interviste
- I nuovi schiavi. Reportage tra i lavoratori agricoli
- La Webzine di Sul Romanzo
Archivio Post
Più cercati
- Quanto fa vendere il Premio Strega? I dati reali
- Che tipo di lettore sei?
- I 20 consigli di scrittura di Stephen King
- Test di grammatica italiana, qual è la risposta giusta?
- Classifica dei libri più venduti di tutti i tempi nel mondo
- Come scrivere un romanzo: 15 modi utili
- 11 consigli per trovare la tua writing zone
- 13 cose che gli amanti dei libri sanno fare meglio di tutti
- 7 posti che tutti gli scrittori dovrebbero visitare almeno una volta
- Carlos Ruiz Zafòn ci racconta il suo Cimitero dei libri dimenticati
- I 10 film più divertenti di tutti i tempi
- I consigli di scrittura di 11 scrittori
- La reazione di Cesare Pavese quando vinse il Premio Strega
- Le 10 biblioteche più grandi del mondo
- Marcel Proust pagò per le prime recensioni di “Alla ricerca del tempo perduto”
- Perché uscire con uno scrittore? 10 motivi validi