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L'Accademia della Crusca boccia la stepchild adoption

L'Accademia della Crusca boccia la stepchild adoptionAnche la Crusca parla di stepchild adoption, entrando a modo suo nel Ddl sulla Disciplina delle coppie di fatto e delle unioni civili, presentato il 15 marzo 2013 e portato all'esame dell'assemblea parlamentare il 16 febbraio 2016. Il ddl contiene nell'articolo 5 il riferimento alla stepchild adoption, ovvero la possibilità data al genitore non biologico di adottare il figlio, naturale o adottivo, del compagno o della compagna. Le modifiche al decreto, che sono in votazione al Senato in questi giorni, prevedono l'estensione di tale diritto anche alle unioni civili tra persone dello stesso sesso.

L'attenzione dei media e della popolazione sull'argomento si è dimostrata molto alta ma mai ci si sarebbe aspettati anche un intervento dell'Accademia della Crusca.

 

La Crusca fa chiarezza

Il gruppo Incipit dell'Accademia, che si occupa di esaminare e valutare i neologismi e forestierismi “incipienti”, è intervenuto sulla designazione italiana della stepchild adoption, considerando questo anglismo assolutamente improponibile. Nonostante la presenza di un forestierismo, che in questo caso è ormai di uso comune, viene consigliata la versione già ampiamente utilizzata dai giornalisti “adozione del figlio del partner”.

La perifrasi stepchild adoption viene inoltre bocciata da Incipit in quanto «richiede una certa perizia nell'uso dell'inglese, tanto è vero che anche in Parlamento più di un Senatore ha mostrato qualche impaccio di pronuncia. Se incappano in simili incidenti i senatori, cosa accadrà ai comuni cittadini?».

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Usiamo l’italiano per evitare incidenti

Presumibilmente, tra i “comuni cittadini” si verificheranno incidenti linguistici come quelli in cui sono incappati i senatori tra coloro che non conoscono la lingua inglese, mentre non ci saranno problemi di pronuncia e comprensione tra coloro che invece conoscono l'idioma. Il punto su cui focalizzare l'attenzione è un altro: perché utilizzare una perifrasi con forestierismi e anglismi quando la nostra lingua possiede una quantità inverosimile di termini che meglio spiegherebbero il concetto e la situazione?

Mai come in questo caso particolare avrebbe giovato molto l'impiego di espressioni chiare e lineari che avrebbero potuto evitare, o comunque limitare, le incomprensioni e le errate interpretazioni del contenuto del Ddl e delle modifiche che si vogliono apportare.

 

La proposta di un neologismo italiano

Il professor Francesco Sabatini, presidente onorario dell'Accademia della Crusca, ha lanciato la proposta di tradurre stepchild con «un neologismo tutto italiano: configlio».

Configlio è modellato in analogia ad altri gradi di parentela acquisiti nel tempo, come compare, consuocera, consuocero... e sarebbe comunque da preferire, secondo Incipit, a figliastro che mal si adatta ai nostri tempi e alle nostre leggi.

Quindi il gruppo Incipit Crusca suggerisce la proposta alternativa di adozione del configlio o della configlia, anche se precisa che la già impiegata perifrasi “adozione del figlio del partner” viene comunque ritenuta una soluzione accettabile dall’Accademia della Crusca rispetto all’inglese stepchild adoption.

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