Idee contro la crisi: l’Erasmus per imprenditori
Si è fatto, e si fa ormai da anni, un gran parlare di questa crisi economica mondiale, che par quasi che tutti ne siamo assuefatti, se non proprio rassegnati. Ma se provassimo, ognuno nel proprio piccolo, a reagire per tornare non tanto come prima, ma quantomeno a sorridere?
In tanti ci provano, con coraggio e idee nuove di imprenditorialità; e numerosi sono gli esempi di come non serva essere geni dell’informatica per far partire, e crescere, una start-up. Ma pur avendo un’idea vincente da sviluppare, nel mondo moderno si cresce poco senza la formazione continua, il confronto e la condivisione di esperienza.
Anche per questo da qualche tempo è attivo il servizio Erasmus per imprenditori. Così come per gli studenti, il progetto Erasmus consente agli imprenditori di spostarsi, all’interno dell’Unione Europea, per un periodo da 1 a 6 mesi, per scambiare esperienze con altri imprenditori stranieri.
Il progetto è rivolto principalmente ai giovani (si intitola, infatti, Erasmus for Young Entrepreneurs), ed è finanziato dalla Commissione Europea proprio con l’obiettivo di promuovere e incrementare l’imprenditorialità e l’internazionalizzazione delle piccole aziende.
Due le categorie di possibili partecipanti (che devono avere almeno 18 anni): nuovi imprenditori, attivi da meno di 3 anni o intenzionati ad avviare una propria attività; imprenditori già affermati con almeno 3 anni di esperienza alle spalle. Il progetto è aperto a tutti i settori, purché si tratti di Piccole e Medie Imprese.
È fondamentale la conoscenza della lingua del Paese nel quale si verrà ospitati, o almeno avere una buona conoscenza dell’inglese. Per il resto, basta registrarsi sul sito www.erasmus-entrepreneurs.eu, e preparare i pochi documenti necessari.
Per ulteriori informazioni si può visitare il sito web, in lingua inglese, oppure rivolgersi al più vicino Centro di contatto locale (sono 25 in Italia, più di uno per Regione) selezionato dalla Commissione Europea, che valuterà il progetto imprenditoriale e agevolerà i contatti con il Paese ospitante e costituirà, nel periodo di permanenza all’estero, il principale punto di riferimento.
Così, anche chi non ha avuto modo di provare l’Erasmus quando era studente (o magari proprio perché studente non ha potuto farlo per le più svariate ragioni) ha ora l’opportunità per vivere qualche tempo in un Paese straniero, cercando (e portando) nuovi stimoli a contatto con una lingua, una cultura e un modo di fare (impresa) differenti dai nostri.
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