“Karoo” di Steve Tesich: storia di un intellettuale americano di fine millennio
«Oh Saul…». Sono due parole i cardini di Karoo, secondo e ultimo romanzo di Steve Tesich, storico sceneggiatore serbo-americano che vinse l’Oscar per la miglior sceneggiatura originale nel 1980, con Breaking away. Il romanzo viene pubblicato per la prima volta postumo negli Stati Uniti, dalla Harcourt Brace, due anni dopo la morte precoce di Tesich nel 1996, per un arresto cardiaco, a 53 anni. Riceve buone critiche, tanto da comparire tra i New york Time’s Notable Books del 1998. Avviene lo stesso prima in Germania, poi in Francia nel 2012 (dove diventa un best-seller) e infine in Italia, sedici anni dopo la prima edizione originale. Qui da noi è Adelphi a investire su un prodotto di innegabile qualità come Karoo (la traduzione italiana è a cura di M. Zemira Ciccimarra). Forse non lo vediamo apparire tra le classifiche dei più venduti del mese ma la critica lo accoglie molto bene: «Rivista Studio» e «L’Espresso» lo inseriscono tra i libri del 2014 da non perdere. Ma di che parla?
Il lavoro di Saul Karoo assomiglia molto a quello di un editor di oggi. Il protagonista di questo romanzo, però, non lavora su manoscritti ma sulle sceneggiature, non cura la punteggiatura ma il montaggio di un film. Lui stesso ama definirsi un “medico di pellicole malate”: sistema difetti e falle, dialoghi, personaggi, trame, trasformando potenziali fallimenti cinematografici in successi che sbancano il botteghino. Ma Saul Karoo non è solo il migliore nel suo lavoro. È anche un alcolista, un ipocondriaco, un egocentrico, un nichilista sentimentalmente ermetico. È un uomo ricco, che si può permettere una casa con un condizionatore per ogni stanza e un ufficio, inutilizzato, a Manhattan. È acuto, intelligente, colto, divertente, esperto di musica classica. È spaventato dalla sua mortalità, tanto da rifiutare di farsi un’assicurazione sanitaria e da ritenersi ormai incapace di ubriacarsi, nonostante beva litri di alcool al giorno. La sua vita trascorre fra party extralusso nei grattacieli di New York, ubriacature pesanti, rapporti occasionali con donne di qualsiasi tipo (tra cui l’ex moglie) e continui rifiuti verso il figlio diciottenne – adottato – che vuole solo passare del tempo con l’uomo che l’ha cresciuto. La vita di Saul Karoo, colma di eccessi ed essenzialmente precaria, pare avere un consolidato equilibrio. Tra desiderio di redenzione e vecchie dipendenze difficili da combattere, grazie all’entrata in scena di una donna assisteremo a una brusca sterzata dell’intreccio, che promette riscatto per il suo protagonista – come uomo e come artista – per poi precipitare e schiantarsi su un finale da tragedia greca.
Saul Karoo si specchia negli occhi della moglie e vede il brutale ubriacone da cui lei, ereditiera, animalista e imprenditrice, si sente così moralmente lontana. C’è, qui, tutto il perbenismo dell’élite newyorkese. Si specchia in quelli del figlio e vede un padre assente e menefreghista, ma con una speranza di salvezza. Ovvero, l’altra faccia della genialità. Karoo guarda in quelli di un produttore e vede uno scribacchino dal talento sprecato, fedele solo al dio denaro. Come a dire: l’arte a capo chino di fronte al mercato globale. Saul Karoo si adatta di volta in volta al suo interlocutore, si modula su quel che ci si aspetta da lui: che si tratti di un ubriacone, di uno sceneggiatore geniale o di un padre degenere.
[I servizi di Sul Romanzo Agenzia Letteraria: Editoriali, Web ed Eventi.
