Intervista a Chiara Ferrari, editor Newton Compton Editori
Oggi lavora come editor per la Newton Compton Editori, qual è stato il suo percorso formativo e professionale?
Ho lavorato per 3 anni in un’agenzia letteraria (Grandi & Associati) come ufficio diritti esteri. Poi 4 anni in Piemme come responsabile ufficio diritti della linea junior (Geronimo Stilton e Battello a Vapore), poi sono passata in Newton dove da 7 anni faccio l’editor di narrativa e saggistica straniera; inoltre sono responsabile della collana ragazzi Newton Kids.
Responsabile della collana ragazzi, un settore che ha subito meno di altri la crisi in corso, come dimostrano anche i più recenti dati Istat. Che cosa leggono i ragazzi italiani e come incontrare i loro gusti rispondendo con equilibrio al rapporto fra omologazione e qualità del prodotto?
I ragazzi italiani purtroppo leggono poco. Partendo da questo presupposto si possono certamente individuare alcune tendenze del mercato, alcuni filoni che sono spesso nati dal successo di un film. È il caso di Hunger Games (film tratto dai libri di Suzanne Collins), che ha segnato una lieve rinascita del genere science fiction, o meglio ancora distopico, con il successo dei libri di Veronica Roth o Marie Lu. Continua il successo del genere paranormale nato dal fenomeno Twilight con Cassandra Clare o J.R. Ward, tra gli altri. Da poco si è affermata anche la tendenza del “new adult” (termine preso in prestito dall’editoria americana), un genere di libri per un pubblico più maturo, dai 18 ai 25 circa; si tratta soprattutto di storie d’amore ad alto tasso erotico. È il caso di Jessica Sorensen, autrice della Trilogia delle coincidenze (da noi pubblicata), o di Rebecca Donovan, un’altra nostra autrice (Una ragione per amare – Il nostro segreto universo trilogy): entrambe hanno venduto oltre diecimila copie.
Per quanto riguarda i bambini, il nostro esordio in libreria è stato a Settembre del 2013 con il Regno Segreto, una serie per bambine dai 7 anni venduta in oltre 20 Paesi. La nostra casa editrice cerca da sempre di coniugare la qualità dei prodotti con le tendenze del mercato. La nostra scelta per la narrativa per bambini è di pubblicare soprattutto serie (tanti libri con gli stessi protagonisti e storie diverse legate da un filo conduttore) per un target 7-11 anni, lasciando da parte per il momento i libri illustrati per il pubblico pre-scolare.
Quali sono i mercati stranieri di libri per ragazzi che osservate con più attenzione? È possibile parlare di mode che giungono da lontano e in grado di condizionare le librerie italiane?
Senza dubbio il mercato inglese, seguito da quello americano. Seguiamo con attenzione le classifiche, le vendite dei diritti in altri Paesi, l’eventuale presenza di cartoni animati, videogiochi o altro. Le mode “importate” sono legate soprattutto al pubblico di giovani adulti, con le significative eccezioni di Peppa Pig e di Violetta, prodotti editoriali legati a cartoni animati o serie TV.
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Tre elementi che devono assolutamente essere presenti quando legge un inedito.
La sinossi, la “pitch” letter – lettera di presentazione, un vero e proprio lavoro di persuasione – e il testo completo in .pdf. Se si tratta di un testo straniero, imprescindibili sono le informazioni sulle vendite nel Paese di origine qualora sia stato già pubblicato, la quantità di copie vendute e l’elenco dei Paesi in cui sono stati venduti i diritti.
Molti ricordano la vostra collana Newton Ragazzi, che cosa è rimasto di quella bellissima esperienza in Newton Kids?
Newton Kids è una collana tutta nuova, dunque di Newton Ragazzi non è rimasto nulla, in un certo senso. Si parla degli anni ‘70 e in quella collana abbiamo pubblicato soprattutto classici come Pinocchio o Salgari.
Come mai la scelta dei vampiri della canadese Sienna Mercer, non c’era il rischio di confrontarsi con un mercato forse già saturo e coperto dalla notissima Stephenie Meyer, nonostante il diverso pubblico per quanto riguarda l’età? Vi siete presi un rischio importante, quali sono stati i risultati?
A questa domanda ho già parzialmente risposto all’inizio: si tratta di una tendenza del mercato, un filone di successo che non si è ancora esaurito. Inoltre il diverso target di età è importante: sono due mondi completamente separati, o quasi. La scelta di questa serie in particolare è stata determinata dal forte successo negli USA e in tutto il resto del mondo, poiché è stata venduta in moltissimi Paesi.
Se lei avesse responsabilità di gestione all’interno dell’Associazione Italiana Editori, quali sarebbero le tre azioni su cui concentrerebbe le sue scelte?
Sicuramente cercherei di promuovere la diffusione del digitale e della concorrenza sui prezzi anche nel mercato dei device. Solleciterei un maggior supporto dalle istituzioni per la promozione del libro e della cultura, a partire dalle scuole.
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