Il Paese delle scimmie razziste
Abbiamo saputo che l’assassino di Emmanuel Chidi Namdi aveva l’abitudine di dare della scimmia ai neri che incrociava. Li epitetava come hanno fatto i bianchi statunitensi con gli italiani (innanzitutto settentrionali) agli albori dell’emigrazione verso il Nord America. La peggiore storia italiana contemporanea ci sta insegnando che un popolo, il nostro, che ha subito razzismo e esclusione sociale, che è stato considerato tutto mafioso, tutto sporco e tutto servo, adesso vuol rifarsi sugli stranieri che arrivano, che decidono di ergere il nostro Paese a domicilio elettivo.
Il razzismo diffuso in Italia fa spavento proprio perché la sua matrice culturale si nutre dell’oblio: abbiamo dimenticato di essere stati trattati come bestie e come scimmie nei secoli e nei decenni passati. I fascisti e i razzisti sostengono l’italianità, la superiorità italica, omettendo di dire che questa presunta superiorità è stata calpestata a morte ovunque gli italiani siano andati a lavorare o a cercare fortuna. Sempre loro non ammettono che dentro l’italianità c’è tanto sangue che viene da giù, dall’Africa, e che fa di noi non delle scimmie ma dei meticci.
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Di questo meticciato, invece che andar orgogliosi, i razzisti nascondono l’esistenza e gli altri, tutti noi, ci adeguiamo. Ci adeguiamo alle volgarità, alle oscenità che gente come Salvini propinano per mero scopo elettorale nei segmenti sociali da cui provengono gli ultrà e i neofascisti. L’assassino di Emmanuel, infatti, viene da quegli ambienti sporchi e cattivi dove la sottocultura bianca e settentrionalista – quindi antimeridionale – si annoda alla stupidità della tifoseria calcistica.
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In quei giri l’ossificazione delle identità produce scorticature brucianti e mortali. Sugli spalti come nei comizi dei partiti razzisti l’Io diventa banale, l’Altro diventa un nemico, il Nero diventa una scimmia da ammazzare. Questa banalizzazione è un’offesa all’intelligenza media nazionale e mi porta a considerare i razzisti come esseri subumani, come scimmie appunto, ammaestrate negli zoo degli stadi di calcio, abituate a raccogliere noccioline dalla mano del padrone politico, allevate in batteria come animali da circo. Le vere scimmie di questo Paese sono dunque loro, i razzisti assassini, a cui dobbiamo il merito di averci rivelato la deriva intrapresa dalla peggio Italia.
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