Leggete la nostra Webzine
Seguiteci su Facebook, Twitter, Google+ e Pinterest]
Steve Tesich dipinge le fratture interiori tipicamente postmoderne del suo personaggio, con un inaspettato tocco di tragicità. Mr Karoo ha l’innata facoltà di allontanare chiunque dalla sua vita, di indurre chi gli sta attorno a odiarlo e disprezzarlo, e mai senza motivo: è un uomo che vive per se stesso, anzi forse nemmeno per sé. Nonostante le sue condizioni di vita atipiche (alcolista, geniale, ricco) per il lettore non è difficile riconoscere i propri lati oscuri in comune con questo personaggio che, a differenza della maggior parte delle persone, non è interessato a nascondere e nemmeno estirpare: Saul Karoo, semplicemente, convive con la sua superficialità, con le sue dipendenze, con la decadenza del suo fisico ormai distrutto da una vita di eccessi, e tutto questo con un sorriso tanto sincero quanto amaro.
Il racconto è scorrevole, le pagine sfilano in una trama incalzante che, con umorismo e ironia, tocca gli aspetti più profondi dell’intellettuale americano di fine millennio. La scrittura di Tesich è trasparente, diretta, priva di artifici tecnici: funzionale per unire al meglio un ottimo plot con lo scavo approfondito – anche se sterile, in quanto postmoderno - del suo personaggio, deliziosamente acuto nell’analizzare la sua stessa frammentarietà emotiva e le sue debolezze, quanto malsanamente disturbato da prospettive distorte, ricavate dalle sue dipendenze e dalla realtà che lo circonda. La cinica, sfarzosa e vanesia New York anni ’90 fa da sfondo a un dramma freddo e pungente, brillante e tecnicamente impeccabile, un capolavoro denso di digressioni culturali e sociali che vanno a tormentare chi immagina per se stesso un futuro da ricco intellettuale famoso e apprezzato, magari emigrato e ormai integrato nel fertile ambiente culturale della Grande Mela. Karoo ci mostra il lato oscuro del sogno americano, in particolare da una prospettiva intellettuale.
Con i suoi controversi retroscena dell’upper side intellettuale newyorkese e dell’industria cinematografica di fine millennio, e nonostante si tratti di un libro di fiction, possiamo collocare nella lista dei libri da leggere prima di andare negli Stati Uniti pure Karoo di Steve Tesich.
Speciali
- Corso online di Scrittura Creativa
- Corso online di Editing
- Corso SEC online (Scrittura Editoria Coaching)
- Lezioni di scrittura creativa
- Conoscere l'editing
- Scrivere un romanzo in 100 giorni
- Interviste a scrittori
- Curiosità grammaticali
- Case editrici
- La bellezza nascosta
- Gli influencer dei libri su Instagram – #InstaBooks
- Puglia infelice – Reportage sulle mafie pugliesi
- Letture di scrittura creativa
- Consigli di lettura
- L'Islam spiegato ai figli
- Interviste a editor e redattori
- Interviste a blog letterari
- Interviste a giornalisti culturali
- Interviste a docenti
- Come scrivere una sceneggiatura
- Premio Strega: interviste e ultimi aggiornamenti
- Premio Campiello: interviste e ultime novità
- Premio Galileo: interviste
- I nuovi schiavi. Reportage tra i lavoratori agricoli
- La Webzine di Sul Romanzo
Archivio Post
Più cercati
- Quanto fa vendere il Premio Strega? I dati reali
- Che tipo di lettore sei?
- I 20 consigli di scrittura di Stephen King
- Test di grammatica italiana, qual è la risposta giusta?
- Classifica dei libri più venduti di tutti i tempi nel mondo
- Come scrivere un romanzo: 15 modi utili
- 11 consigli per trovare la tua writing zone
- 13 cose che gli amanti dei libri sanno fare meglio di tutti
- 7 posti che tutti gli scrittori dovrebbero visitare almeno una volta
- Carlos Ruiz Zafòn ci racconta il suo Cimitero dei libri dimenticati
- I 10 film più divertenti di tutti i tempi
- I consigli di scrittura di 11 scrittori
- La reazione di Cesare Pavese quando vinse il Premio Strega
- Le 10 biblioteche più grandi del mondo
- Marcel Proust pagò per le prime recensioni di “Alla ricerca del tempo perduto”
- Perché uscire con uno scrittore? 10 motivi validi