"L'Arca" di Marco Cian
Vogliate perdonare al recensore una certa spavalderia se nel congegnare una similitudine musicale per l'esordio poetico di Marco Cian ha pensato alle composizioni di Franco Battiato. Con il cantautore siciliano il professore ordinario di diritto commerciale all'Università di Padova ha in comune una predilezione per la contaminazione dei generi, sposando i toni severi dei salmi biblici e delle Mu'allaqat alla poetica del frammento, di stile basso e colloquiale, ispirata a poemi dichiaratamente laici come L'Antologia di Spoon River. Arruolato nelle Edizioni del Leone di Paolo Ruffilli, uno dei più stimati e tradotti poeti italiani – già premio Montale -, che lo ha adocchiato e apprezzato fin da subito, Cian è poeta che si colloca in piena autonomia e controtendenza rispetto alle produzioni liriche odierne.
L'Arca è a tutti gli effetti un poema epico, dal carattere “polifonico”, che riflette nelle intenzioni del suo autore una duplice scelta: da una parte il racconto, che pervade tutta la raccolta, ovvero l'arca che raccoglie un’umanità di emarginati, di disobbedienti, di vinti e traditi dalla fede, condotti verso un futuro ignoto che permane irrisolto; dall'altra le singole voci, il canto di uomini e donne che ricordano, denunciano e accusano, mostrano le proprie piaghe e la durezza della loro esperienza. Si compone pertanto un affresco allegorico della condizione umana, evocata con pennellate di realismo, cesellando personaggi dotati di una sottile verità psicologica. La struttura del poema come “successione per quadri” riconduce invariabilmente al teatro epico: ci sono la voce narrante, il coro di commento e i personaggi che compaiono sulla scena (Maria la convertita, Aisha la peccatrice, Oram il vendicatore, Tobia il suonatore, Ludwig il metafisico, Pietro lo smarrito e molti altri) presentano al lettore/spettatore la cronistoria delle loro piccole/grandi, misere/nobili esistenze sollecitandone un giudizio critico. Giudizio, beninteso, mai definitivo e univoco perché “la verità si conquista perdendola” e “il passo che redime avvicina/anche al peccato”.
La conseguente funzione didascalica di soluzioni formali come quelle adottate da Marco Cian non rendono particolarmente fluida e agevole la fruizione al lettore, pure attrezzato, ma affascinano per la loro a-temporalità, per la visione eroica ed “olistica” dell'uomo, per la sua inesausta ricerca di una perduta armonia con il cosmo. Le scenografie immote dove si svolge l'azione richiamano la pittura metafisica di un De Chirico, di un Morandi; eppure la “natura morta” de L'Arca vibra di pensieri, di rabbia, angoscia e passione, di echi e di suoni reali e attuali; dal dettaglio quasi trascurabile nasce sovente l'effetto poetico, l'epifania, e le parole veicolano pieni e vuoti, luci ed ombre che costituiscono il mistero insondabile della vita.
Marco Cian (Padova, 1973), pure autore di testi scientifici giuridici, trasfonde con acuta sensibilità la sua formazione di uomo e professionista nei suoi versi, elevandola a paradigma. Non a caso sono le idee a reggere i movimenti del discorso e i temi ritornano, variamente modulati, con una certa ciclicità: il tempo e la memoria; la riflessione teologica, permeata da un autentico senso religioso che coniuga felicemente oriente ed occidente (“sciogliendo i vincoli corporei,/oltre la similitudine/e l'astrazione/fino all'essenza”), parodiando talvolta, con pregnanza di nuovi significati, il messaggio evangelico (“Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno della quiete”); la legge e la colpa (“Ho vele trapunte di colpe, il motore/bruciante di fiele”; “Quella che ruppi fu la sola promessa/che non è concesso tradire/e la pena è la strada”); il sonno e il sogno come morte o speculazione sull'aldilà (“Dopo il sonno degli uomini/ultimi si chiuderanno gli occhi della polena,/dal seno soltanto la preghiera e la storia/gocceranno nella notte marina”).
Speciali
- Corso online di Scrittura Creativa
- Corso online di Editing
- Corso SEC online (Scrittura Editoria Coaching)
- Lezioni di scrittura creativa
- Conoscere l'editing
- Scrivere un romanzo in 100 giorni
- Interviste a scrittori
- Curiosità grammaticali
- Case editrici
- La bellezza nascosta
- Gli influencer dei libri su Instagram – #InstaBooks
- Puglia infelice – Reportage sulle mafie pugliesi
- Letture di scrittura creativa
- Consigli di lettura
- L'Islam spiegato ai figli
- Interviste a editor e redattori
- Interviste a blog letterari
- Interviste a giornalisti culturali
- Interviste a docenti
- Come scrivere una sceneggiatura
- Premio Strega: interviste e ultimi aggiornamenti
- Premio Campiello: interviste e ultime novità
- Premio Galileo: interviste
- I nuovi schiavi. Reportage tra i lavoratori agricoli
- La Webzine di Sul Romanzo
Archivio Post
Più cercati
- Quanto fa vendere il Premio Strega? I dati reali
- Che tipo di lettore sei?
- I 20 consigli di scrittura di Stephen King
- Test di grammatica italiana, qual è la risposta giusta?
- Classifica dei libri più venduti di tutti i tempi nel mondo
- Come scrivere un romanzo: 15 modi utili
- 11 consigli per trovare la tua writing zone
- 13 cose che gli amanti dei libri sanno fare meglio di tutti
- 7 posti che tutti gli scrittori dovrebbero visitare almeno una volta
- Carlos Ruiz Zafòn ci racconta il suo Cimitero dei libri dimenticati
- I 10 film più divertenti di tutti i tempi
- I consigli di scrittura di 11 scrittori
- La reazione di Cesare Pavese quando vinse il Premio Strega
- Le 10 biblioteche più grandi del mondo
- Marcel Proust pagò per le prime recensioni di “Alla ricerca del tempo perduto”
- Perché uscire con uno scrittore? 10 motivi validi