Inchiostro di Puglia, da Sud la riscossa dell’amore per la lettura
La Notte di Inchiostro di Puglia è un’iniziativa unica, realizzata senza sponsor e con la passione di tanti volontari. L’obiettivo? Creare una rete di eventi gratuiti realizzati in simultanea nei “Fortini Letterari” venerdì 24 aprile a partire dalle 18 fino alle 24: l’idea è stata lanciata da Michele Galgano, pugliese trapiantato a Milano, e il tam tam si è sparso a velocità supersonica, le adesioni si sono moltiplicate nel giro di poche settimane. E siccome il sangue pugliese si dimostra particolarmente caliente quando si tratta di “combattere”, il richiamo della terra natia ha varcato anche i confini regionali e nazionali: oltre agli eventi previsti nelle sei province pugliesi, si sono aggiunte testimonianze d’affetto per i libri anche da Milano, Padova, Roma, Napoli, Salerno, Avezzano (AQ), Parigi e Washington. Tutto collegato, naturalmente per la diretta Twitter. La “pistola fumante” – per restare in gergo militare – ovvero, la molla che ha dato il via a questa complessa macchina è stata l’impietosa classifica ISTAT che ha visto la Puglia al penultimo posto in Italia per numero di lettori. Una vera e propria emergenza cui bisogna far fronte in qualche modo, in assenza di azioni da parte delle istituzioni: la Notte di Inchiostro di Puglia è la dimostrazione che basta un po’ di buona volontà e di fantasia per dare vita a un movimento che parte dal basso e che vuole dare una prima risposta alla legittima domanda relativa al perché ben 3 pugliesi su 4 non leggono libri.
Abbiamo rivolto alcune domande a Michele Galgano, ideatore di Inchiostro di Puglia.
Come è nata l’idea di Inchiostro di Puglia?
L’idea del blog è nata un po’ per gioco e un po’ per scommessa. Mi sono detto: “Un blog di letteratura dedicato alla regione che secondo le statistiche legge meno? Si può fare, al massimo non lo leggerà nessuno”. Per fortuna non è stato così: il blog ha avuto una crescita rapida e spontanea, attualmente conta oltre 8.300 fan su Facebook ealcuni dei pezzi più letti hanno raggiunto le 12.000 visualizzazioni.
Quali sono, secondo lei, i motivi della disaffezione alla lettura e che cosa si fa nella direzione promozione della lettura?
Secondo me, il sistema si è rotto, qualcosa si è inceppato. Abbiamo la libreria sottocasa, ma ordiniamo libri su Amazon che ci arrivano a casa con fattura lussemburghese? Secondo lei, è una cosa normale? Situazione frutto di politiche allucinanti. L’euro di sconto sul libro appena acquistato online lo ripagheremo con gli interessi sul territorio perché una libreria che muore è un presidio sociale che se ne va. Cosa penso del disamore generale per la lettura? Potrei parlare di scelte editoriali scadenti, di politiche suicide, di soldi pubblici per la promozione culturale spesi male, di piccole librerie indipendenti che perdono in partenza facendo scelte da supermarket. Ma preferisco parlare dell’altra faccia della medaglia, cioè delle tante vere librerie indipendenti che combattono sul territorio, quelle che offrono valore aggiunto ai propri clienti, di piccole case editrici indipendenti che sono dei gioielli e di operatori culturali attivissimi che vanno avanti nonostante le statistiche dell’ISTAT. Nel suo piccolo inchiostrodipuglia.itsta creando una “rete” che ci prova ad“aggiustare” il sistema partendo dal basso. Presto ci sarà la prima “figlia” del blog, un’iniziativa che vuole aiutare concretamente le librerie sul territorio.
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L’editoria è in crisi eppure in Italia si tengono numerosi festival letterari, non è una contraddizione?
L’apparire è la base dello strano mondo della lettura contemporanea dove sembra ci siano più scrittori che lettori. Molti festival (non tutti per fortuna) son solamente vuote “fiere delle vanità”, dove vengono invitati a presentare il proprio libro gli stessi giornalisti che poi loderanno il festival in questione dalle testate in cui scrivono. Un sistema che si autoincensa, sempre più lontano dai lettori.
Si aspettava il successo della Notte di #InchiostrodiPuglia del 24 aprile prossimo? Quali difficoltà ha incontrato?
No. Sono sincero. Quando ho buttato giù l’idea de La Notte di #InchiostroDiPuglia l’ho sparata parlando di “50 eventi in contemporanea”, anche se dentro di me speravo di arrivare a 20.
Da lì in poi non so cosa sia successo, quale meccanismo si sia innescato. Veleggiamo verso i 100 eventi con oltre 200 realtà coinvolte. L’obiettivo di #InchiostrodiPuglia è la condivisione della lettura, è la valorizzazione della cultura sul territorio, come valorizzazione del territorio. Ho ricevuto porte in faccia da tutti quelli che vedono la letturacomeun mero discorso autoreferenziale da confinare nei propri salotti. Col senno di poi, meglio così.
L’esperienza ha dimostrato che è possibile fare rete tra numerosi soggetti diversi tra loro: quali saranno le prossime tappe di questo movimento spontaneo?
Spero che questo movimento letterario che parte dal basso, che parte dalSud,non veda la Notte del 24 aprile come il suo termine, ma come il suo principio. Ora, abbiamo la mappa delle realtà più attive del territorio e stiamo dimostrando cosa può fare la forza delle idee. Chiudo facendo notare a chi parla solo per luoghi comuni, che la Puglia non è solo quel 72% di “non lettori”, ma è anche l’unica regione in Italia ad auto-organizzaresenza sponsor o finanziatori un evento di tale forza e dimensione.
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