Il ritorno in libreria di “Tefteri” di Vinicio Capossela
Il Saggiatore riporta in libreria, in una nuova edizione accresciuta di materiali inediti, Tefteri, il libro di Vinicio Capossela pubblicato per la prima volta nel 2013.
Scritto nel marzo del 2012, Tefteri – dalla parola che indica il registro di debiti e crediti che tutti hanno con la vita e la morte – è il resoconto del viaggio compiuto dal cantautore in Grecia, durante il tracollo finanziario, alla scoperta delle origini della musica rebetiko. Musica apolide che appartiene a tutti gli sradicati di ogni regione e si diffonde senza curarsi del luogo, dello strato sociale e del livello culturale di chi la suona. Musica che, più di tutte, unisce.
Seguendo le note di questa musica per ribelli, muovendosi tra taverne e vicoli polverosi, da Atene a Salonicco a Creta, Vinicio Capossela racconta una Grecia inedita, sofferente e fiera, che riscopre il rebetiko come colonna sonora della krisis e che oggi, in un mondo in crisi perenne, lo arricchisce di nuovi significati.
«Era l’anno in cui sarebbe dovuto finire il mondo. L’anno in cui si sentì spesso dire: “Non siamo la Grecia”. Infatti, non siamo la Grecia. Per questo ne abbiamo bisogno.»
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Una taverna invisibile dalla strada: dentro, pochi tavoli, luci basse, fumo e bicchieri di retsina sempre vuoti. Suoni di risate, confidenze, insulti a mezza bocca. Poi tutto tace. Una melodia sale nell’attesa come una malattia, sospinta da un martellare di chitarre e buzuki, e una voce si leva infine sopra a tutto: è il rebetiko, il blues dei greci; colonna sonora di una nazione, lato di brace della vita.
«Vinicio ascolta la crisi esprimersi nelle parole del popolo greco, e il rebetiko riaffiora creando ponti tra presente, passato e futuro, sospesi dalla grazia di questa musica.»
Scritto a partire dalle annotazioni registrate durante il soggiorno di sei mesi in Grecia, Tefteri è un libro che va oltre le esperienze e le impressioni personali, i pensieri intimi, le opinioni e i commenti, è molto più di un diario o un resoconto di testimonianze di musicisti e interpreti. Non racconto e non periplo di viaggio, non saggio e non testimonianza, è piuttosto una commistione di tutti questi generi letterari che si prestano a una lettura a più livelli che hanno in comune una componente poetica e una prosa accurata, concisa e sensibile.
A partire dal rebetiko, Capossela indaga e ci descrive il ricco patrimonio culturale della Grecia dall’antichità e dal periodo bizantino fino ai nostri, creando una sorta di inno al suo percorso culturale e al ruolo che ha avuto per tutta la civiltà occidentale, e al fatto di essere stata il crocevia e il ponte tra le culture orientale e occidentale.
Come ha scritto il politico greco Yanis Varoufakis nella Prefazione alla nuova edizione: «La sua empatia per il rebetiko, che per i greci rappresenta ciò che il rhythm and blues, il gospel e il jazz sono per i discendenti degli schiavi neri negli Stati Uniti, dimostra senza alcun dubbio che Vinicio ha saputo sviluppare come mai prima l’abilità e le conoscenze necessarie per cavare gemme preziose dalla tradizione musicale di un altro stato. [...] In conclusione, il libro di Vinicio Capossela offre due cose: un turbolento viaggio nello straordinario mondo del rebetiko e la rara occasione di apprezzare il fatto che facciamo tutti parte della stessa umanità, con la stessa capacità di resistere e di capitolare, di produrre grande musica e di mostrare incredibili debolezze».
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Vinicio Capossela è nato ad Hannover nel 1965 da genitori originari dell'Irpinia (il padre, Vito, è di Calitri, la madre di Andretta), e viene chiamato Vinicio, pur non essendo questo uno dei nomi della tradizione familiare, come omaggio al celebre fisarmonicista Vinicio. Cantautore, polistrumentista e scrittore è uno tra gli artisti con il maggior numero di riconoscimenti da parte del Club Tenco, con quattro Targhe Tenco e un Premio Tenco alla carriera. Ha inoltre vinto due volte il Premio Lunezia nel 2006 e nel 2017. Tra i suoi libri ricordiamo Non si muore tutte le mattine (2004), In clandestinità (2009; con Vincenzo Costantino) e Il paese dei coppoloni (2015), tutti usciti per Feltrinelli.
Per la prima foto, copyright: Patrick su Unsplash.
Per la terza foto, la fonte è qui.
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