Il lato segreto dell’amore di coppia. Intervista ad Andrea Malabaila
Leo e Ilaria, sono i protagonisti di La vita sessuale delle sirene edito da Clown Bianco edizioni. I due sono una coppia torinese e borghese apparentemente perfetta, pronta al matrimonio. Solo che nel momento più bello della propria vita Leo trova Ilaria nuda, in piscina, avvinghiata al cognato. Lui resta senza parole e non solo lascia Ilaria, ma non rivolgerà più la parola al fratello. Leo però non si abbatte e compie quel viaggio in America, quello che avrebbe dovuto fare con la consorte, da solo, andando alla ricerca di sé e del suo posto nel mondo. Ilaria, psicologa, bella e perfetta avrà un post matrimonio più doloroso e traumatico. Malabalia crea un romanzo di formazione con due vite in pellegrinaggio alla ricerca del proprio equilibrio esistenziale e, perché no, anche del vero amore.
Leo e Ilaria si sposano dopo cinque anni di fidanzamento, poi cosa scatta in lei tanto da decidere di provarci con il cognato?
Ilaria ha passato mesi immersa nei preparativi del suo matrimonio e ora che la giornata volge al termine insieme agli ultimi festeggiamenti è come se si sentisse svuotata. Si è concentrata talmente sulla cerimonia da non rendersi conto che quella non è né il fine né la fine, ma l’inizio di una nuova vita. Più che provarci col cognato, si lascia guidare da lui e per una volta accetta passivamente quello che la vita le sta proponendo, in cerca di un brivido e di quelle emozioni che crede di aver consegnato al passato.
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Leo non si abbatte, anzi dopo il tradimento di Ilaria e la separazione, parte per l’America, facendo in solitaria quello che avrebbe dovuto essere il viaggio di nozze. È una fuga o un pellegrinaggio per comprendere se stesso?
È soprattutto un modo per dimostrare a se stesso e agli altri di poter andare avanti da solo, e di non essere quella persona passiva che tutti credono. Nella coppia è sempre stata Ilaria a tenere le redini, ma questa volta Leo vuole riaffermarsi come individuo e decidere con la propria testa, anche a costo di fare qualcosa che non avrebbe mai fatto. Poi, certo, partendo per l’America spera anche di allontanare il pensiero di Ilaria e del loro tragico matrimonio.
Le vite dei protagonisti prendono due andamenti differenti. Perché il destino si accanisce contro Ilaria e sembra per lei così difficile trovare stabilità?
Nei tre anni successivi alla loro separazione, Leo e Ilaria prendono due strade diverse ma il destino non risparmia nessuno dei due. All’inizio, in maniera abbastanza imprevedibile, quella che soffre di più è lei, ma ci sono alti e bassi per entrambi. Ho provato a seguire l’andamento delle loro vite cercando di essere verosimile: a tutti noi capitano momenti migliori e momenti peggiori. E tante volte sono proprio i momenti peggiori che ci permettono di crescere di più. Sia Leo sia Ilaria devono compiere un lungo percorso per maturare e capirsi meglio. I loro percorsi sembrano essere molto diversi, a tratti opposti, ma alla fine li riportano a incrociarsi di nuovo, come due nuove persone.
La vita sessuale delle sirene può definirsi un romanzo di formazione?
Certo, anche se i protagonisti sono sulla trentina. Ma oggi l’adolescenza è diventata infinita e i nostri eroi non fanno eccezione. Prima di essere due adulti responsabili devono passare attraverso sfide che non avevano immaginato. È come se entrambi fossero costretti a superare non solo il classico rito d’iniziazione, ma molti riti d’iniziazione.
Prima del tradimento la vita di Leo e Ilaria sembrava perfetta, poi tutto cambia. Le due parti protagoniste si sono mai capite e amate davvero?
Quello è il grande dilemma di entrambi. Di fronte a una separazione, e ancor più di fronte a un tradimento, si rimette tutto in prospettiva e ci si chiede se quello che si è vissuto fino a quel momento sia stato reale o soltanto una proiezione della propria mente. Personalmente credo che quello che è successo durante i festeggiamenti del matrimonio non possa cancellare gli anni precedenti – e infatti Leo e Ilaria, anche lontani, continueranno a essere in qualche maniera legati – ma sia il sintomo di una certa immaturità. A volte le persone bruciano le tappe e fanno quello che gli altri si aspettano da loro. Lo fanno senza essere pronti, con superficialità. E la superficialità è uno dei grandi mali della nostra società.
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Quanto a volte è sottile il confine tra realtà e finzione narrativa e di conseguenza il processo di immedesimazione del lettore con i personaggi?
Quello dipende un po’ dalla bravura di chi scrive e un po’ dai temi che vengono toccati. Il lettore tende a immedesimarsi maggiormente se trova qualcosa di sé nei personaggi, se riesce a empatizzare, se soffre ed esulta con loro. Chi scrive racconta una storia particolare che spera possa avere un valore universale. Non sempre ci riesce appieno, ma quando funziona è pura magia e dimostra che la narrativa non è affatto un genere di serie B (come sostiene qualcuno) ma la principale porta d’accesso per capire come siamo fatti.
Ugo, amico e collega di Leo, ha tutte le sue teorie sulla vita sessuale delle sirene, ma per il protagonista cosa rappresenta il suo esserci?
Ugo Rizzi – detto anche Ugorizzi tutto attaccato – è il mio personaggio preferito. È uno che vive con leggerezza e nonostante sia pigro e avulso da ogni convenzione sociale riesce a raggiungere i suoi obiettivi. Per Leo, che è sempre stato un tipo molto controllato e che dopo il fallimento con Ilaria sta cercando di reinventare se stesso e tutto ciò che lo circonda, Ugo è una boccata d’aria fresca, una specie di guru alla rovescia. All’inizio i due sono solo colleghi ma diventano amici, al punto che quando Ugo decide di lasciare tutto forse per inseguire il vecchio sogno di aprire un chiringuito (“Io sogno un chiringuito alle Isole Vergini. Che ovviamente nel giro di due mesi dal mio arrivo verranno ribattezzate Isole Gangbang”), Leo rimane spiazzato e si sente tradito una seconda volta.
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Se facessero un adattamento cinematografico del suo libro, chi vedrebbe bene nei ruoli di Leo, Ilaria e Ugo?
Lo spunto iniziale del romanzo me l’ha dato uno spot pubblicitario che in realtà è un vero e proprio cortometraggio firmato da Martin Scorsese. Quindi i due protagonisti non potrebbero che essere interpretati da Matthew McConaughey e Scarlett Johansson. Ugo invece è talmente particolare che non saprei a chi affidarlo. Forse a Billy Zane.
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Per la prima foto, copyright: Chris Kristiansen.
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