Il premio Goncourt: storia, curiosità e polemiche
Vincitrice del premio Goncourt 2014 con Pas pleurer (Seuil), Lydie Salvayre e la sua casa editrice puntano a vendere oltre 500.000 copie del libro, considerando che il vincitore del 2013, Pierre Lemaitre, con il suo Ci rivediamo lassù (in Italia per Mondadori), ha venduto 620.000 copie ed è stato tradotto in 30 lingue. Ecco “l’effetto Goncourt”, per un premio che è ormai considerato un’istituzione del mondo letterario francofono e che è internazionalmente riconosciuto.
Maggiore è il riscontro sulle vendite, maggiore sarà l’interesse intorno al premio, soprattutto da parte delle case editrici, e anche in Francia non mancano le polemiche sulla “predilezione” della giuria per alcuni grandi editori (in particolare Gallimard, Grasset e Seuil) a scapito dei più piccoli. In Italia conosciamo bene il problema e le discussioni che si scatenano ogni anno con l’assegnazione del premio Strega; ormai ad aggiudicarselo sono sempre i soliti noti (Mondadori e Rcs) e in questi giorni il dibattito è più acceso che mai dopo la notizia della probabile candidatura di Elena Ferrante (pubblicata da e/o) che potrebbe portare scompiglio nella giuria.. Per cercare di arginare polemiche di questo tipo, dal 2008 il premio Goncourt ha introdotto un nuovo regolamento che vieta ai membri di intrattenere rapporti economici con le case editrici. Ai giurati viene rimproverato anche un approccio troppo accademico alla letteratura, e le nuove regole impongono un limite d’età per cui il voto può essere espresso solo fino al compimento degli 80 anni.
Molti scrittori illustri hanno ottenuto questo riconoscimento, ad esempio Marcel Proust, André Malraux, Simone de Beauvoir, Patrick Modiano, Marguerite Duras, ma ovviamente nel corso degli anni non sono mancate le discussioni per alcune scelte della giuria, come la mancata assegnazione del premio a Louis-Ferdinand Céline per Viaggio al termine della notte o la mancata premiazione di celebri autori come Guillaume Apollinaire e Colette.
I contrasti non possono però offuscare la storia del premio e quella del suo ideatore, Edmond de Goncourt, che morì nel 1896 e lasciò nel suo testamento una precisa volontà. Il suo esecutore testamentario, Alphonse Daudet, infatti, avrebbe dovuto creare, nell’anno della sua morte, una “società letteraria” con obiettivo la creazione di un premio di 5000 franchi destinato a un’opera di finzione in prosa e che avrebbe dovuto assicurare una rendita annua di 6000 franchi per ciascuno dei membri della società. Precisò anche che i dieci membri avrebbero dovuto assegnare il premio durante una cena a dicembre. Cifre e date furono poi modificate in base alle esigenze del mondo editoriale, ma la volontà di Goncourt fu pienamente rispettata.
Il panorama letterario francese della seconda metà del XIX secolo non sarebbe stato lo stesso senza i fratelli Jules e Edmond de Goncourt: amici dei più celebri scrittori di quel periodo, i due scrissero il famoso Diario in cui raccoglievano, senza ipocrisie, le confidenze e le storie degli autori loro amici e non, realizzando così, un quadro realista di quel periodo storico, attraverso la vita di quelli che l’avevano vissuto e che, con le loro opere, ne avevano trasformato la letteratura. I due fratelli lavoravano insieme, si unirono addirittura in un nome collettivo, Juledmond, e dopo la morte prematura del primo, la loro opera fu portata avanti da Edmond. I Goncourt volevano ricreare l’atmosfera dei salotti letterari e dei pranzi e delle cene tra scrittori per promuovere un’evoluzione della letteratura in opposizione alla rigidità dell’Académie française. Il primo premio fu assegnato nel 1903 a John-Antoine Nau per il suo romanzo Force ennemie (La Plume) e da quel momento, non senza numerose difficoltà iniziali, l’Académie Goncourt continua a portare avanti l’idea del suo fondatore.
