I migliori licei in Italia
Quali sono i migliori licei in Italia? Ogni volta che si avvicina il tempo della scelta, per famiglie e studenti, della scuola superiore da frequentare, in tanti cominciano a chiedersi: Liceo o Istituto? Qual è la decisione migliore per il futuro? Il liceo prepara bene per l’Università? E per il lavoro?
Le tipologie di liceo attualmente presenti nell’ordinamento scolastico italiano sono:
- Liceo artistico.
- Liceo classico.
- Liceo linguistico.
- Liceo musicale e coreutico.
- Liceo scientifico.
- Liceo scientifico opzione Scienze applicate.
- Liceo scientifico sezione a Indirizzo sportivo.
- Liceo delle scienze umane.
- Liceo Economico-sociale.
Qscuole.it sta cercando di creare una classifica consultabile online dei migliori licei in Italia divisi per tipologia. L’applicazione è ancora work-in-progress ma il metro di giudizio è autorevolissimo: il voto degli studenti. Attualmente stanziano in prima posizione: il Liceo artistico di Giussano (Milano), il Liceo classico di Terni, il Liceo linguistico Capriotti diSan Benedetto del Tronto (Ascoli Piceno), il Liceo scientifico Rummo di Benevento, l’Istituto Magistrale (Liceo delle Scienze umane) Bianchi Dottula di Bari.
Anche Skuola.net ha svolto una ricerca per determinare una classifica delle scuole italiane, ma lo ha fatto per individuare quelle più severe, ovvero dove si contano il maggior numero di bocciati. Nella classifica figurano tre licei ma solo in settima, ottava e nona posizione:
- Liceo scientifico Cardano di Milano (36,6% di bocciati).
- Liceo scientifico Veneto di Napoli (36,2% di bocciati).
- Liceo artistico Palizzi di Napoli (35,6% di bocciati).
Risultano tutti licei invece le prime cinque scuole più clementi, meno propense alla bocciatura e che nell’anno scolastico scorso non hanno rimandato nemmeno uno studente:
- Liceo classico e linguistico E. Setti Carraro Dalla Chiesa di Milano.
- Liceo scientifico Castelnuovo di Firenze.
- Liceo classico Via da Garessio di Roma.
- Liceo classico Via del Tufo di Roma.
- Liceo classico Via Ponti di Roma.
Norberto Bottani, ricercatore nel campo delle politiche scolastiche, ci narra che in Francia, per evitare la pubblicazione di classifiche arbitrarie, da oltre dieci anni è il Governo a stilare, ogni primavera, la classifica dei migliori licei, seguendo indicatori della qualità che tengono in considerazione il lavoro svolto nell’istituto scolastico, la popolazione che lo frequenta, il contesto sociale, l’ambiente socio-economico nel quale il liceo si trova. L’ideale sarebbe poter unire i fronti e avere a disposizione i risultati di entrambe le tipologie di studio per poterli confrontare e ottenere così dei dati sicuramente più obiettivi.
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In un’intervista per Educazione&Scuolaancora Norberto Bottani accende i riflettori su un problema che sta a monte della scelta della scuola da frequentare: il peso attribuito dalla politica italiana all’istruzione scolastica. Sicuramente scarso. «Nei Paesi nei quali la scuola e il sistema scolastico sono all’apice delle preoccupazioni dell’opinione pubblica, la classe politica, i dirigenti scolastici, i pedagogisti, i sindacalisti, i mass media dedicano un’attenzione quotidiana ai problemi scolastici. In questi sistemi politici ed economici l’istruzione è percepita come il traino del progresso e del benessere sociale ed economico, è garanzia di sicurezza sociale, di rispetto, è un sigillo della qualità della vita sociale. Non penso che esistano queste condizioni in Italia».
Ma le scuole superiori in Italia che preparano al meglio gli studenti per l’Università sono solo i licei? Secondo uno studio compiuto dalla Fondazione Giovanni Agnelli no. I dati della ricerca si basano sui risultati ottenuti dagli ex alunni e dimostrano che non solo i liceali ottengono buoni risultati e traguardi in ambito accademico ma anche coloro che hanno compiuto un percorso di studi tecnico. Sono stati preventivamente esclusi gli istituti professionali in quanto la loro vocazione sarebbe da sempre quella di indirizzare direttamente al mondo del lavoro.
Il sistema scolastico secondario di secondo grado italiano è sempre stato incentrato sulla netta categorizzazione tra licei, istituti tecnici, istituti professionali e formazione professionale e l’attuale riassetto dell’ordinamento non ha minimamente scalfito tali distinzioni. Spesso ciò ha coinciso con una netta dicotomia tra studio e lavoro, cultura e professione, umanità e professionalità che si è concretizzata con il perpetrarsi di una gerarchizzazione culturale e sociale arida e opinabile. Fatto sta che ancora oggi chi decide di proseguire il suo percorso di studi al ginnasio deve essere ben motivato e intenzionato a portarlo avanti fino all’Università, sarà quindi indispensabile una approfondita riflessione su quelle che sono le proprie attitudini ma anche le ambizioni, le capacità come le prospettive per il futuro. La scuola migliore è quella in cui ognuno riesce a portare avanti la propria crescita personale e la propria formazione. Un luogo in cui un alunno riesca a fare questo ritengo possa essere sicuramente indicato come un ottimo liceo italiano.
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