L'istruzione riparte?
L'istruzione riparte è il nome che assume una serie di provvedimenti finanziati dal governo per il rilancio dell'istruzione. Il piano è stato dettagliatamente presentato nel sito del MIUR anche grazie a un’infografica, ossia a delle slide con box sui singoli provvedimenti.
Con ogni probabilità non dovremmo stupirci che in uno Stato democratico si investa una parte del denaro pubblico per l'istruzione statale, in ogni caso questi fondi sono pensati per "progetti" specifici che riguardano alcuni grandi ambiti di intervento e miglioramento, e non di per sé il normale funzionamento della vita scolastica, già coperto a livello finanziario dalla legge di stabilità.
È chiaro, per quanto espresso sopra, che alcuni degli incentivi proposti ci lasciano perplessi, perché li potevamo immaginare come ovvi: 100 milioni di euro per il Fondo per le borse di studio universitarie, 15 milioni per il wireless nelle scuole, assunzione di Nuovi Dirigenti Scolastici (selezionati tramite un corso-concorso annuale della Scuola Nazionale dell'Amministrazione), un Piano triennale d'immissioni in ruolo per docenti e Ata, assunzione a tempo indeterminato per oltre 26 000 docenti di sostegno. Bene, in ogni caso, che siano stati messi nero su bianco questi impegni, con adeguato finanziamento. Ci si chiede, forse, se il punto relativo al dimensionamento, che prevede «nuovi criteri nazionali per la definizione del contingente organico dei DS e DSGA», non nasconda nuovi ulteriori tagli nelle dirigenze e nelle segreterie delle scuole.
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Più interessanti possono apparire alcuni altri punti. Intanto, vengono stanziati 13,2 milioni di euro per l'insegnamento della geografia generale ed economica nel biennio degli istituti tecnici, con l'aumento di un'ora del quadro orario della materia: un ritocco che, per una volta, non deriva da motivazioni di natura economica, ma didattica. Una novità sostanziale si trova nelle adozioni dei libri scolastici: oltre a prevedere 8 milioni di euro per il comodato d'uso di libri di testo ed e-book e la possibilità di utilizzo delle edizioni precedenti dei libri, sparisce l'obbligo per gli insegnanti dell'adozione del libro di testo, che può essere sostituito da materiale didattico alternativo (per esempio una dispensa) oppure da materiale digitale realizzato direttamente dalla scuola o da una rete, con lavoro gratuito si intende. Si tratta di una possibilità non da poco, perché se ci sarà la volontà si potranno far risparmiare non pochi soldi alle famiglie.
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