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Dieci tra gli scrittori che Edmond de Goncourt frequentava e più stimava, vennero da lui nominati come primi membri dell’Accademia. Si tratta di Joris-Karl Huysmans, Octave Mirbeau, i fratelli Rosny aîné e Rosny jeune, Léon Hennique, Paul Margueritte, Gustave Geffroy, Léon Daudet, Élémir Bourges e Lucien Descaves. Da allora, dopo la partenza o la morte di uno dei membri, sono gli altri a proporre ed eleggere il successore. Il nuovo eletto prenderà, nel celebre ristorante Drouant, il coperto di colui che sostituisce. È dal 1914 che le riunioni si svolgono nella sala Goncourt di questo ristorante situato al centro di Parigi, dove Edmond de Goncourt andava spesso negli ultimi anni della sua vita.
Per appartenere all’Accademia Goncourt, è sufficiente essere un autore in lingua francese. I membri non vengono pagati, si tratta di una collaborazione gratuita in nome della letteratura e da gennaio del 2014, il presidente è Bernard Pivot. I “coperti” si riuniscono al ristorante una volta al mese e a settembre c’è la prima selezione per il premio più importante, assegnato poi all’inizio di novembre. Da notare che si tratta di un premio simbolico, poiché il vincitore riceve soltanto 10 euro. Ma, come detto all’inizio, il ritorno economico del premio Goncourt è enorme nelle librerie. Per partecipare bisogna scrivere in francese ed essere pubblicati da un editore francofono. Inoltre il premio prende in considerazione solo le pubblicazioni dell’anno precedente.
La votazione avviene oralmente; prima di ogni scrutinio si tira a sorte il nome di un giurato, che esprime il suo voto, poi si tira a sorte il nome del secondo, che vota, e così via. Per le prime dieci votazioni, il premio è attribuito solo con la maggioranza assoluta; dall’undicesima alla tredicesima, serve la maggioranza relativa e, in caso di parità, alla quattordicesima votazione, il voto del presidente vale doppio.
Oltre al premio principale per un’opera in prosa, seguendo il volere di Edmond de Goncourt, che nel suo testamento chiedeva fossero incoraggiati i giovani autori attraverso delle “borse”, l’accademia Goncourt assegna anche altri riconoscimenti per il romanzo d’esordio (assegnato, nel 2014, a Frédéric Verger per Arden, edito da Gallimard), per il racconto, per la biografia e per la poesia, quest’ultimo destinato a un poeta per l’insieme della sua opera. Per questi premi vengono assegnati dai 3800 ai 6000 euro, finanziati dall’Accademia insieme al Centre National du Livre e ai comuni interessati.
Sempre per promuovere la letteratura e la lettura, l’Accademia appoggia il premio Goncourt des lycéens, creato dalla Fnac nel 1988; qui gli stessi romanzi selezionati a settembre vengono sottoposti ai ragazzi di 52 classi tra i 15 e i 18 anni che eleggono il loro preferito. Nel 2014, il premio è stato assegnato al romanzo Charlotte di David Foenkinos, edito in Italia da Mondadori.
L’Accademia Goncourt promuove, inoltre, la sua selezione di testi anche in altri Paesi, dove sulla base della scelta dei lettori viene assegnato il premio di quel Paese, secondo diverse modalità. La scelta dell’Italia è organizzata dall’Institut Français d’Italie e coinvolge 60 studenti dei licei bilingue italiani.
Pare evidente, quindi, la forte volontà di internazionalizzare ancora di più il premio, affinché trovi nuovi lettori pronti a riconoscerlo e a sostenerlo anche all’estero. L’introduzione delle nuove norme non ha di certo soddisfatto tutti i detrattori e chi ancora sospetta giochi di interesse, ma indubbiamente ha ridato energia al premio Goncourt, che continua a essere il più antico e prestigioso premio francese.
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