“Il vento delle ore” di Àngeles Mastretta, la forza della memoria
Il vento delle ore di Àngeles Mastretta, uscito lo scorso ottobre per Giunti con la traduzione di Eleonora Mogavero, è l’ultimo libro della famosa scrittrice messicana pubblicato in Italia.
Questo romanzo nasce sulla scia di un libro precedente L’emozione delle cose (Giunti, 2013) ed è un racconto di memorie in cui l’autrice ricorda gli anni della sua infanzia e giovinezza a Puebla, la cittadina dove è nata nel 1949. Mastretta ricorda la zia Catita, donna dalle particolari capacità sensitive, il padre di origini italiane, capofamiglia autoritario e vecchio stampo, la sorella, la comare Ofelia e sua madre, con cui ha un rapporto di odio e amore. È con lei che torna a galla uno dei ricordi più dolorosi, generato da una forte lite dovuta al divario generazionale che intercorre tra loro. Àngeles vuole andare a convivere ma questo è inaccettabile per sua madre, legata ai valori della tradizione.
Ne Il vento delle ore l’autrice però non volge lo sguardo solo al “grande” ricordando le persone e i luoghi, ma anche al “piccolissimo”, come una sedia, una libreria, una penna accanto al lavandino, un quadrifoglio conservato tra due vetrini.
Il titolo del libro, davvero indovinato, è particolarmente evocativo e sembra proprio una metafora: le ore della vita sono rievocate al loro passaggio, come fossero una folata di vento.
Viene quindi da chiedersi, come mai è stata scelta questa copertina per l’edizione italiana? Un suggerimento si trova nel testo. «Ho corso per anni. Rido di me quando ricordo come una volta le ore mi incalzassero. Dove va così veloce, dicevano le mie scarpe, visto che prima o poi tutto arriva?».
Àngeles Mastretta è giornalista e scrittrice, autrice tra gli altri di best seller come, per citarne solo alcuni, Mariti, Le donne dagli occhi grandi, Strappami la vita. È con questi che lei si afferma sulla scena italiana e mondiale come una delle scrittrici più amate, specialmente dal pubblico femminile.
L’opera letteraria di Mastretta è frutto del pensiero femminista messicano fiorente soprattutto negli anni Settanta e Ottanta. Appartiene a quella generazione di messicani in lotta febbrile contro il potere, che discute la sottomissione a uno status quo e avanza idee e temi nuovi. Mastretta è scrittrice ma è anche intellettuale che in senso sartriano si potrebbe considerare éngagé: da anni ormai spende il suo impegno sociale nei problemi che affliggono le donne messicane – e non – e trasporta questa sua battaglia sociale e ideologica nei suoi romanzi.
Le donne di Mastretta sono delle eroine ribelli, anime sovversive che scompaginano l’ordine delle cose, confutano l’oppressore e la società patriarcale e lottano per assumere il controllo del proprio destino. Mastretta demitizza l’immagine femminile ideale e ne crea una vera, reale, fatta di donne fiere che non abbassano gli occhi e tantomeno chinano il capo.
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Il vento delle ore è un percorso nella vita diÀngeles Mastretta e diventa una lettura essenziale per chi vuole conoscerla ancor più da vicino e nel profondo. Leggendo questo libro si rimane stupiti da una suggestione. C’è qualcosa che stranamente sembra accomunare le scrittrici sudamericane e, dicendo ciò, mi riferisco a personalità come Isabel Allende, Marcela Serrano, Laura Esquivel (autrice del romanzo Dolce come il cioccolato da cui è nato il celebre film Come l’acqua per il cioccolato), Julia Alvarez (autrice de Il tempo delle farfalle).
Secondo quanto ha dichiarato da Mastretta in una recente intervista, ha scritto Il vento delle ore perché ritiene che parlare della propria casa, dei propri amici, sia un modo per indurre chi legge a pensare alla propria casa, ai propri amici. Così come si legge nel libro, la memoria negli anni diventa miope: è più facile ricordare ciò che è lontano di quello che invece è vicinissimo. Noi tutti possiamo vivere perché dimentichiamo ma recuperare fette di passato è importante perché serve ad andare avanti e a ritrovare nel presente l’allegria dell’infanzia. I ricordi aiutano a vivere, accompagnano, danno gioia nonostante, però, il vivere dipenda sempre e solo dal presente.
In un momento in cui biografie, autobiografie e riscritture di classici vanno un po’ per la maggiore, Il vento delle ore è una danza sulle note dei ricordi, e si legge come se si seguissero delle impronte lasciate sulla sabbia.
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