Il potere curativo della lettura nell’ultimo romanzo di Fabio Stassi
Negli ultimi anni il nome di Fabio Stassi è divenuto una grande certezza nel panorama editoriale italiano. Dal romanzo d'esordio, Fumisteria, che gli valse il Premio Vittorini opera prima, Stassi si è, infatti, guadagnato molti altri riconoscimenti (il Premio Racalmare Leonardo Sciascia, il Premio Campiello e il Premio Porta d’Oriente, solo per citarne alcuni), collezionando grandi consensi di pubblico e critica con i romanzi L’ultimo ballo di Charlot e Come un respiro interrotto, entrambi editi da Sellerio. Stassi, tuttavia, non si adagia sui successi raggiunti e nel maggio 2016, la sua collaborazione con la casa editrice siciliana porta alla luce un nuovo affascinante romanzo: La lettrice scomparsa.
Protagonista della storia è Vince Corso, un insegnante di lettere di mezza età che si definisce in attesa. In attesa che la scuola decida se assumerlo o licenziarlo definitivamente. Si, perché Vince è un professore precario, che, stanco della sua condizione, decide di investire le sue energie (e i suoi ultimi risparmi) in una nuova attività: un laboratorio di biblioterapia. Apre così un piccolo studio a Roma, in via Merulana, per curare gli altri con i suoi consigli letterari. O almeno provarci. Il nostro uomo, infatti, dubiterà più volte di sé e delle proprietà curative della letteratura, ma la voglia di scommettere su sé stesso e la notizia della scomparsa di un’anziana vicina di casa lo spingeranno a continuare sulla sua strada.
LEGGI ANCHE – Fabio Stassi: “Come un respiro interrotto”, un libro che chiama i lettori a una nuova sfida
Il romanzo, dunque, procede lungo due binari paralleli: da un lato, la nuova professione di Vince, biblioterapeuta alle prese con una clientela tutta al femminile, e dall’altro le indagini sulla scomparsa della donna, alla quale Vince sente di essere misteriosamente legato.
Non si tratta, infatti, di una donna qualsiasi, ma di una lettrice. E quando il protagonista scoprirà la lista dei libri da lei consultati prima di sparire, il suo coinvolgimento diventerà sempre più forte. Le ultime letture della lettrice scomparsa saranno così per Vince indizi da decifrare come frammenti di un mosaico apparentemente irrisolvibile.
Per la stesura di questo romanzo, Fabio Stassi si è ispirato all’opera di Ella Berthoud e Susan Elderkin, Curarsi con i libri, di cui egli stesso ha curato l’edizione italiana per Sellerio nel 2013. Si può dire, quindi, che La lettrice scomparsa abbia quasi un carattere sperimentale, poiché il libro rappresenta la concreta messa in atto dei consigli raccolti dalle due autrici inglesi nel loro ricettario di rimedi letterari. Nel laboratorio di Vince, questo universo di rimedi fatti di pagine e inchiostro si popola di lettrici afflitte dai problemi più disparati; donne in conflitto con sé stesse, col proprio corpo e con la propria vita; tutte diverse tra loro, eppure tutte accomunate dal desiderio di ricucire una ferita interiore, di recuperare un equilibrio che si è rotto.
[I servizi di Sul Romanzo Agenzia Letteraria: Editoriali, Web ed Eventi.
Leggete le nostre pubblicazioni
Seguiteci su Facebook, Twitter, Google+, Pinterest e YouTube]
Il ritmo della storia è scandito da molti incontri e colloqui intimi e intensi. Uno dei punti di forza di questo romanzo risiede appunto nell’intendere la letteratura come dialogo e reciproco ascolto. Le pazienti che Vince ospita di volta in volta nel suo studio sono, infatti, alla ricerca di qualcuno che le ascolti, di qualcosa, anche solo una parola, che le aiuti a star bene di nuovo. Ciascuna di esse è come un continente inesplorato per Vince, che riesce a orientarsi – non senza fatica – unicamente grazie alla sua fedele amica e guida: la letteratura.
LEGGI ANCHE – Premio Campiello: intervista a Fabio Stassi
«Per me non esiste altro», sostiene Vince un po’ provocatoriamente, conversando con una delle sue pazienti. Ma è facile capire perché il protagonista attribuisca tanta importanza alla letteratura.
