L’amore oltre il tempo. “Otto” di Roberta Calandra
Otto, come il simbolo dell’infinito, è il titolo del nuovo romanzo di Roberta Calandra (Croce Editore) e proprio l’amore che riesce a superare anche la morte ne è il tema centrale.
Argomenti come la reincarnazione e le anime gemelle, generalmente poco trattati all’interno di un romanzo che non appartenga al genere fantasy, in Ottosono inseriti in un testo storico.
Quattro storie legate dal simbolo dell’infinito, che si snodano in un diverso arco temporale e con personaggi, almeno in apparenza, differenti.
Nella Francia della Rivoluzione, troviamo Olympia e Phillippe, una femminista ante litteramche lotta per la libertà e i diritti della donna e un ricco libertino con la passione per l’alchimia.
Nelle campagne inglesi del 1800, invece, William, un nobile solitario che partirà per la guerra d’indipendenza in Grecia e un giovane poeta romantico, Gabriel.
L’autrice esegue un balzo temporale fino alla storia più recente, servendosi dei personaggi di Milena e Greta, rinchiuse in un lager nella Germania nazista, per arrivare ai giorni nostri, con i protagonisti che rivestono i ruoli di Elena e Giacomo, grazie ai quali, i cicli lasciati incompiuti durante i diversi archi temporali si chiuderanno, donando significato al romanzo.
Ma, come l’autrice anticipa ai lettori, gli attori principali di questa unica grande storia sono sempre le stesse anime dentro a corpi diversi, che in modi differenti cercano di portare avanti cosa è rimasto incompiuto nella passata vita.
Desideri migliorare il tuo inedito? Scegli il nostro servizio di Editing
Il tema principale, che affianca il meta-argomento della reincarnazione, è l’amore, in questo testo sempre passionale e sofferto, messo alla prova dall’ambiente e dai traumatici eventi che costellano le varie epoche. Un sentimento che non trova né pace, né compimento, e che continuerà a tormentare i protagonisti, fino a che loro stessi non saranno capaci di accettarlo come un dono che la vita, nella sua accezione più ampia, ha loro riservato.
I temi della libertà, della resilienza e soprattutto gli eventi storici che fanno da ambientazione alla storia sono trattati con estrema dovizia di particolari.
L’autrice inserisce nel testo anche fatti e luoghi reali ma poco conosciuti alle persone che non siano esperte di storia, spiegandoli anche con esaustive note a piè di pagina, come ad esempio la Salpetriere di Parigi, una sorta di ghetto per malati di mente e mendicanti, o la terribile vita quotidiana nel lager, specificando con esattezza come i prigionieri venissero identificati attraverso un piccolo simbolo posto vicino al famoso tatuaggio numerico.
Per ogni epoca sono toccati in maniera esaustiva usanze ed eventi che per gli appassionati del romanzo storico risulteranno essere un ottimo approfondimento.
«È stato appena celebrato il Primo Anniversario della Grande Rivoluzione. Mentre un acquazzone si asciuga, l’acciottolato sconnesso fuma, agli angoli delle strade si sente l’odore acuto delle cipolle fritte che hanno rallegrato i nuovi Cittadini. Il re, i membri del Terzo Stato e gli aristocruches si sono recati al Campo di Marte per celebrare la Festa della Federazione. È stato ovunque un fiorire dei colori della Rivoluzione, il blu scuro, il rosso del sangue sparso, il bianco che prelude a una entusiastica rinascita. I cappelli alla “Costituzione” delle donne, le divise della Guardia Nazionale, hanno reso le strade un’unica bandiera composta da uomini vestiti con un frac nero a risvolti piccoli e un pantalone di cachemire, trattenuto da calze bianche e stivali. Le donne, finalmente graziate dalle pesanti crinoline, lasciano libere di respirare le loro forme, fino a mostrare le cosce che sfuggono a spacchi di tela indiana.»
L’altro punto di forza è il voler raccontare argomenti difficili, come la reincarnazione o la filosofia esoterica, senza farli apparire superficiali o di fantasia.
L’autrice, infatti, vi si addentra con intensità argomentando, attraverso la voce dei personaggi, su temi quali il senso della vita, l’amore profondo, le battaglie umane, la condizione dell’uomo rispetto l’universo, per arrivare a toccare anche quelli più ermetici, come ad esempio la trasformazione alchemica.
«Credete che i nostri divergenti interessi siano dettati da una differente visione dell’universo?» Gabriel ne ignora la richiesta.
