Il “Faust” di Goethe nelle straordinarie illustrazioni di Eugène Delacroix
«Perché non trarre vantaggio da quegli antidoti della civilizzazione, i buoni libri? Danno forza e donano pace alla mente».
Così scriveva nel suo diario nel 1823 l’allora venticinquenne Eugène Delacroix mentre tentava di conciliare la sua vita sociale con la solitudine che il suo lavoro richiedeva, lavoro che lo avrebbe reso uno dei più significativi artisti della storia dell’arte.
E tra i grandi libri nei quali ha trovato forza e pace ci fu senz’altro il Faust di Goethe, a tal punto che egli si sentì quasi costretto a catturarne lo spirito con la sua arte.
Nel febbraio di quello stesso anno, scrisse nel suo diario:
«Le cose che sono più reali per me sono le illusioni che creo con la mia pittura. Tutto il resto è come immerso nelle sabbie mobili».
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In un’altra pagina del suo diario, sempre di quel mese, indicò Goethe come il catalizzatore creativo del suo stesso lavoro:
«Ogni volta che guardo le incisioni del Faust sono preso dal desiderio di usare uno stile totalmente nuovo che consisterebbe, per così dire, nel fare un tracciato letterale della natura. Le pose più semplici potrebbero essere rese interessanti variando la quantità dello scorcio».
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Nel 1825 riuscì a concretizzare questo in una serie di litografie in bianco e nero, con cui creò un dialogo affascinante tra due geni.
Dopo aver visto i disegni realizzati da Delacroix per il suo capolavoro, il settantaseienne Goethe scrisse al suo amico Johann Peter Eckermann:
«La più perfetta immaginazione di un tale artista ci costringe a pensare le situazioni così come lui stesso le ha pensate. Devo ammettere che Delacroix è andato oltre la mia stessa concezione in alcune scene!».
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Nel 1828 le litografie di Delacroix furono pubblicate a Parigi. Per più di un secolo questi squisiti disegni sono rimasti quasi sconosciuti. Nel 1932 la New Yorkw’s Heritage Press le ha riportate alla vita in Faust: A Tragedy, uno splendido cofanetto in edizione limitata, con riproduzioni di diciotto litografie di Delacroix restaurate attraverso un processo di collotipia.
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