L’infanzia di Giacomo Leopardi raccontata da Paolo Di Paolo
Giacomo il signor bambino di Paolo Di Paolo è un racconto sull’infanzia di Giacomo Leopardi, ma non è una biografia destinata solo ai ragazzi. È un libro sfuggente, non catalogabile: le fitte righe di testo che si alternano alle illustrazioni a tutta pagina non lo confinano in automatico alla letteratura per l'infanzia, pur se pubblicato a giugno 2015 da Rrose Sélavy, casa editrice specializzata in libri per bambini e insignita del Premio Andersen.
Le immagini di Gianni de Conno, piene, rotonde, sature di colori, avvolgono il lettore nelle trame della mente curiosa e immaginifica del piccolo Leopardi. La tonalità dominante, il blu, si solidifica in figure scolpite, come a visualizzare il fermento delle geniali intuizioni del futuro poeta. Giacomo il signor bambino racconta i giochi di un ragazzino che inventa storie e personaggi insieme ai fratelli, immedesimandosi tanto in eroi classici quanto in animali o gente comune, umile. Non c'è soggetto che sfugga allo sguardo acuto e riflessivo del giovane letterato in erba: parole spontanee e dirette non nascondono né sminuiscono la presenza seminale del suo pensiero filosofico.
La quotidianità del piccolo Giacomo strappa al lettore un sorriso, quando si avvertono i richiami alle sue opere poetiche: le considerazioni sulla bellezza del sabato, o sul desiderio di assomigliare al pastore che cammina instancabile, o l'osservazione degli uccelli in volo.
C'è un'illustrazione che rappresenta sia lo snodo narrativo del racconto sia il processo creativo del poeta: la dispensa del cuoco di palazzo, con cassetti ordinati in cui ripone gli ingredienti della sua cucina, e cassetti speciali, segreti, in cui custodisce sentimenti, risate, ricordi e felicità. Paolo Di Paolo sembra suggerire che Leopardi recuperasse i temi della sua poetica in questo serbatoio infantile, perché quello che cerca il cuoco,ciò che tutti noi cerchiamo con più intensità, è là, «dove sei stato bambino come noi». Lo scrittore romano, classe 1983, ricrea una biografia fittizia eppure plausibile perché raggiunge questo luogo dell'anima e sovrappone la propria coscienza a quella del poeta.
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Non bisogna lasciarsi distrarre dal formato, dal tono in apparenza leggero, dall'età del protagonista. Giacomo il signor bambino è un buon mezzo per superare un approccio scolastico, accademico, strutturato alla conoscenza dell'autore di Recanati. Sulla scia del film di Mario Martone, che firma l'introduzione, qualsiasi suggestione può avvicinare il grande pubblico a una figura troppo spesso incasellata in un giudizio nozionistico e sbrigativo. Come nel caso di altri pilastri della cultura, si tende a considerarlo un monolite, compatto nella sua espressione più matura e staccato dai movimenti della vita quotidiana. Invece Giacomo Leopardi non era un bambino diverso dai suoi coetanei: la fantasia sfrenata dei più piccoli è la norma, straordinario è saperla comunicare in modo originale e duraturo.
In un'epoca in cui la condivisione è diventata obbligatoria, molti si affrettano ad aprire i loro cassetti della memoria per riversare fuori di sé qualsiasi contenuto: la scrittura è un modo per estrarre le emozioni dal sottosuolo dell'anima, ma il senso critico che disciplina cosa e quando scrivere non è un talento diffuso. Nel racconto, è Giacomo a guidare il gioco, a organizzare le parti, a spingere il cuoco ad avventurarsi nei propri sentimenti: l'umanista in fieri possiede un istintivo controllo sulla creazione letteraria e artistica, pur producendo a getto continuo storie e personaggi. Non è sufficiente conservare uno spirito di fanciullo, che verrà coltivato anche da Giovanni Pascoli, per saper cogliere la meraviglia e la complessità del mondo, se non si eleva anche la banalità a occasione universale. Paolo Di Paolo è stato ispirato da una poesia di Giacomo undicenne sulla minestra, ritratta nella sua zuppiera fumante tra le pagine di questa storia: solo l'eccezionalità di Leopardi poteva dar valore a uno spunto così modesto.
Giacomo il signor bambino è un titolo dal doppio significato: il protagonista è nobile, non solo per casato familiare ma soprattutto per la capacità di distinguersi. Leopardi è un signor poeta fin dall'infanzia, e Paolo Di Paolo riesce a trasmettere il germoglio dell'eccezionalità, multiforme ed esuberante come la fame di mille vite immaginate dal ragazzino. L'omaggio più sincero è seguire il suo esempio, e «trovare il tutto anche nel niente»: la realtà è la pista di decollo per i voli della fantasia, che Paolo Di Paolo impiega per raccontarci l’infanzia di Leopardi in Giacomo il signor bambino.
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