«Che cos’è l’universo, se non un flusso costante di energia, che anima forme misteriose? Voi parlate di alchimia, io di leggi controllabili e riproducibili, penso dunque che il procedimento alchemico possa essere visto come una forma particolare di conoscenza scientifica...»
«Colui che non sa come liberare dalle sue catene la veritas racchiusa nella propria anima, non avrà successo nemmeno nell’opus fisico!», risponde netto.
«Io non ho però alcuna intenzione di trasformare me stesso, ma solo di applicarmi alla scoperta di invenzioni basate su principi fisici e chimici».
Nonostante gli ottimi presupposti, il romanzo non arriva a spiccare il volo.
La sensazione è che la scelta di argomenti importanti da condividere e il grande sapere storico-filosofico a essi collegato siano stati il vero l’obiettivo dell’autrice, a discapito del romanzo stesso e dei suoi personaggi.
I protagonisti, infatti, è come se subissero la storia più che viverla, quasi fossero solo semplici espedienti per raccontare.
Nonostante le rocambolesche avventure affrontate, sia Olympia che Phillipe, ma anche gli altri, faticano ad arrivare al cuore del lettore. Rimangono nomi scritti su carta, senza mai emergere, assoggettati dalla voce dell’autrice che si sente troppo spesso, e che rivela molto, togliendo a chi legge la delizia del colpo di scena e della scoperta.
Otto, quindi, seppure interessante per gli argomenti trattati, sembra più un saggio che tenta di prendere la forma di un romanzo.
Ci si ritrova impantanati in una lunga descrizione di ciò che i personaggi dicono, provano e pensano; i dialoghi pesanti e barocchi, invece di aiutare la comprensione, sovraccaricano il testo, perché si sente la voce dell’autore e della storia, più di quella del personaggio che sta parlando.
Vuoi collaborare con noi? Clicca per sapere come fare
Otto è un romanzo la cui lettura rimane, comunque, gradevole ma molto impegnativa, consigliata a un pubblico adulto e di appassionati del genere.
Per godere di questo volume bisognerebbe approcciarsi a esso con pazienza e devozione, considerandolo un saggio che usa l’espediente del romanzo, ma nel suo intimo rimane un trattato storico, filosofico, esoterico, che mette al suo centro l’amore capace di superare anche il tempo.
Per la prima foto, copyright: Nathan Dumlao su Unsplash.
Per la terza foto, la fonte è qui.
Speciali
- Corso online di Scrittura Creativa
- Corso online di Editing
- Corso SEC online (Scrittura Editoria Coaching)
- Lezioni di scrittura creativa
- Conoscere l'editing
- Scrivere un romanzo in 100 giorni
- Interviste a scrittori
- Curiosità grammaticali
- Case editrici
- La bellezza nascosta
- Gli influencer dei libri su Instagram – #InstaBooks
- Puglia infelice – Reportage sulle mafie pugliesi
- Letture di scrittura creativa
- Consigli di lettura
- L'Islam spiegato ai figli
- Interviste a editor e redattori
- Interviste a blog letterari
- Interviste a giornalisti culturali
- Interviste a docenti
- Come scrivere una sceneggiatura
- Premio Strega: interviste e ultimi aggiornamenti
- Premio Campiello: interviste e ultime novità
- Premio Galileo: interviste
- I nuovi schiavi. Reportage tra i lavoratori agricoli
- La Webzine di Sul Romanzo
Archivio Post
Più cercati
- Quanto fa vendere il Premio Strega? I dati reali
- Che tipo di lettore sei?
- I 20 consigli di scrittura di Stephen King
- Test di grammatica italiana, qual è la risposta giusta?
- Classifica dei libri più venduti di tutti i tempi nel mondo
- Come scrivere un romanzo: 15 modi utili
- 11 consigli per trovare la tua writing zone
- 13 cose che gli amanti dei libri sanno fare meglio di tutti
- 7 posti che tutti gli scrittori dovrebbero visitare almeno una volta
- Carlos Ruiz Zafòn ci racconta il suo Cimitero dei libri dimenticati
- I 10 film più divertenti di tutti i tempi
- I consigli di scrittura di 11 scrittori
- La reazione di Cesare Pavese quando vinse il Premio Strega
- Le 10 biblioteche più grandi del mondo
- Marcel Proust pagò per le prime recensioni di “Alla ricerca del tempo perduto”
- Perché uscire con uno scrittore? 10 motivi validi