I principi programmatici del Ministro Giannini
Nel sito del MIUR sono state pubblicate le linee programmatiche del Ministro Giannini, vale a dire i termini con cui il ministro intende gestire il compito che le è stato affidato.
Sin da subito, viene ribadito il ruolo prioritario che l'istruzione ha all'interno del governo Renzi; il ministro ricorda che «non si tratta di una scelta casuale», ma di un adeguamento alle sfide della nostra società. Il MIUR deve quindi essere posto nelle condizioni di accelerare il processo di ricostruzione culturale ed educativa del Paese: termini forti, se li si legge in controluce, perché denunciano uno stato di degrado, anche di immagine, in cui la scuola e l'istruzione versano ormai da una ventina d'anni. Il Ministro analizza pure i punti che, a suo avviso, dimostrano tale situazione di incuria, come il precariato.
Quattro sono i principi scelti per compiere le scelte future, a partire dai quali tutto il resto discende:
- SEMPLIFICAZIONE, ossia «attuazione dei tanti provvedimenti già approvati» e diminuzione degli spazi di incertezza a livello legislativo;
- PROGRAMMAZIONE, ossia «smettere di lavorare rincorrendo le emergenze» e occuparsi di trovare soluzione strutturali per la scuola;
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- VALUTAZIONE, che «significa assegnare le risorse sulla base dei meriti e dei demeriti»; più avanti il Ministro ribadisce nuovamente che «il capitolo della valutazione è [quello] che può decidere da solo se saremo in grado di dare al Paese una scuola moderna nella funzionalità e negli obiettivi e anche nella sua missione fondante, o se accettiamo di tenerci quella del Novecento»;
- INTERNAZIONALIZZAZIONE, ossia ricerca e sviluppo in competizione e comparazione con il mondo, al fine di generare nuova energia per lo sviluppo economico del Paese.
Si tratta, con tutta evidenza, di principi molto chiari, che in effetti rispondono anche alle prime dichiarazioni del Ministro Giannini e che, si spera, si concretizzeranno presto in novità e cambiamenti, appunto, strutturali.
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