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Intervista a Roberta Andressi

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Un incontro con Roberta Andressi

Buongiorno, vorrei iniziare chiedendole a quale età si è avvicinata alla scrittura e se è stato o meno un caso fortuito.

 
La mia prima bozza di libro è nata a 19 anni e, malgrado abbia ancora quei fogli, l’ho abbandonata ben presto. In quel periodo ho scritto invece molte poesie. Mi facevo influenzare da Jacques Prévert e Pablo Neruda. Insomma, avevo sempre la testa tra le nuvole e il cuore in qualche relazione più o meno assurda tipica dell’età. Crescendo ho preso altre strade, come l’incisione, il disegno e infine la Naturopatia che mi ha dato la possibilità di fare un lavoro appassionante. Un giorno, in un’erboristeria, ho sentito una mamma dire che la sera precedente aveva dato a sua figlia una minestrina con la salsiccia perché non stava molto bene. Non volevo credere alle mie orecchie. Mi sono domandata: ‘Chissà che cosa le propina quando non è malata!’ e un brivido di terrore ha percorso la mia schiena. Ho deciso così di scrivere il libro di racconti per bambini riguardante l’alimentazione che potesse interessare anche i genitori poiché spiego, in un capitolo dedicato a loro, di cosa sono composti gli alimenti. Non contenta, l’ho anche illustrato. Poi presa dalla passione, ho scritto un altro libro per ragazzi ed ora sto scrivendo un libro di cucina.
 
Se consideriamo come estremi l’istinto creativo e la razionalità consapevole, lei collocherebbe il suo modo di produrre scrittura a quale distanza dai due?
 
Tendenzialmente è creatività allo stato puro, però dipende da cosa scrivo. A volte la razionalità va di pari passo alla creatività, a volte la fantasia prende il sopravvento e la razionalità mi serve in un secondo tempo per effettuare un editing severo e rigoroso.
 
Moravia, cascasse il mondo, era solito scrivere tutte le mattine, come descriverebbe invece il suo stile? Ha un metodo rigido da rispettare o attende nel caos della vita un’ispirazione? Ce ne parli.
 
Non avendo fatto della scrittura la mia professione, non ho un momento preciso in cui scrivo. Il tutto nasce sempre da un’idea che piano piano prende corpo, o da una frase che sento o da un evento mentre faccio altro. Mi si accende una lampadina, cerco un foglio in cui abbozzare qualcosa e appena posso, accendo il computer e via! Come disse qualcuno: verso l’infinito e oltre!
 
Di che cosa non può fare a meno mentre si accinge alla scrittura? Ha qualche curiosità o aneddoto da raccontarci a riguardo?
 
Quando finalmente ho il tempo di scrivere, il tutto diventa un rito: accendo il computer, bevo una tisana, mangio un biscotto, leggo quello che ho scritto fino a quel momento e poi mi lascio trasportare dalla fantasia.
 
Wilde si inchinò di fronte alla tomba di Keats a Roma, Marinetti desiderava “sputare” sull’altare dell’arte, qual è il suo rapporto con i grandi scrittori del passato? È cambiata nel tempo tale relazione?
 
Non sputo davanti a nessuno, nutro grande rispetto per chiunque abbia il coraggio e la forza di seguire i propri sogni. I grandi scrittori mi emozionano, mi emoziona Tolstoj perché so che mi porterà via e mi farà vivere tempi e luoghi a me sconosciuti. Mi emoziona Hemingway, mi emoziona leggere alcune vostre recensioni, perché so che leggendo certi libri mi sentirò davvero bene. In effetti, pensandoci bene sono una persona emotiva!
 
L’avvento delle nuove tecnologie ha mutato i vecchi schemi di confronto fra centro e periferia, nonostante ciò esistono ancora luoghi italiani dove la letteratura e gli scrittori si concentrano? Un tempo c’erano Firenze o Venezia, Roma o Torino, qual è la sua idea in merito? 
 
Credo che Internet sia la vera rivoluzione in tutti i sensi, avvicina culture, pensieri, scrittori, artisti, avvicina il mondo. Fortunatamente vivo a Milano e di sicuro questa città, Roma e Venezia sono un concentrato di arte e di cultura.
 
Scrivere le ha migliorato o peggiorato il percorso di vita? In altre parole, crede che la letteratura le abbia fornito strumenti migliori per portare in atto i suoi desideri?
 
Ha migliorato notevolmente la qualità della mia vita. Oramai non posso più farne a meno. Mi piace tantissimo scrivere come mi piace tantissimo disegnare e dipingere. Niente mi rende più felice che creare, la mia anima esulta, i miei occhi si illuminano, mi si stampa in faccia un sorriso smagliante. In quei momenti mio figlio mi guarda perplesso, poi mi sorride, mi stropiccia i capelli e se ne va via. Il mio compagno mi guarda confuso e quasi intimorito si dilegua per poi tornare e fare il tifo per me.
 
La ringrazio e buona scrittura.
 
Grazie a te.
 
 
Roberta Andressi è nata a Milano nel 1965. Dopo il diploma ha frequentato la Scuola Superiore di Arte del Castello Sforzesco di Milano. Nel 1992 ha iniziato a lavorare come rappresentante presso alcune delle aziende di terapie naturali più rinomate d’Europa. In seguito ha frequentato corsi di Naturopatia e Iridologia. Attualmente lavora come consulente presso alcune erboristerie della Lombardia. Ha recentemente vinto un concorso letterario di scrittura per bambini con Murenaletteraria. Ha da poco pubblicato il primo libro “Il mondo appetitoso di Azzurra” edito da Kaba Edizioni.
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