Tzvetan Todorov, filosofo e saggista bulgaro, una volta ha scritto: «Essendo oggetto della letteratura la stessa condizione umana, chi la legge e la comprende non diventerà un esperto di analisi letteraria, ma un conoscitore dell’essere umano». Il romanzo di Stassi sembra confermare questa tesi, poiché dimostra che i libri ci parlano di noi e ci insegnano a conoscere i nostri drammi personali e quelli degli altri. E qui risiede il valore curativo della letteratura: nel mostrarci ciò che siamo in una maniera più chiara e intellegibile.
La letteratura per Vince è materia viva e per ognuna delle sue pazienti egli fa rivivere storie e personaggi in maniera unica. Cattura la nostra attenzione con titoli e aneddoti e in ognuno dei suoi lettori produce una sensazione diversa. Chi avrà già letto le opere citate nel libro, infatti, avrà il piacere di riconoscere ogni dettaglio, ogni citazione nascosta; chi troverà, invece, autori e testi a lui sconosciuti non potrà far a meno di annotarsi i titoli, spinto dalla voglia di recuperare. Proprio a tale scopo l’autore elenca in un’appendice tutte le opere menzionate nel testo, insieme alle problematiche di cui esse costituiscono il rimedio. È raro trovare così tanti universi letterari racchiusi tutti in un solo libro e ciò rappresenta un altro pregio di questo romanzo, in cui letteratura e vita reale si intrecciano perfettamente, come i tasti neri e bianchi di un pianoforte.
LEGGI ANCHE – I 19 personaggi letterari più importanti dal dopoguerra a oggi
E proprio come nella vita, alcune delle questioni più importanti nella storia di Vince rimangono aperte. L’autore lascia che sia il lettore a riempire i vuoti del suo passato e ad immaginarne il futuro. Ma, chissà, molti di questi aspetti potrebbero essere ripresi e approfonditi in un successivo capitolo della storia di Vince Corso. Ciò che è certo è che questo romanzo, per la sua interpretazione del genere giallo e per il suo modo di riflettere sul rapporto tra vita e letteratura, costituisce una vera novità e una piacevole scoperta nella scena letteraria italiana. Dice bene Emiliano, il libraio saggio e solitario, amico del nostro protagonista: «Un libro è uno dei pochi prodotti che acquista valore con l’uso. Più gente lo ha letto e più gente ne viene attirata».
A poche settimane dalla pubblicazione, La lettrice scomparsa ha già attirato molta attenzione su di sé e troverà ancora tanti appassionati lettori. Perché in fondo i protagonisti ideali di questo libro sono proprio loro, quei lettori che da sempre aspettano di imbattersi nel libro che gli cambi la vita.
Speciali
- Corso online di Scrittura Creativa
- Corso online di Editing
- Corso SEC online (Scrittura Editoria Coaching)
- Lezioni di scrittura creativa
- Conoscere l'editing
- Scrivere un romanzo in 100 giorni
- Interviste a scrittori
- Curiosità grammaticali
- Case editrici
- La bellezza nascosta
- Gli influencer dei libri su Instagram – #InstaBooks
- Puglia infelice – Reportage sulle mafie pugliesi
- Letture di scrittura creativa
- Consigli di lettura
- L'Islam spiegato ai figli
- Interviste a editor e redattori
- Interviste a blog letterari
- Interviste a giornalisti culturali
- Interviste a docenti
- Come scrivere una sceneggiatura
- Premio Strega: interviste e ultimi aggiornamenti
- Premio Campiello: interviste e ultime novità
- Premio Galileo: interviste
- I nuovi schiavi. Reportage tra i lavoratori agricoli
- La Webzine di Sul Romanzo
Archivio Post
Più cercati
- Quanto fa vendere il Premio Strega? I dati reali
- Che tipo di lettore sei?
- I 20 consigli di scrittura di Stephen King
- Test di grammatica italiana, qual è la risposta giusta?
- Classifica dei libri più venduti di tutti i tempi nel mondo
- Come scrivere un romanzo: 15 modi utili
- 11 consigli per trovare la tua writing zone
- 13 cose che gli amanti dei libri sanno fare meglio di tutti
- 7 posti che tutti gli scrittori dovrebbero visitare almeno una volta
- Carlos Ruiz Zafòn ci racconta il suo Cimitero dei libri dimenticati
- I 10 film più divertenti di tutti i tempi
- I consigli di scrittura di 11 scrittori
- La reazione di Cesare Pavese quando vinse il Premio Strega
- Le 10 biblioteche più grandi del mondo
- Marcel Proust pagò per le prime recensioni di “Alla ricerca del tempo perduto”
- Perché uscire con uno scrittore? 10 motivi validi