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L’anno che verrà

Italia, anno nuovoL’anno che verrà sarà migliore o peggiore del 2014? Se migliore, termineranno le guerre in corso? Sarà debellato l’Ebola? Saranno sfamati gli affamati e dissetati gli assetati? Sarà sconfitto l’Isis? E la disoccupazione? La povertà? La miseria? L’incultura e l’inciviltà?

Che anno sarà, se non sarà migliore? Sarà un altro anno di declino accelerato, di acuta depressione, di sconfitta della politica e di disfatta economica. I segnali, le letture macroeconomiche, ci indicano una strada senza uscita, un percorso in caduta libera, un avvitamento su noi stessi. Siamo oltre lo stallo, dentro la scivolata nel burrone, e non c’è appiglio che possa fermarci, al quale aggrapparci, salvo noi stessi: noi, individualmente presi.

L’anno che verrà potrà essere migliore, se sapremo rinunciare a un pezzo di quel che siamo stati, alla nostra presunzione italiota, alla nostra arroganza Made in Italy.

Il 2015 non sarà un grand’anno, ma rischia di essere un gran danno se al Paese non viene offerta una strategia, un piano, qualcosa che assomigli a una speranza vera, non millantata o artefatta. E questa offerta dobbiamo darcela noi, noi che siamo liberi di farlo, che viviamo nell’interesse generale, che crediamo ancora nella cultura come valore, che non cediamo alle lusinghe del vaniloquio e della violenza.

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C’è tutto un pezzo d’Italia e di mondo che sta provando a fare, a produrre, a lavorare, remando controcorrente, cercando di restare in piedi o perlomeno di non piegare la schiena. Questo pezzo è, siamo, la maggioranza silenziosa e operosa. Sta a noi far diventare il 2015 un anno col sorriso, un anno nuovo, un anno decisamente diverso da quello che se ne va. Un anno alternativo, o semplicemente meno povero di idee e di percorsi. Sta a noi cominciare a denunciare la violenza che accompagna la crisi economica, lo schiavismo, la criminalità, l’incertezza; e sta a noi definire una nuova via, un tracciato inesplorato, aprire un varco tra le nebbie della crisi perché la luce possa tornare a filtrare, per poi illuminare questo nuovo cammino.

Se lo faremo, l’anno che verrà sarà un’altra cosa, un’altra roba, magari migliore perché inconsueta.

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Il Blog

Il blog Sul Romanzo nasce nell’aprile del 2009 e nell’ottobre del medesimo anno diventa collettivo. Decine i collaboratori da tutta Italia. Numerose le iniziative e le partecipazioni a eventi culturali. Un progetto che crede nella forza delle parole e della letteratura. Uno sguardo continuo sul mondo contemporaneo dell’editoria e sulla qualità letteraria, la convinzione che la lettura sia un modo per sentirsi anzitutto cittadini liberi di scegliere con maggior consapevolezza.

La Webzine

La webzine Sul Romanzo nasce all’inizio del 2010, fra tante telefonate, mail e folli progetti, solo in parte finora realizzati. Scrivono oggi nella rivista alcune delle migliori penne del blog, donando una vista ampia e profonda a temi di letteratura, editoria e scrittura. Sono affrontati anche altri aspetti della cultura in generale, con un occhio critico verso la società contemporanea. Per ora la webzine rimane nei bit informatici, l’obiettivo è migliorarla prima di ulteriori sviluppi.

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L’agenzia letteraria Sul Romanzo nasce nel dicembre del 2010 per fornire a privati e aziende numerosi servizi, divisi in tre sezioni: editoria, web ed eventi. Un team di professionisti del settore che affianca studi ed esperienze strutturate nel tempo, in grado di garantire qualità e prezzi vantaggiosi nel mercato. Un ponte fra autori, case editrici e lettori, perché la strada del successo d’un libro si scrive in primo luogo con una strategia di percorso, come la scelta di affidarsi agli addetti ai lavori.