L'immigrazione raccontata dai più piccoli. “La bambina della luna" di Mehrnousch Zaeri-Esfahani
La fuga dal proprio Paese, a causa della situazione politica di terrore, raccontata attraverso gli occhi di una bambina: è la storia narrata nel primo romanzo dell'autrice iraniana, naturalizzata tedesca, Mehrnousch Zaeri-Esfahani, intitolato La bambina della luna, edito da Rizzoli nella traduzione di M. Zaeri.
Con questo testo la scrittrice ha voluto ricordare fatti realmente accaduti e vissuti dalla sua famiglia quando, negli anni Ottanta, fu costretta a fuggire dall'Iran per il violento regime dell'Ayatollah Ruḥollāh Khomeini e a emigrare in Germania dove attualmente vive.
Protagonista delle vicende narrate è la piccola Mahtab, che in persiano significa bambina della luna proprio per i capelli lunghi neri e la pelle bianchissima, la quale vive assieme alla madre, al padre e ai tre fratelli Nasanin, Shadi e Milad. Mahtab ha una grande passione per i gatti che saranno per lei dei veri e propri amici con cui confidarsi e con i quali immagina di dialogare.
In lei ritroviamo le paure tipiche dei bambini, in particolare quella per i mostri che chiamaGli striscianti e che ogni notte le fanno visita prima di addormentarsi: per difendersi, come le suggerisce il fratello Milad, si nasconde sotto le coperte fino a quando il sonno sopraggiunge.
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La situazione politica del suo Paese crea un malcontento diffuso: l'ascesa della terribile Canuta o La Sanguinea,come viene definita dai cittadini, porta come conseguenza una serie di provvedimenti che minacciano la libertà degli individui. Proibisce di ridere, correre, festeggiare il compleanno, bere dalla bottiglia, ascoltare musica e possedere giocattoli. Chi trasgredisce la legge viene arrestato dai Sorveglianti, gli aiutanti del governatore.
Ma ciò che colpisce particolarmente la vita della piccola Mahtab è il divieto di portare i capelli lunghi deciso dalla terribile Canuta. La bambina della luna tiene particolarmente alla sua folta chioma che considera una parte importante del suo aspetto fisico perché in grado di fornirle la giusta dose di coraggio. Il taglio dei capelli è per Mahtab una grande perdita che riesce a superare grazie a un incontro speciale con Pari, la fata che la aiuterà nelle situazioni più complicate della sua vita. Una notte appare nella sua cameretta una creatura magica dai capelli turchini che si rivelerà ben presto la celebre fata di Pinocchio.
«Tanti anni fa – racconta Pari – sorvegliai su un ragazzino di nome Carlo che da grande scrisse libri per ragazzi».
Si tratta naturalmente del celebre scrittore italiano Carlo Collodi che diede vita a una delle più famose favole del mondo: Le avventure di Pinocchio.
Pari arriva sempre accompagnata da due splendidi cigni, Ipamene e Gugu, con il compito di portare in volo la protagonista in un luogo incantato, Athabasca, Paese ideale in cui vivere.
Con l'aiuto della fata turchina Mahtab riesce ad affrontare anche il terribile viaggio che è costretta a intraprendere: il regime della Canuta infatti diventa sempre più insostenibile e così la famiglia decide di fuggire per trovare un Paese che potesse offrire loro la giusta serenità. Sin dall'inizio l'impresa presenterà ostacoli: non è semplice infatti darsi alla fuga senza essere scoperti in una città controllata dai terribili Sorveglianti. La famiglia troverà riparo dapprima in un albergo a dir poco inospitale, ma la bambina della luna riuscirà ad alleggerire la situazione viaggiando grazie all'immaginazione con i tre amici, la fata turchina, Ipamene e Gugu che la portano ad Athabasca, in quel mondo incantato in cui lei vorrebbe vivere. Non sarà però sola perché ad accompagnarla giungeranno i suoi fratelli che condividono con lei il prezioso segreto, trasformando un lungo cammino verso la terra promessa in un viaggio fantastico.
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Con La bambina della luna Mehrnousch Zaeri-Esfahani mette in luce temi attuali: quelli di molti bambini che con la famiglia fuggono da situazioni disastrose dovute a guerre e povertà, costretti a lasciare il proprio Paese nella speranza di ritrovare quella tranquillità e quella libertà che ogni essere umano avrebbe il diritto di avere.
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