“L’equazione del cuore”, un insolito Maurizio de Giovanni
L’equazione del cuore (Mondadori, 2022) di Maurizio de Giovanni non mancherà di sorprendere i suoi numerosi lettori perché, oltre a non appartenere a nessuna delle serie che porta avanti ormai da tanti anni, si allontana sia dal genere noir, sia dalle consuete ambientazioni napoletane: sembra impossibile immaginare un romanzo di De Giovanni che non ci racconti qualcosa di quella Napoli che da anni ci racconta in mille modi, al presente e al passato, ma stavolta la città non compare nella narrazione.
Protagonista della vicenda è Massimo De Gaudio, un professore di matematica che dopo essere andato in pensione si è ritirato a vivere tra i pochi residenti fissi di una piccola isola, dove a parte l’afflusso di turisti nella stagione estiva la vita scorre fin troppo tranquillamente. Del resto, dopo la morte della moglie e la fine dell’insegnamento, Massimo si è costruito un’esistenza quasi monastica, in cui i contatti con le persone sono ridotti al minimo e l’unica cosa che sembra appassionarlo è la pesca: anche con la figlia Cristina, che vive con il marito Andrea e il figlio Francesco, detto Checco, in una cittadina del nord, il rapporto si limita allo scambio di scarne telefonate e al breve periodo estivo che figlia e nipote scendono a trascorrere con lui sull’isola. In quei giorni Checco, che ha solo nove anni, accompagna spesso il nonno a pescare, ma anche nelle lunghe ore che passano insieme sulle scogliere in attesa che qualche pesce abbocchi lo scambio di parole tra i due è sempre ridotto all’essenziale e la confidenza resta minima.
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Il destino però irrompe improvvisamente a scombinare il quadro, assai ristretto ma rassicurante, che Massimo si è costruito attorno, imponendogli di partire per raggiungere l’ospedale dove Checco lotta tra la vita e la morte dopo un pauroso incidente d’auto. Le circostanze lo costringono ad assumere in pieno il suo ruolo di nonno, dopo anni di voluta latitanza, e a combattere a fianco del nipote, se necessario anche scontrandosi con la mentalità degli abitanti di un luogo che il professore fatica a comprendere, anche perché si sente osservato e giudicato secondo parametri che non sono i suoi.
La sua mente matematica, abituata a calcolare ed elaborare qualsiasi cosa secondo schemi ben precisi, dovrà infine condurlo a scoprire quale può essere “l’equazione del cuore” che governa sentimenti ed emozioni, magari anche in apparente contrasto con la nostra volontà.
Nel corso degli incontri che Maurizio de Giovanni ama tenere in occasione delle presentazioni dei suoi romanzi, è capitato più volte che accennasse al suo desiderio di staccarsi per qualche tempo dalla schiera di personaggi seriali a cui ha dato vita e di cui racconta le vicende da tanti anni per scrivere delle storie differenti, magari d’amore, o comunque fuori dal genere noir, ed ora sappiamo che si è finalmente deciso al grande passo.
Scrivendo L’equazione del cuore non ha però messo del tutto da parte il suo istinto di giallista: il professore è pur sempre impegnato, se non a cercare l’autore o il mandante di un omicidio, perlomeno a ricostruire gli eventi che hanno causato l’incidente per cui il nipote si trova tra la vita e la morte, e per farlo deve cercare di rompere in qualche modo il muro di diffidenza, di silenzi e in fondo di ipocrisia eretto davanti a lui dal mondo ristretto della cittadina di provincia dove si era trasferita la figlia dopo il matrimonio.
Se l’atmosfera del romanzo è quindi per certi versi ancora simile a quella di una storia di genere thriller, il tema di fondo resta l’evoluzione del protagonista, che messo di fronte a un evento traumatico reagisce dapprima in modo inaspettato, salvo poi ritrovarsi a mettere in discussione poco per volta tutte le proprie scelte esistenziali.
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Leggendo L’equazione del cuore i lettori di Maurizio de Giovanni ritroveranno quindi, anche in una trama lontana dal genere noir, la sua abituale bravura nella caratterizzazione dei personaggi e nell’analisi approfondita dei sentimenti umani, che sono in fondo gli elementi che stanno da sempre alla base del suo successo.
Per la prima foto, copyright: mari lezhava su Unsplash.
Per la terza foto, la fonte è qui.
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