Imparare le lingue straniere: una risorsa per il futuro
Imparare le lingue straniere non è solo una risorsa per l’individuo, ma un dono che questi fa all’intera comunità. Nel nostro Paese, così ricco di Storia, cultura, dunque di tracce lasciate da popoli diversi e con altrettanti idiomi, ancora si stenta a riconoscere allo studio delle lingue uno status privilegiato, tanto quanto quello che possiedono (o almeno dovrebbero possedere) la letteratura e la scienza.
Riuscire a comunicare, scrivere, ascoltare in una lingua diversa da quella di nascita è un’abilità dal potere e dai benefici immensi, in grado di far sentire l’essere umano inserito nel tempo che gli è stato concesso di vivere, nella Storia, nella comunità nazionale e globale, rendendolo parte del mondo, tassello fondamentale della connessione reale tra uomini.
Tuttavia lo studio linguistico andrebbe coltivato fin da giovanissimi, giorno per giorno, senza paura degli inevitabili errori, scegliendo idiomi che possano facilitare le relazioni da un punto all’altro del pianeta (oggi, come sappiamo, questo ruolo è affidato all’inglese), ma la cui comprensione sia anche un profondo desiderio dello studente (e qui entrano in gioco i vari tipi di motivazione che ci spingono a imparare una lingua piuttosto che un’altra; il “movente” sentimentale è uno dei più forti).
Non è sempre semplice mettere d’accordo motivazione e convenienza, ma il segreto, ammesso che lo si possa definire così, è quello di amare prima di tutto l’apprendimento in sé, comprendere che è un arricchimento, un miglioramento personale che aumenterà la nostra consapevolezza della vita, degli altri e della diversità.
A tal proposito, prima di vedere quali strategie possono aiutarci a imparare gli idiomi più velocemente e in maniera più approfondita, scaviamo in noi stessi e cerchiamo le nostre “motivazioni-totem”, quegli obiettivi che partono da grandi desideri e ci aiuteranno anche nei momenti più difficili e di stanchezza, quando il “gioco si fa duro”, insomma.
- Imparare una o più lingue straniere aumenta notevolmente le nostre “quotazioni” sul mercato del lavoro. È una competenza richiestissima che potrebbe aiutarci a fare carriera; una forte motivazione, dunque, per gli ambiziosi, ma anche per chi vuole migliorare la propria condizione lavorativa.
- Avrete sentito dire molte volte che studiare le lingue apre la mente. Niente di più vero. Più progredirete nell’apprendimento più la vostra capacità logica si affinerà, insieme alla presa di coscienza della meravigliosa varietà del mondo. Non conoscerete solo regole grammaticali (sarebbe un errore madornale ridurre lo studio linguistico solo a questo), ma nuove culture che passano attraverso il modo in cui la lingua è plasmata da grammatica e parole. Imparerete a guardare la realtà sotto nuovi punti di vista e questo vi aiuterà nella risoluzione di problemi, stimolando la vostra creatività e rendendovi più resilienti, come giunchi che si piegano senza spezzarsi sotto le “intemperie” della vita, ovvero più capaci di affrontare la quotidianità con perseveranza, ottimismo e consapevolezza.
- Ciò significa che voi diventerete più sicuri e determinati, soprattutto quando vedrete i primi risultati e riceverete i primi complimenti, circolo virtuoso che vi spingerà a dare sempre il massimo.
- Uno studio inglese ha evidenziato che l’apprendimento linguistico riduce sensibilmente il rischio di ammalarsi di Alzheimer, contribuendo allo sviluppo cerebrale che non termina con l’inizio dell’età adulta, ma continua per tutta l’esistenza.
- Quando viaggerete non sarete più dei semplici turisti, ma potrete immergervi davvero nelle realtà che visiterete, tra la gente e le abitudini del posto. Non sarete dei semplici osservatori, ma vivrete quei luoghi e le persone che incontrerete comprendendone ogni sfumatura, senza timori e imparando cose nuove.
- Diventerete, come abbiamo già accennato, sempre più tolleranti, curiosi e la vostra sete di conoscenza, ve lo garantisco perché lo sperimento in prima persona, sarà insaziabile e contribuirà a riempirvi la vita, modellando il vostro pensiero.
