“ISIS. Lo stato del terrore” di Loretta Napoleoni: cosa vogliono le milizie islamiche
Con il saggio ISIS, lo Stato del terrore, edito da Feltrinelli nella traduzione di B. Amato, Loretta Napoleoni prova a rispondere a due domande importantissime: “Chi sono e che cosa vogliono le Milizie Islamiche che minacciano il mondo”.
Loretta Napoleoni ha iniziato a lavorare a questo libro nel giugno 2014 quando l’ISIS ha annunciato la creazione del Califfato. La stessa autrice afferma di aver utilizzato nella sua versione originale in inglese la formula “Stato Islamico” nel rispetto della definizione che l’Isis stesso si è dato.
Loretta Napoleoni, saggista e giornalista italiana di fama internazionale, è una studiosa dei sistemi finanziari ed economici attraverso cui il terrorismo finanzia le proprie reti organizzative. Le sue consulenze sulle strategie e i meccanismi per combattere il terrorismo sono state spesso contese dai governi occidentali. Il saggio si pone l’obiettivo di spiegare le basi ideologiche da cui trae ispirazione il neonato Stato Islamico, di quali risorse naturali e finanziarie si serve e il progetto politico che si propone di realizzare. Il modello a cui si ispira è il primo Califfato, fondato nel settimo secolo dal Profeta Maometto e dai suoi seguaci. Lo Stato Islamico, già noto come Stato Islamico dell’Iraq e del Levante (al Sham), ossia ISIL o ISIS, sta combattendo una guerra di conquista utilizzando come simbolo la bandiera nera e dorata che oggi sventola in un territorio che va dalla sponda mediterranea della Siria al cuore dell’Iraq e, da pochi giorni, anche in Libia.
I residenti del territorio devono aderire, pena la morte, al radicale credo salafita. Il Salafismo radicale è un’ideologia nata a metà del diciannovesimo secolo con l’intento di modernizzare il mondo arabo sul modello Occidentale e di riportare l’Islam alla purezza originaria. La trasformazione in movimento conservatore e ortodosso avvenne alla fine dell’Ottocento in seguito alla colonizzazione Occidentale. L’obiettivo, oltre che religioso, è politico, ossia la creazione di uno Stato moderno che rappresenti e protegga tutti i musulmani sunniti del mondo. Tuttavia, uno Stato Moderno è basato sul consenso popolare. Lo Stato Islamico, se da un lato garantisce una cittadinanza settaria, escludendo anche le donne da una partecipazione attiva, dall’altro realizza programmi sociali finalizzati al miglioramento delle condizioni di vita dei civili. Le alleanze strette con le tribù sunnite locali sono state strategiche dal punto di vista economico. Le entrate ricavate dallo sfruttamento delle risorse naturali, quali i giacimenti petroliferi del sud della Siria, hanno permesso l’istituzione di un sistema economico indipendente. La stessa tattica è stata utilizzata in Iraq.
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Molti sostengono che lo Stato Islamico abbia lanciato un messaggio ai suoi seguaci su quale sia l’obiettivo da realizzare, ossia la creazione di uno Stato che rappresenti per i musulmani sunniti quello che Israele è per gli ebrei. Napoleoni, in qualità di esperta di terrorismo internazionale, riconosce all’ISIS «modernità e pragmatismo» sia per aver sfruttato la caduta di regimi autoritari, dalla Libia, alla Siria, all’Iraq e il successivo vuoto politico sia per l’utilizzo della moderna tecnologia e dei social media in grado di diffondere in tempo reale video e immagini a testimonianza della loro brutalità e ferocia. Il video della decapitazione di James Foley è un chiaro esempio. L’uso del terrorismo e della «propaganda della paura» è parte di questo ambizioso progetto.
Il saggio ripercorre fase dopo fase l’ascesa del Califfato, partendo da Abu Musab al Zarqawi, emiro di al Qaeda in Iraq, colui che ha riacceso il conflitto tra sunniti e sciiti e scomparso nel 2006 in seguito a un attacco aereo statunitense, fino ad arrivare ad Abu Bakr al Baghdadi, il nuovo califfo, considerato legittimo successore del Profeta.
Perché l’Occidente si è reso conto della minaccia islamista solo in seguito all’avvento dello Stato Islamico? L’autrice risponde a questa domanda ricercando la causa nel «dilemma diplomatico» rappresentato dal conflitto siriano. Il veto imposto dalla Russia e dalla Cina al Consiglio di sicurezza dell’Onu su qualsiasi intervento militare in Siria non sembra ancora oggi di facile risoluzione. In una situazione in divenire, l’autrice non trae conclusioni. Il timore è che, per la prima volta nella storia moderna, un’organizzazione armata utilizzando i mezzi del terrorismo riesca nell’obiettivo di costruzione geografica e politica di un moderno stato nazionale.
Utilizzando un linguaggio semplice e chiaro, Loretta Napoleoni ripercorre la storia più recente del Medio Oriente. Il glossario alla fine del libro chiarisce eventuali dubbi spiegando termini arabi utilizzati quotidianamente dai media. In assenza di previsioni circa le sorti dell’ordine mondiale minacciato dallo Stato Islamico, la lettura di ISIS. Lo stato del terrore rende il lettore-osservatore consapevole dell’attuale scenario politico internazionale.
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