L’inferno letterario piramidale
[Quarto Girone della Rubrica All’Inferno, scrittore esordiente!]
Era il 2008 quando Gian Paolo Serino si accorgeva del pullulare di scrittori su Facebook, e per scrittori, almeno stavolta, intendo quelli che con quest’attività due soldini li guadagnano. Potremmo disquisire a lungo su chi sia uno scrittore e chi, invece, non possa fregiarsi di tale titolo. Allora facciamo così, tanto per tagliare la testa al toro e la coda di paglia all’autore: pubblicare a pagamento e aggiungere scrittore alla voce occupazione nel profilo Facebook non è un attestato valido e universalmente riconosciuto.
Non bastasse questo a creare confusione, succede che, a volte, il nume che stiamo rincorrendo online non sia nemmeno lui, forse è soltanto Tommaso Debenedetti che si annoiava in un giorno di pioggia.
Sia come sia, se su Facebook scoviamo il nostro beniamino — o l’autore su cui puntare per avere un briciolo di notorietà —, la prima cosa da fare è chiedergli amicizia. Meglio se aggiungiamo un messaggio personale, condito di complimenti e — fa sempre colpo — qualche citazione dai suoi libri. A quel punto l’autore è amico nostro. O no?
Arrivando sulla sua bacheca, meglio lasciare un messaggio di ringraziamento, un saluto: i convenevoli sono sempre apprezzati, ma le lodi sperticate funzionano meglio.
Vi accorgerete a quel punto di un fatto stranissimo: prima di voi molti altri hanno eseguito la stessa manovra. Il vostro messaggio è uno dei tanti. Sì, insomma, siete arrivati per ultimi, ma si può rimediare.
La bacheca di un autore di grido — e ancor più la sua pagina ufficiale — ha un andamento piramidale. All’apice troviamo l’idolo d’oro, appena sotto, i suoi sacerdoti — ma in alcuni casi è più corretto parlare di sacerdotesse, funziona così da Raul Montanari, ma non gliene faccio certo una colpa —, a seguire la cerchia ristretta dei fan, che poi si allarga fino alla base. Lì dove siete voi, mi spiego?
Ho visto gente chiedere amicizia a un grande autore per avere qualcosa in comune con un suo sacerdote. Lo so, sembra strano, ma tante volte è proprio lì che si annidano le persone che possono darvi una mano. Gli autori di grido non hanno — o non hanno sempre, ma succede lo trovino — tempo per sponsorizzare e farsi carico della crescita editoriale di un pivello alle prime armi. Ma qualche volta accade e a quel punto la base — ché le notizie corrono veloci — lo sa, ma deve far finta di niente. In realtà, tutto il meccanismo deve fingersi orbo, soprattutto quando l’esordiente si rivela una chiavica.
Se non siete tra i fortunati con l’accesso diretto — che non si limita alla possibilità di inviare un messaggio privato di buon Natale — al sommo scrittore, potete cercare di farvi largo per frequentare — online, sperando presto in un live — la stretta cerchia a lui più vicina. Per arrivare a quella dovete naturalmente dare la scalata alla piramide, cercando di lasciare indietro i vostri simili.
Siate sempre presenti su quel profilo, Facebook vi ha forniti della possibilità di cliccare sulla stellina gialla riservata agli amici più stretti. Fate finta sia così, nessuno se ne avrà a male, ch’è pratica comune. Frequentate la bacheca che vi interessa e fatevi via via più arditi, date la vostra visione — vostra, ma in linea con quella dell’autore — alle sue massime, ridete alle sue battute, applicatevi in maniera professionale nell’abuso del tasto mi piace. Iniziate a scambiare cortesi dimostrazioni d’approvazione col resto della ciurma, condividete le note e i link, iscrivetevi ai gruppi. Siate ovunque, se quell’ovunque vi fa sembrare adepti.
È cosa che richiede tempo e pazienza, sappiatelo. Rincorrere un solo autore è pratica alquanto semplice, ma solo entrare nelle sue grazie — e nelle sue amicizie — farà di voi un esordiente d’assalto, uno destinato alla gloria.
Insomma, sia chiaro, le amicizie piramidali in ambito editoriale richiedono requisiti che non tutti possiedono: faccia tosta, pelo sullo stomaco e ampia salivazione.
Vi chiederete se questi consigli valgano con qualunque autore e cerchia amicale. Sono pronta a giurare che non è così, esattamente come sono pronta a giurare che molti scrittori si rendono conto di far parte di un circo ma, in fondo, avere un reame piace a tutti.
Strettamente legato al fenomeno della scalata alla piramide, c’è quello delle recensioni: pagate o di scambio. Se deciderete di usufruirne, vi renderete conto che il web offre moltissimo. Per le recensioni a pagamento, la cosa funziona in questo modo: vi avvalete di un servizio a pagamento che recensisce il vostro testo e poi ne mette online il risultato. Pratico, semplice, prezzolato. Potrà mai accadere che qualcuno — ricompensato secondo listino — possa stroncare il vostro libro? Io non credo. Voi che dite?
Se questo meccanismo vi fa storcere il naso, sappiate che potete sempre affidarvi alle recensioni di scambio, una vera garanzia a costo zero. In cosa consistono? Beh, è molto semplice, trattasi di baratto di salamelecchi. Allungate la vostra opera a un collega — autore esordiente, gli scrittori seri eseguono la manovra solo tra consimili — , lui farà lo stesso con voi; parlate bene di quel libro e lui farà altrettanto del vostro. Più facile di così non potrebbe essere.
Qualche dubbio? Va bene, allora ci vuole la prova del nove. Riprendete in mano quel romanzo precedentemente incensato, tirate una riga sulla recensione e fatela diventare un’implacabile stroncatura. Poi mettetevi comodi e attendete, vedrete che ben presto sarete ricambiati con la stessa moneta. Mi direte che in questo non c’è niente di strano e sono costretta a darvi ragione: nessuno vorrebbe darsi la zappa sui piedi e, in fondo, consigliare o meno un libro è bugia di poco conto.
Ma le cose non sono mai così semplici e il lettore non è un cretino: negli ultimi tempi sono nati blog feroci che scovano questi romanzi campioni di vendite e li smascherano, senza pietà. Per saperne di più dovrete entrare con me nel settimo girone. Nel frattempo, potete riprendere la piccozza e tornare alla scalata delle piramide.
Il Quinto Girone della Rubrica All’Inferno, scrittore esordiente! sarà on line il 31/03/2012.
Parleremo di onanismo letterario, rivedremo il mostruoso Facebook, faremo un viaggio tra i meandri dell'autopromozione on line e della cecità indotta dal web. Incontreremo qualche Lit Web, Simone Navarra, Margaret Mazzantini, Fabio Volo, Remo Bassini, Caterina Policaro, gli eventisti, Aldo Pinga, Andrea G. Pinketts, Carlo Lucarelli e Alessandro Bertante.
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