Il terribile viaggio dei migranti. “Tropico dei perdenti” di Roberto Parodi
Con il suo nuovo romanzo, Tropico dei perdenti (TEA), Roberto Parodi esplora delle tematiche scottanti attraverso l’impiego di una narrazione leggera e scorrevole. Il lettore entra a diretto contatto con la vita dei profughi africani che tentano il tutto per tutto per raggiungere l’Europa, intraprendendo un viaggio disperato a partire da vari Paesi colpiti da guerre e povertà.
Riprendendo il filo conduttore di tre romanzi precedenti (Scheggia, Controsole e Chiedi alla strada), lo scrittore ci presenta immediatamente Scheggia, protagonista dall’indole impulsiva e scherzosa, in sella alla sua immancabile compagna di viaggio, la sua Harley-Davidson. A seguito di precedenti peripezie egli si ritrova nel bel mezzo del deserto del Sahara con un chiaro obiettivo: aiutare la bellissima Ashanti. La giovane infermiera del Mali è infatti determinata a rintracciare sua sorella Moubina, partita poco tempo prima con il sogno di arrivare in Italia, inconsapevole del fatto che la speranza di un futuro migliore si sarebbe tramutata nel peggiore degli incubi.
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Il rocambolesco viaggio di Scheggia e Ashanti raggiunge picchi di disperazione e sollievo, di riflessioni profonde e di momenti d’ilarità, lungo un percorso inusuale, quello del tropico. Altro protagonista indiscusso è dunque il deserto dell’Africa del Nord, luogo desolato e spaventoso, ma allo stesso tempo spiritualmente significativo. Durante il bizzarro itinerario che li porterà fino in Libia, seguendo le rotte dei migranti, i due incontrano personaggi interessanti e pericolosi, separandosi più volte per poi ritrovarsi. Le sfide a cui sono costretti a far fronte sono inaudite, ma ciò che li contraddistingue è il coraggio e la forza di volontà di chi non si abbatte mai. La loro è una lotta per la dignità e per la vita.
Roberto Parodi riesce nell’impresa di trattare questioni spinose in modo quasi spensierato, grazie al filtro dello sguardo del protagonista. I gravi problemi e i rischi estremi che Scheggia si trova di fronte vengono smorzati e resi meno drammatici grazie al suo pizzico di ironia e fatalismo, espediente che serve allo scrittore per non appesantire mai la narrazione. Allo stesso tempo, però, Roberto Parodi non ci nasconde le verità più crude e terrificanti dei Paesi del Nord Africa. Come intermezzo ai vari capitoli, infatti, ascoltiamo il racconto del lungo tragitto di Moubina, con tutti i soprusi, le violenze subite, le costrizioni, lo sfruttamento raccapricciante da parte dei trafficanti e dei militari, l’indifferenza degli europei.
Il viaggio dei migranti ci viene presentato con durezza e realismo. Persone stipate come animali su mezzi di trasporto che ricordano inevitabilmente i convogli di Auschwitz, sottoposte a pressioni disumane. Donne costrette a prostituirsi per non essere picchiate fino alla morte; donne incinte uccise a suon di calci o morte dissanguate per aborti forzati con strumenti inadeguati. Un viaggio che dalla strada passa al mare, dove morire è normale, fa parte del pacchetto, è il possibile prezzo da pagare in cambio della speranza. Un viaggio che porta Moubina in Italia dove, invece che un lavoro normale, ad aspettarla ci sono anni di prostituzione forzata nelle mani di varie mafie. Insomma, un sogno che sogno non è. Un viaggio della speranza che si rivela un viaggio della disperazione. Fino alla completa perdita di ogni dignità, fino a dimenticare il suono del proprio nome.
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Una storia avvincente, che coniuga la rappresentazione di una realtà dolorosa, la descrizione di luoghi affascinanti ben conosciuti dall’autore e una narrazione sempre tesa fra l’ironia e la drammaticità. A parte la quantità talvolta esagerata di avventure vissute dal protagonista e la percezione che le reazioni tutto sommato tranquille di Scheggia non siano sempre verosimili, nel complesso Tropico dei perdenti è un romanzo piacevole, che aiuta a comprendere i drammi attuali dei migranti africani in un modo semplice. Quello che Scheggia percorre, in fondo, è un viaggio che stiamo percorrendo anche noi lettori assieme a lui. Roberto Parodi ci guida alla ricerca di un senso anche quando, in mezzo a tanta disperazione, un senso sembra non poterci essere.
Per la prima foto, copyright: Kyle Glenn su Unsplash.
Per la terza foto, la fonte è qui.
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