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Il mercato degli audiolibri in Italia. I dati 2019

Il mercato degli audiolibri in Italia. I dati 20194,08 milioni di ascoltatori per gli audiolibri in Italia, il 40% di loro li sceglie solo o anche in lingua straniera.

Presentati oggi a Roma i dati di Pepe Research rielaborati dall’ufficio studi di AIE: tra i device spuntano gli assistenti vocali utilizzati dal 31% degli ascoltatori. Poter ascoltare storie mentre si fa altro è la prima spinta verso l’acquisto e il consumo.

 

Sono 4,08 milioni gli italiani che ascoltano audiolibri e il 40% di loro, pari a 1,6 milioni, li sceglie solo o anche in lingua straniera. Questa modalità di fruizione di prodotti editoriali entra così con forza nei consumi culturali di una fetta rilevante di italiani: sono il 9% della popolazione tra i 15 e i 74 anni, in buona parte persone poliglotte. Sono cresciuti del 28,3% rispetto all’anno precedente, quando erano 3,18 milioni. Il numero medio di audiolibri ascoltati in un anno è di 3,1.

 

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È quanto emerge dai dati 2019 di Pepe Research elaborati dall’ufficio studi dell’Associazione Italiana Editori (AIE) e presentati oggi a Più libri più liberi, la Fiera nazionale della Piccola e Media Editoria, in programma fino all’8 dicembre al Roma Convention Center La Nuvola, nel corso dell’evento Audiolibri e podcast. Dal progetto editoriale al piano produttivo.

«I dati sull’andamento del mercato degli audiolibri e della loro “lettura” si inseriscono in un fenomeno molto più ampio che vede crescere il peso della voce narrante rispetto alla musica – ha spiegato il responsabile dell’Ufficio studi AIE Gianni Peresson –, come mostra l’indagine The Spoken World Audio Report 2019 di Edison Research, in cui si vede che l’ascolto di audio parlato (il 25% di tutti i contenuti) cresce di 5 punti percentuali rispetto al 2014 a svantaggio dell’ascolto di musica (oggi al 75%)».

«Il problema principale legato alla crescita di questo settore nel nostro Paese – continua Peresson – è connesso alla disponibilità di cataloghi ampi e profondi di generi letterari narrativi e di intrattenimento, ma anche di manuali. L’altro fenomeno connesso a questo è la crescita dell’ascolto di podcast che segnalano la possibilità di una maggiore creatività editoriale che il mondo audio offre».

I device utilizzati: arrivano gli assistenti vocali. In un settore fortemente connotato dall’innovazione tecnologica, gli smartphone si confermano e rafforzano la loro posizione di primo device per l’ascolto: sono utilizzati dall’81% degli utenti. Seguono tablet e pc/notebook, entrambi al 53%, quindi lettori Mp3 (39%), lettori cd (34%) e a chiudere gli assistenti vocali, con il 31% (erano possibili più di una risposta). Significativa la performance degli assistenti vocali che, alla loro prima rilevazione, conquistano già quasi un ascoltatore su tre, percentuale destinata a crescere se si tiene conto che nel 2018 le famiglie dove erano presenti questi device erano l’11% del totale e, nel 2019, sono già cresciute al 15%.

 

Dove si comprano-scaricano gli audiolibri. In un Paese tradizionalmente poco propenso agli acquisti di prodotti culturali e informativi online, ben il 40% degli ascoltatori di audiolibri dichiara di avere un abbonamento a servizi come Audible o Storytel. Il 44% (anche qui era possibile più di una risposta) scarica gratuitamente da altri siti, il 28% ha acquistato singoli titoli da piattaforme come Google Play, Libri di Apple, Emons, Il Narratore, il 21% dal sito dell’editore. A seguire gli audiolibri su cd comprati in store fisici e online (20%), il prestito bibliotecario digitale (11%), gli audiolibri su cd presi in prestito in biblioteca (7%).

 

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Perché si ascoltano audiolibri. Tra gli ascoltatori di audiolibri, il 21% cita tra i vantaggi di questa modalità il fatto di “poter ascoltare un libro mentre faccio altre cose come guidare, correre, viaggiare”, il 20% “ascoltare un libro dove e quando voglio”, il 14% “ascoltare un libro in lingua originale”, il 13% cita le esigenze di chi ha difficoltà alla vista, il 12% parla di “piacere di leggere senza affaticare la vista”.


Per la prima foto, copyright: NeONBRAND su Unsplash.

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