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L’incertezza dei nostri tempi raccontata da Raffaella Silvestri

L’incertezza dei nostri tempi raccontata da Raffaella SilvestriRaffaella Silvestri denuncia l’incertezza e la precarietà in cui vivono i giovani adulti di oggi nel suo ultimo romanzo, La fragilità delle certezze, edito da Garzanti.

Nata a Milano nel 1984, ha vissuto a Londra e a Helsinki. Due lauree: una in lettere, conseguita in Italia, e l’altra in economia a Cambridge. Ha lavorato nella comunicazione e collabora con l’Istituto Europeo di Design. Nel 2014 ha pubblicato la sua opera d’esordio La distanza da Helsinki (Bompiani).

Nel primo romanzo ha narrato la voglia di crescere degli adolescenti attraverso la storia di Viola e Kimi. A distanza di tre anni, la scrittrice racconta la sua generazione, vittima dell’odierna crisi, non solo economica. L’uomo contemporaneo è allo sbando, disorientato. Ha perso la fiducia che aveva conquistato nell’ultimo ventennio del secolo scorso. I giovani adulti di oggi, nati negli anni Settanta/Ottanta del Novecento, sono cresciuti nel benessere e con false certezze, illusi da erronee aspettative di un luminoso futuro. Hanno avuto la possibilità di studiare, di laurearsi e viaggiare. Tuttavia, molti di loro si ritrovano alla soglia dei quarant’anni senza un posto nel mondo, demotivati e in continua lotta con una società povera di valori morali.

 

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Se Viola e Kimi hanno dovuto imparare a cogliere le opportunità che la vita offre, Anna Morganti, protagonista de La fragilità delle certezze, è alla ricerca di una strada da percorrere, di qualcosa in cui credere per poter dare avvio alla sua vita da adulta.

L’incertezza dei nostri tempi raccontata da Raffaella Silvestri

Anna è cresciuta in una famiglia benestante, la classica “famiglia normale”. I genitori sono liberi professionisti e desiderano il meglio per lei. Il romanzo ha inizio nel 2016, quando decide di creare una start up insieme al migliore amico Marcello e a Teo Arnaboldi, professionista della finanza e discendente di una facoltosa famiglia nel settore della moda. Ognuno porta con sé un bagaglio di sofferenza. Sono nati nella prosperità e si ritrovano in un mondo diverso, in cui anche le amicizie più solide rischiano di venire compromesse nella spietata lotta per la sopravvivenza.

 

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Anna ha trent’anni. È una giovane donna tormentata. Dalla seconda liceo convive con un senso di colpa che le impedisce di essere felice. Il libro è una continua alternanza tra presente e passato, un susseguirsi di flashback a partire dal 1999, passando per il 2005 e il 2015. Gli sbalzi temporali sono ben strutturati, consentono di ricostruire l’intera vicenda e di comprendere la psicologia dei personaggi. La protagonista vive nel ricordo di una tragedia del passato. Ha paura di essere felice. Desidera amore ma, nello stesso tempo, vive una relazione senza futuro con il suo ex professore di Storia del Teatro, Valerio Bonfanti, un ex attore, supponente e pieno di sé. Il loro rapporto è tutt’altro che equilibrato. La donna sa che quell’uomo la usa a proprio piacimento ma lo lascia fare. È come se volesse autopunirsi e flagellarsi giorno dopo giorno.

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Anche Marcello e Teo percepiscono la frattura tra il passato da adolescenti e il nebuloso presente. Il primo scomparirà nel nulla portando con sé un’ingente somma e causando così un grave danno all’azienda. Anche il giovane Arnaboldi è allo sbando. Tornato in Italia, dopo aver lavorato in una grande società di consulenza manageriale all’estero, si ritrova catapultato nella crisi economica.

Nessuno dei tre sa che direzione prendere. Non esistono certezze. Le loro storie personali si intrecciano con le vicende storiche degli ultimi anni. Sullo sfondo l’Italia, sconfitta e disillusa. Anna, Marcello e Teo rappresentano l’odierna generazione sfiduciata alla ricerca di un futuro.

Con un linguaggio crudo e di impatto, la Silvestri descrive perfettamente la società di oggi.Analizza alla perfezione i personaggi, rendendo il lettore partecipe delle loro fragilità e del dolore che covano nell’anima.

La fragilità delle certezze è un romanzo realistico, che non salva niente e nessuno, lasciando al lettore una sensazione di amarezza e angoscia per il futuro che ci aspetta.

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