“Io non sarò come voi”: gli adolescenti e la legge del branco
Io non sarò come voi è il secondo romanzo di Paolo Cammilli, che Sperling & Kupfer ha pubblicato dopo il grande successo ottenuto nel 2012 dal suo esordio Maledetta primavera.
Si tratta di una vicenda che ha per protagonisti degli adolescenti: un gruppetto di studenti liceali tra i diciassette e i diciotto anni, che vivono con le rispettive famiglie a Lido di Magra, minuscola località in riva al mare a qualche chilometro dalle celebri spiagge della Versilia. Siamo, insomma, in uno di quei paesini che vivono davvero soltanto durante i due mesi o poco più della stagione estiva, quando la spiaggia e i locali si affollano di villeggianti, mentre tutto il resto dell’anno trascorre, per i residenti, in una sorta di limbo senza stagioni: ci sono la gloriosa “estate” e poi un lungo e grigio “inverno”, che ingloba anche la primavera e l’autunno, in attesa del ritorno della bella stagione.
Com’ è fin troppo facile immaginare, i giovani non hanno grandi prospettive né per il presente, né per il futuro, a meno che non appartengano al ristretto gruppo delle famiglie più abbienti, disposte a finanziare ai loro rampolli prestigiosi corsi universitari lontano da casa. Non può certo essere il caso di Fabio Arricò, figlio di un cavatore delle Alpi Apuane – che sembrano sempre in qualche modo presenti sullo sfondo della vicenda – il cui padre viene licenziato, con un pretesto assai debole, dall’ingegner Pietro Valenti, proprietario di un’impresa estrattrice.
Valenti è il padre di Caterina, ammirata e invidiata da buona parte del gruppetto di amici di Fabio: bella, disinvolta, indipendente, poco disposta a lasciarsi coinvolgere nel giro di amori, dispetti e rivalità che sembra mantenere uniti questi ragazzi annoiati, chiusi nel loro piccolo mondo da cui sembra davvero difficile riuscire a evadere. Ci ha già provato Katia, la sorella maggiore di Fabio, ci ha provato Osvaldo, l’adorato fratello di Caterina, ed entrambi sono tornati all’ovile senza aver ottenuto granché.
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Fabio sembra però in qualche modo diverso dai suoi amici, intriso di una tranquillità e di una normalità che gli altri ragazzi deridono, scambiandole per mancanza di fegato. In breve, lo considerano un debole, e trovano divertente prendersi gioco di lui, soprattutto dopo aver scoperto la sua ostinata attrazione per Caterina.
Tra bravate e festicciole, primi approcci sessuali e occasionali sniffate, nel corso dei lunghi mesi di apatia che trascorrono interminabili da un’estate all’altra, il branco si compatta, lanciandosi alla scoperta del proibito e della cattiveria gratuita, e il risultato non potrà che essere drammatico per tutti i suoi componenti.
Alle spalle dei ragazzi, sfila anche il mondo degli adulti che li circondano: genitori distratti, fratelli maggiori frustrati, padri incapaci di comprendere i cambiamenti dei figli, perché vivere e lavorare in un paesino di provincia che sembra esistere soltanto per pochi mesi all’anno, limitandosi a sopravvivere per gran parte del tempo, non è stato positivo nemmeno per loro.
Devo dire che questo libro mi è piaciuto, ma con qualche riserva.
Cammilli è molto bravo a descrivere l’ambiente entro cui colloca la sua vicenda, nel quale potranno di sicuro riconoscersi molti di coloro che vivono in luoghi affini al problematico Lido di Magra, e il mondo dei suoi adolescenti appare senza dubbio realistico e convincente.
Ciò che rischia di spiazzare un po’ il lettore è però l’utilizzo di una commistione di registri narrativi diversi: non sempre funziona l’inserimento, in una storia drammatica, di diversi capitoli in cui alcuni personaggi, in particolare Osvaldo Valenti, ci vengono raccontati in un stile ironico, che spesso vira decisamente al comico, creando un contrasto non del tutto felice.
La mia seconda riserva riguarda l’impiego di flashback a ripetizione, di cui Cammilli faceva un largo uso anche in Maledetta primavera, perché in certi passaggi da un capitolo all’altro si stenta davvero a collocare gli avvenimenti nel loro giusto ordine temporale.
Ho invece apprezzato il crescendo delle ultime pagine, in cui le vicende dei vari personaggi s’intrecciano in modo convulso per condurre il lettore al drammatico finale, che fa di Io non sarò come voi un efficace ritratto dell’adolescenza contemporanea, lati oscuri compresi.
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