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I racconti di Jack London tornano in libreria con “Il grido del corvo”

I racconti di Jack London tornano in libreria con “Il grido del corvo”Jack London torna nelle librerie italiane con Il grido del corvo grazie ad Alessandro Polidoro Editore, che pubblica la raccolta di racconti facendo riferimento all’edizione italiana del 1938 che prendeva il titolo di La legge della vita (Sonzogno, Milano); i racconti sono in gran parte tratti da The God of his fathers, Children of the frost. Il libro fa parte della collana Classici curata da Antonio Esposito ed è introdotto dalla prefazione di Lorenzo De Paola.

Jack London nasce a San Francisco il 12 gennaio del 1876 e muore a Glen Ellen il 22 novembre 1916. Scrittore e giornalista, è noto soprattutto per romanzi come Martin Eden, Zanna Bianca, Il richiamo della foresta e Il tallone di ferro. London aderì al socialismo nel 1894, sebbene la sua visione politica fosse condizionata da un filone romantico e volubile, che lo portarono a sviluppare influenze riconducibili a Nietzsche e Kipling e a, forse superficiali, letture di Marx, Proudhon, Saint-Simon e Spencer.

 

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La prosa di Jack London è una delle più solide della narrativa statunitense, e l’autore ne dà prova in questa raccolta non meno che in opere come i sopracitati Zanna Bianca o Il richiamo della foresta, che a oggi rappresentano dei veri e propri classici.

Ne Il grido del corvo, London ci porta verso l’Alaska, dove gli indiani sono irrimediabilmente risucchiati nel vortice del progresso, portato perlopiù dagli uomini bianchi, che irrimediabilmente condizionerà la vita di tutti i personaggi presenti nelle storie e il rapporto tra i due popoli.

Lorenzo De Paola, nella prefazione, scrive:

«lo scossone provocato dall’arrivo di migliaia di avventurieri, tra queste terre e le popolazioni indigene che fino a quel momento avevano vissuto al di fuori della ‘Storia’, è al centro della raccolta che prova a raccontare quel che rimane del passaggio di questo rullo compressore.»

I racconti di Jack London tornano in libreria con “Il grido del corvo”

Gli uomini si riuniscono intorno al fuoco per raccontare delle storie, vanno a caccia, lottano contro la fame e il freddo per la sopravvivenza; le donne, le squaw, sono forti e astute, hanno un’indole che nulla ha da invidiare a quella dei loro uomini e combattono le proprie battaglie con grande tenacia. Tutti sono fedelmente devoti alla legge della vita; essa è un tema ricorrente nelle tredici storie che compongono la raccolta. E non conosce razza.

«Era la legge della vita, ed era giusta. Egli era nato vicino alla terra, era vissuto, e la legge perciò non gli era nuova. Era la legge di tutti gli animali. La natura non è buona col singolo. Non si preoccupa dell’essere concreto chiamato individuo.»

 

Ognuna di queste vicende è caratterizzata da un forte senso dell’onore da parte dei protagonisti, dove le loro gesta e quelle dei propri figli sono destinate a essere ricordate negli anni, con la neve che, noncurante, fa da sfondo a uno Yukon sempre più selvaggio.

Le storie de Il grido del corvo presentano varie sfaccettature: se gli anziani sono sempre meno rispettati, i giovani riescono a contraddistinguersi attraverso l’astuzia per ottenere rispetto; gli uomini bianchi, spesso spettatori passivi, ascoltano i racconti dei capi tribù e si interrogano sulle ancestrali leggi che regolano la vita dei nativi.

Nel primo racconto, La legge della vita, un indiano ormai vecchio e malato viene lasciato dalla sua tribù con solo un mucchio di legna, atto a riscaldare le ultime ore che gli restano; non essendo più utile per i propri compagni, essi seguono la tradizione e avanzano senza di lui.

«Perché aggrapparsi alla vita? si domandò il vecchio, lasciando cadere nella neve il ramo fiammeggiante. Questo sibilò e si spense. Il cerchio grugnì, inquieto, ma restò immobile. Koskoosh rivide l’ultima battaglia del vecchio alce, e lasciò cadere con aria stanca la testa sulle ginocchia. Che importava dopo tutto? Non era la legge della vita?»

 

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Capi tribù, sciamani, leggi della vita e della natura; foresta, animali selvaggi, e la misticità che contraddistingue il mito dei nativi: Jack London racchiude tutto questo e molto altro in un capolavoro della letteratura statunitense fortunatamente riesumato; Il grido del corvo è semplicemente una conferma delle grandi doti di Jack London che nulla hanno da invidiare a romanzi come Zanna Bianca.

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