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L’inatteso arrivo del diavolo nei panni di un grazioso ragazzino

L’inatteso arrivo del diavolo nei panni di un grazioso ragazzinoCi sono libri che ci accompagnano per anni, compagni silenziosi che, al momento giusto, ci risuonano dentro, mettendoci di fronte alle nostre paure, sfidandoci a combatterle per difendere i nostri valori con decisioni che possono cambiare il nostro modo di guardare alla vita.

Quando ne incontriamo uno sul nostro cammino (e sono molto pochi) ci sorprendiamo, riscoprendo il potere della parola scritta se chi la padroneggia ha dietro di sé non solo la capacità di costruire una trama solida e dei personaggi tridimensionali, ma un bisbiglío incessante nelle orecchie che pretende di prendere vita. È questa la sensazione che abbiamo leggendo L’estate che sciolse ogni cosa di Tiffany McDaniel (edizioni di Atlantide – traduzione di Lucia Olivieri).

Autopsy Bliss, avvocato pronto a setacciare il mondo in cerca del male e sicuro di saperlo riconoscere, fa pubblicare una lettera sul giornale locale in cui invita il diavolo a Breathed, paesino dell’Ohio in cui vive insieme alla sua famiglia.

 

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Siamo nell’estate del 1984, la famiglia Bliss è attorno al tavolo per la colazione e uno dei figli di Autopsy (Fielding, la voce narrante) legge sul giornale la lettera scritta dal padre. Una delle tante scelte originali di Autopsy per scuotere la comunità, nessuno, ci racconta Fielding, si sarebbe aspettato che il diavolo accettasse quell’invito, presentandosi a casa Bliss con le sembianze di un ragazzino di colore dagli occhi verdi, con delle strane cicatrici vicino alle scapole, come se qualcuno gli avesse tagliato le ali. Affascinante e misterioso, il piccolo Lucifero è pronto a dispensare la sua millenaria esperienza alla famiglia Bliss, che se ne innamora, accogliendolo come membro onorario. Un ragazzo così gentile, triste e maturo non può essere il diavolo: dove sono le corna, gli zoccoli e il forcone? Allora perché insiste nel proclamarsi il principe delle tenebre, salito dall’inferno sulla Terra per trascorrere un po’ di tempo con la famiglia Bliss? Ed è un caso che dal giorno del suo arrivo un’estate rovente abbia avvolto Breathed?

L’inatteso arrivo del diavolo nei panni di un grazioso ragazzino

I Bliss non sono gli unici a porsi queste domande, l’intero paese è in fibrillazione per l’arrivo del ragazzino-demonio e presto eventi inattesi e drammatici cominciano a manifestarsi a Breathed, come se il male vi avesse fatto il nido.

Con uno stile che si ispira a Stephen King e Neil Gaiman, Tiffany McDaniel prova a incrociare thriller e romanzo gotico, generando un flusso narrativo che avvolge il lettore, accompagnandolo nei meandri più oscuri dell’animo umano, dove la differenza fra bene e male, così apparentemente granitica nella mente di Autopsy Bliss, si sgretola davanti alla possibilità di osservare gli eventi dal punto di vista di chi quel “male” lo ha commesso. Con in mente questo tema, l’autrice de L’estate che sciolse ogni cosa mette i suoi personaggi in difficoltà, costringendoli a capire fino a che punto sono capaci di tener fede alle loro idee anche quando vanno contro il pensiero dominante. Riecheggiano qui due romanzi che fanno da fondale alla storia: Il buio oltre la siepe di Harper Lee e 1984 di George Orwell, da cui Tiffany McDaniel attinge temi e domande.

 

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L’inatteso arrivo del diavolo nei panni di un grazioso ragazzino

La grande forza di questo romanzo risiede però nella lingua e nel registro utilizzati. Con incipit spiazzanti, micro-racconti nascosti nelle pieghe della storia, metafore ardite e la capacità di illuminare una pagina con frasi che il lettore avrà la necessità di rileggere per gustarne la squisita fattura, Tiffany McDaniel crea una ragnatela emotiva in cui è difficile non impigliarsi. E sebbene a volte si percepisca la voglia dell’autrice di colpire a tutti i costi il lettore, con giravolte linguistiche che spezzano il ritmo narrativo o frasi ad effetto, che sembrano essere urlate dal pulpito della morale puritana, la pagina ne guadagna in qualità e musicalità. Come dimenticare le verande che si trasformano in «orti di chiacchiere» o le voci che si fanno da parte «come briciole trascinate via da un bancone»? Leggere L’estate che sciolse ogni cosa è una caccia al tesoro in cui ogni lettore troverà le sue piccole gemme e, pazienza, se lo scavo sarà stato più laborioso del previsto.


Per la prima foto, copyright: Sammy Williams su Unsplash.

Per la terza foto, la fonte è qui.

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