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Fin qui abbiamo elencato alcuni dei motivi che dovrebbero spingerci a imparare le lingue straniere. Come la mettiamo, però, con la fatica dello studio, le inevitabili fasi di demotivazione, la scelta della lingua e il tempo d’apprendimento?
Vediamo qualche strategia utile, ma nessuna scorciatoia, non solo perché non esistono, ma soprattutto perché lo studio di una lingua è un po’ come il corteggiamento: richiede tempo, pazienza, amore e rispetto. E’ una conquista dell’idioma e… di noi stessi.
- Dovete amare quel che fate, al di là del motivo che vi spinge. Magari dovete imparare una lingua per dovere e non per piacere; è, dunque, fondamentale che vi appassioniate allo studio, prima ancora che alla materia e superiate le barriere mentali dei “non mi piace perché…”, oppure “non mi sento portato”. La maggior parte delle volte sono scuse dovute alla paura di fallire o del tempo che ci vorrà. Fate finta di dover visitare un luogo che non conoscete, ma di cui avete solo sentito parlare.
- Dimenticate le opinioni contrastanti che avete sentito e addentratevi per le sue strade immaginarie senza pregiudizi, con la mente sgombra. Potreste scoprire che ciò che è nato per dovere è divenuto per magia un piacere. Molto spesso siamo noi, con convinzioni errate e limiti autoimposti, i nostri peggiori nemici e i veri ostacoli sul cammino.
- Trovate le vostre “motivazioni-totem”.Dovete conoscerle, perché saranno il “carburante” del vostro studio. Pensate, prendetevi del tempo e decidete, perché in questa scelta dovrete investire tutta la vostra intelligenza e la vostra determinazione. Potrebbero conciliarsi con il semplice piacere di imparare cose nuove, non devono essere per forza ragioni di elevata profondità esistenziale, ma è necessario che siano ben chiare dentro di voi.
- Una volta trovato il perché, bisogna capire il come. Avete preso la vostra decisione, ora inizia lo studio. Può essere in una scuola o da autodidatta, l’importante è che siate molto costanti e facciate una sessione, anche piccola, ogni giorno. Deve diventare un’abitudine e sarebbe il caso di servirsi non solo dei libri di grammatica, ma anche di canzoni, fumetti, film, benché all’inizio capirete poco, forse niente. Dovete buttarvi, prendere confidenza con suoni, regole e parole. Questo vale anche, quando diverrete più esperti, per la conversazione.
- Commettete errori? Niente paura, è tutto sotto controllo. Significa che il vostro cervello sta elaborando e immagazzinando le informazioni. Non temete: se proverete a dialogare con un madrelingua vedrete che questi non è un ghepardo assetato di verbi sbagliati e pronuncia scorretta, ma una persona orgogliosa del fatto che vi interessi imparare la lingua più bella e dolce del mondo, cioè la sua (è così per tutti naturalmente).
- Non esiste il fallimento, dunque. Esistono continue scoperte che vi faranno prendere coscienza delle potenzialità della nuova lingua.
- Parlate, anche da soli (per conto vostro però), scrivete nonostante la scarsa conoscenza iniziale. Basta poco, anche una parola o una frase al giorno annotata sul vostro “diario linguistico” come lo chiamo io. Leggete tanto, annotate i termini che non conoscete. Lo so, può sembrare noioso, ma vi aiuterà ad acquisire lessico.
- Se poteste viaggiare nel Paese in cui si parla la lingua che state studiando, oppure farvi delle amicizie madrelingua nella vostra città o via Internet, sarebbe un valido aiuto.
- Osate ma siate pazienti e ricordate che l’apprendimento può essere un gioco: lo studio linguistico, d’altro canto, può richiedere anni. Non abbiate fretta, poiché se iniziate a saltare troppi gradini o a correre in modo forsennato cadrete e vi farete male. In quel caso l’inevitabile delusione sarà cocente.
- Un ultimo consiglio: se vi piace imparare le lingue fatelo continuamente, senza interruzioni. Imparatele e miglioratele tutta la vita, scegliendone sempre di nuove. Non è necessario spendere molti soldi, è vitale, invece, un inarrestabile desiderio di sapere, di curiosare e di vivere tra le strade, i vicoli, le case, i monumenti e la gente del mondo; questo significa imparare davvero le lingue straniere.
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